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Cargando... La grande bugia (2006)por Giampaolo Pansa
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Inscríbete en LibraryThing para averiguar si este libro te gustará. Actualmente no hay Conversaciones sobre este libro. Non so cosa Pansa abbia scritto dal 2006 ad oggi. Ma mi sembra che stia iniziando a parlarsi addosso. E’ un mio mito, Giampaolo mi ha accompagnato da oltre vent’anni, ho apprezzato la sua capacità di cambiare idea. E mi ha aiutato ad affrontare la vita con duttilità. Ma mi sta nascendo un terribile dubbio. Ossia che io sia un terribile ingenuo che cede alle sue leziose lezioni di etica. Il nome bestiario non mi è mai piaciuto. Ma ho sempre gustato i suoi libri, in particolare i suoi romanzi. La delicatezza delle storie, l’umanità dei protagonisti, le ambientazioni. Ed ho seguito la sua evoluzione nell’approccio alla tragedia italiana che si è consumata alla fine del ventennio. Ma ora inizia a parlare di se stesso, è autoreferenziale, attacca la sinistra con la stessa arroganza del nemico partigiano. E così Pansa mi piace di meno, molto di meno. Certo il libro si fa leggere. Ma è anche una questione di mestiere, di padronanza dell’italiano. Ma quelli sono i mezzi. La differenza la fanno i contenuti. Ed inizio a vederne di meno. ( ) Nel saggio l' autore rimette in discussione il mito resistenziale e il ruolo giocato dai comunisti nel costruirlo. E replica a chi rifiuta qualsiasi foma di ripensamento o di autocritica. Il ritratto reticente, incompleto, spesso falso della nostra guerra civile, delineato e protetto per sessant'anni dalle sinistre italiane, è quel che l'Autore definisce Grande Bugia. Uno scudo dietro cui si sono nascosti tanti di coloro che hanno cercato di screditare il suo lavoro: politici, gioenlisti, baronetti univeristarei, capi del reducismo partigiano... Tutti citati qui con nome e cognome e descrtti nella loro sterile faziosità. Un libro appassionante, di battaglia politica e civile, percorso da una cattiveria allegra che a tratti e giustamente assume toni al vetriolo. Ha il coraggio, il merito e l'onestà (pur essendo stato socialista) di riscoprie la tragica storia degli eccidi, tuttora impuniti e destinati all'oblio, di fascisti e presunti tali, sacerdoti, possidenti, ecc., contrari all'ideologia e alla rivoluzione staliniana, avvenuti a guerra finita, ad opera dei partigiani comunisti dopo la liberazione, specie nel famigerato "triangolo della morte", tenuti nascosti dai politici secondo la vile ragione di stato sin reseñas | añadir una reseña
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