Zacharias Zweig

Nel suo secondo anno di vita, un piccolo ebreo polacco entra nel mondo dei lager nazisti, dove la logica del lavoro forzato non tollera la presenza di malati, anziani, di chiunque non sia abile al lavoro, e quindi "ovviamente" anche i bambini. Lo protegge il padre con l'aiuto dei prigionieri politici tedeschi. L'organizzazione clandestina decide di strappare almeno quel bimbo alla macchina del massacro, in un momento di lucida utopia: che viva e sia il simbolo al futuro.
Vince l'utopia e il bimbo vive. Ma vive anche il simbolo nel tempo, sfuggendo allla cattiva coscienza dei mass-media.… (más)

Nel suo secondo anno di vita, un piccolo ebreo polacco entra nel mondo dei lager nazisti, dove la logica del lavoro forzato non tollera la presenza di malati, anziani, di chiunque non sia abile al lavoro, e quindi «ovviamente» anche i bambini.
Lo protegge il padre con l'aiuto dei prigionieri politici tedeschi. L'organizzazione clandestina decide di strappare almeno quel bimbo alla macchina del massacro, in un momento di lucida utopia: che viva e sia di simbolo al futuro.
Vince l'utopia e il bimbo vive.
Ma vive anche il simbolo nel tempo, sfuggendo alla cattiva coscienza dei mass-media, Nel 1958, coi milioni di copie del celebre romanzo che Bruno Apitz trasse dalla vicenda, quel simbolo si fece letteratura. Ora si fa storia, con il felice ritrovamento aTei Aviv del racconto del padre, che qui pubblichiamo, mentre se ne appropria anche il cinema.… (más)