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Orsola Nemi

Autor de Caterina de' Medici

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Intorno ad una trama essenziale e circoscritta in un lasso di tempo estremamente breve - una giornata trascorsa con una donna appena conosciuta - l'autore costruisce con sorprendente nitidezza un intero mondo, culturale, ideologico ed intimo, nel quale si fondono in perfetta armonia letteratura e vita vissuta.
Non è difficile infatti ravvisare nei tratti biografici del protagonista-narrante le vicende e gli stati d'animo dello stesso Horia nel suo dolente esilio geografico ed interiore.
Alla separazione dal Paese di origine, dagli affetti, dai beni e da tutto ciò che egli era stato, si affianca la dissidenza critica nei confronti del clima sociale e politico contemporaneo, in cui lo scrittore non può e non vuole riconoscersi. L'incanto idilliaco del paesaggio dei dintorni di Losanna o il piacere di relazioni occasionali, o le rare amicizie, non valgono a stemperare, ma, al contrario, acuiscono il suo senso di sradicamento, la nostalgia dei ricordi, la solitudine di una vita errabonda e priva di amore.
Soltanto l'amore per una donna allevierebbe la sua pena, perché la donna amata è protezione e ristoro nelle avversità del destino: è Patria.
E la comparsa di Clara, con il suo fascino e le ferite infertele da un passato altrettanto tragico, sembra alimentare in lui queste attese, illuminando di speranze la sua giornata ed il suo futuro. Forse.
Più che l'incontro con la donna, tuttavia, tema dominante del romanzo è il ripiegamento del protagonista su se stesso, magistralmente condotto attraverso la scelta stilistica dell'io narrante al tempo presente. In questa maniera, allo svolgimento dei fatti si fondono ampi stralci di un monologo interiore che ripercorre gli anni e gli eventi significativi, intercalando memorie passate particolari e considerazioni di impronta universale, dettate dall'esperienza e da un pensiero fermo, senza vacillamenti, in quanto ancorato a certezze spirituali irrinunciabili.
I toni di impavida e disincantata invettiva, la lucidità e il rigore logico, nonché la prosa colta, raffinata, di intensa suggestione estetica, delineano una personalità letteraria di innegabile valore.
E Vintila Horia entra a pieno diritto in quella fiera "razza" di grandi proscritti, vittime dell'odio e dell'intolleranza, che annovera, tra gli altri, i nomi di Ovidio, Platone Boezio... (non a caso protagonisti dei suoi scritti), senza dimenticare Dante, al quale durante la lettura di questo libro ricorre inevitabilmente il pensiero.
Un esilio in cui Horia a quanto pare è relegato ancora oggi, vista l'esigua - per non dire inesistente - divulgazione delle sue opere.
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Denunciada
Ginny_1807 | Sep 2, 2013 |
Regalo di Babbo Marcello alla Fiera dele carabattole del giugno 2008
Illustrazioni Sigfrido Bartolini
 
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pennipenny |

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