Ken continua a girare per il West in storie in cui il collegamento diventa sempre più flebile, la costante, l’elemento di sintesi rimane la sua capacità di rimanere l’antieroe per definizione, di vivere le storie con quell’umanità che lo hanno reso una figura particolare nel panorama del fumetto italiano. La prima storia, “Odio antico” si apre con la sfida elettorale a Prescott per il posto da sceriffo tra l’uomo, ormai vecchio, che per anni ha portato la stella di latta con grande dignità ed un giovane avvocato che propone meno armi e più leggi. Sullo sfondo la storia di una bellissima cantante che gestisce il saloon e il portato dei suoi amori. Al centro, come dice il titolo, l’odio antico, rancori e storie che continuano a produrre dolore e morte. Il secondo episodio è un classico del west, indiano cattivo, uomo bianco cattivo, l’”Apache” Chato vendica l’ennesima strage di una tribù da parte del solito battaglione dell’esercito. All’inizio l’episodio sembra essere quasi banale, ma poi Berardi e Milazzo introducono il dramma dell’indiano che spara al suo migliore amico, Dash Fox perché la guerra non è uccidere chi si odia, ma chi si ama. ( )