Non so bene cosa scrivere su questo romanzo. Ci sono degli aspetti che ho apprezzato davvero tanto, mentre altri mi hanno lasciato indifferente (per non dire che mi hanno spudoratamente annoiata).

La prima parte, che tratta dell'amicizia adolescenziale dei due protagonisti, Guido e Mario, al liceo, mi ha per lo più fatta sbadigliare. Probabilmente ha giocato un ruolo fondamentale la mia incapacità di immedesimarmi nell'insofferenza dei due ragazzi nei confronti del sistema scolastico: io ho amato molto i miei anni al liceo e non mi sembrava che mi insegnassero solo nozioni inutili per la vita.

Poi la scelta di Mario di andare a stare in un posto dimenticato da Dio (o meglio, in c**o al mondo) non me lo ha reso simpatico: già abito in un luogo sperduto, figuriamoci se riesco ad immedesimarmi in uno che cerca l'esilio.

Ciò che mi è piaciuto davvero tanto è stata l'amicizia tra i protagonisti. Guido e Mario si capiscono con un cenno, con i silenzi: la loro comprensione reciproca è tale che, pur nei litigi e nei loro diversi caratteri, non smarriscono mai il loro legame. Nemmeno la distanza e la mancanza di notizie: Guido sa che Mario ci sarà sempre per lui e che lascerà una delle sue case ad attenderlo.

Due di due è, in definitiva, un romanzo sull'amicizia che ogni tanto si perde, smarrendo la strada maestra, un po' come i due protagonisti. Peccato, perché a mio avviso c'era un grande potenziale: magari leggerò altri romanzi di Andrea De Carlo. ( )

Non mi e' piaciuto e mi sento di sconsigliartelo esplicitamente. La scrittura e' ok ma la storia non ha granche' anche se probabilmente rappresenta almeno una parte (piccola?) di cio' che e' successo ai ragazzi del 68. Alcune parti sono decisamente scontate. La parte della ricostruzione della vita in campagna (seconda parte) e' decisamente la piu' interessante. ( )

CX15

Legami profondi

Per chi ha vissuto gli anni '70, e poi i successivi, l'altalena di utopie e movimenti politici, contestazioni ed appiattimento, vita cittadina e vita rurale, queste pagine non possono risultare indifferenti. L'amicizia profonda eppur apparentemente superficiale tra Guido e Mario è reale, vicina agli stilemi della vita vera. Niente di romanzato o bozzettistico. Mai due personaggi di un libro sono sembrati più autentici, con le loro crisi, le loro differenze, le loro solitudini, le distanze e i riavvicinamenti. I pensieri sono lucidi, il disagio concreto ed il tempo che trascorre, a ben guardare, rinnova nella prigione nella quale siamo barricati sempre i medesimi universali confini riconoscibili ad ogni latitudine.

Ich habe das Buch von meiner Schwester zum Geburtstag bekommen und fand es sehr gut.
Zwei Mailänder Freunde werden von ihrem ersten Kennenlernen mit 13 bis zu ihren Erwachsenenjahren begleitet. Die Freundschaft beginnt 1968, die Auflehnung gegen die Vätergeneration greift auch auf Guido und Mario über. Guido ist der mutigere und radikalere der beiden. Doch genau aus diesem Grund kann er nie glücklich werden. Wo Mario irgendwann privates Glück findet, ist Guido bis zum Ende rastlos - damit aber eine stete Quelle der Inspiration für seine Umgebung. ( )