Il titolo è otto storie di obiettivi mancati. Fallimenti vari, di comune umanità. Resi in maniera straordinaria dal sempre ottimo Starnone. Che sa scrivere, nulla da dire. E riesce a divertire il lettore raccontando cose semplici. Avevo già letto questo libro. Come al solito la mia fragile memoria mi consente di rileggerlo senza perdere, per nulla, il gusto della lettura. E, credo come allora, mi ha divertito leggere i racconti di Starnone e della mia giovinezza. Straordinaria la storia della buca delle lettere, con la socialità che si dava una volta a “tutte le altre destinazioni”. Internet era lontana; ma anche Milano. E poi l’esperienza da vogatore, terminata prima di iniziare. Eccezionale il racconto dell’operazione all’orecchio. Sembra di essere presenti e di vivere con l’autore l’odissea ospedaliera. Compreso l’anticipo della dipartita e la ricerca del medico operante. Professori che entrano in area di santità. Strade secondarie ha ispirato un bel film di Orlando, Silvio, non il furioso. Simpatica la difficolta di a gestire la ‘500, per motivi politici e tecnici. Carinissima anche la storia con la figlia neonata a Riccione e la moglie che lo assilla. Moglie poi lasciata per un incredibile amore con una impiegata della Napoletanagas. Poi per divisa e l’incredibile storia del balck-out. Viva la mia pessima memoria. ( )