Paolo Paulucci

Nel serre-papiers di un antico palazzo torinese è stato conservato per novant'anni un singolare documento: il diario di Paolo Paulucci delle Roncole, discendente da una fra le più gloriose famiglie italiane, militare di carriera e, per quattro anni, Aiutante di campo del re Umberto I. Nel quaderno dalla copertina verde il tenente colonnello Paulucci annotava giorno per giorno la cronaca che gli scorreva sotto gli occhi: i piccoli episodi della vita di corte come i grandi avvenimenti della politica italiana. Registrava, con la stessa precisione, le toilettes di Margherita e le prime agitazioni della piazza, le amanti di Umberto e le cannonate della guerra d'Africa. Con il marchese Paulucci il re amava parlare a cuore aperto; nelle passeggiate in carrozza a villa Borghese o nelle lunghe cavalcate per la caccia a Castelporziano si lasciava andare a un giudizio severo su Crispi, che pure aveva voluto presidente del Consiglio, a una confidenza su Cavallotti, il nemico di sempre. E l'Aiutante di campo, la sera, fissava puntuale le parole e i gesti -anche i meno regali -del suo re: leale nel servizio quanto fedele nel rendiconto, per un quaderno che riteneva privato e, quindi, tanto più sincero.
Il diario vede oggi la luce per la volontà del figlio, il pittore Enrico Paulucci, e per la cura di un giornalista, Giorgio Calcagno, che per primo ha avuto la possibilità di leggere il testo. Il lettore vi troverà tutti i personaggi della vita italiana ed europea sullo scorcio del secolo, colti dietro le quinte, insieme con le grandi vicende che segnano una svolta della nostra storia, dallo scandalo della Banca Romana alla catastrofe di Adua. Fra balli di corte ed echi di fuciliera, grandi uniformi e grida di popolo, in una luce di crepuscolare belle èpoque.… (más)