Una finestra sul primo massacro di massa del Novecento: quello del popolo armeno e dei cristiani nell'impero ottomano. In quel vasto territorio, tra il 1915 e il 1916, scomparve più di un milione di persone e il quadro politico-sociale venne completamente stravolto. Marco Impagliazzo mette sotto gli occhi dellettore un brano di storia ancora poco noto ai più, ricostruendolo sulla base di documenti inediti: le memorie di un domenicano francese che, confinato nel cuore della Turchia, nella città dove transitavano i convogli dei deportati, assiste dalla sua finestra ai tragici avvenimenti. Una testimonianza unica, stesa a caldo e scritta sui luoghi stessi del massacro. Le vittime furono principalmente armeni, ma tutte le comunità cristiane dell'impero pagarono il loro tributo di sangue alla costruzione di un nuovo Stato-nazione che si voleva etnicamente omogeneo. È la storia del primo «crimine contro l'umanità» con un impressionante numero di morti, che porta alla definitiva separazione di popoli, religioni e tradizioni che, fino a quella data, avevano convissuto per secoli. Questo testo è una memoria, ma anche una risposta. La memoria di una tragedia che ha portato alla distruzione del cristianesimo in Anatolia. Una risposta alla domanda di Hitler che, anticipatrice di terribili stermini, è rimasta inevasa all'inizio della seconda guerra mondiale: «Chi parla ancora, oggi, del massacro degli armeni?». C'è ancora qualcuno.… (más)
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Marco Impagliazzo mette sotto gli occhi dellettore un brano di storia ancora poco noto ai più, ricostruendolo sulla base di documenti inediti: le memorie di un domenicano francese che, confinato nel cuore della Turchia, nella città dove transitavano i convogli dei deportati, assiste dalla sua finestra ai tragici avvenimenti. Una testimonianza unica, stesa a caldo e scritta sui luoghi stessi del massacro.
Le vittime furono principalmente armeni, ma tutte le comunità cristiane dell'impero pagarono il loro tributo di sangue alla costruzione di un nuovo Stato-nazione che si voleva etnicamente omogeneo.
È la storia del primo «crimine contro l'umanità» con un impressionante numero di
morti, che porta alla definitiva separazione di popoli, religioni e tradizioni che, fino a quella data, avevano convissuto per secoli.
Questo testo è una memoria, ma anche una risposta.
La memoria di una tragedia che ha portato alla distruzione del cristianesimo in Anatolia.
Una risposta alla domanda di Hitler che, anticipatrice di terribili stermini, è rimasta inevasa all'inizio della seconda guerra mondiale: «Chi parla ancora, oggi, del massacro degli armeni?».
C'è ancora qualcuno.… (más)