Questo libro di Matteo Polo si basa su uno straordinario carteggio fra due giovani sposi, un Bracci c una Papafava. Qui, fortuna vuole che siano anche, con molta freschezza, degli innamorati c degli amici - molto precocemente ugualitari nel rapporto di genere -, che sentono il bisogno di scriversi, quasi ogni giorno: specialmente Iei, letteroni intensi, anche due volte al giorno. Come sempre, infatti, la guerra funziona da moltiplicatore del bisogno di scrittura in quanto evento separatore, scatenando un ritmo epistolare inusitato. Ma c'è di più, la loro corrispondenza gode di un privilegio: può non seguire sempre le vie normali e quindi sfugge alla censura. E loro, mentre scrivono, lo sanno. Viene meno quella terza presenza incomoda, che costringe a interpretare e tarare gli epistolari di guerra normali. Anche per questo, e non solo perché hanno molte notizie e primizie da comunicare, la fonte è rara e cresce grandemente di interesse ai nostri occhi. Dice bene Polo dichiarandone e valorizzandone subito, in apertura, il carattere precipuo: «la dimensione "pubblica" del privato>>.… (más)
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