Fotografía de autor

Obras de Armando Palanca

Etiquetado

Conocimiento común

Todavía no hay datos sobre este autor en el Conocimiento Común. Puedes ayudar.

Miembros

Reseñas

Riandando a fatti e cose aviatorie mi piace, a costo di ripetermi, citare un azzeccato accostamento compiuto da quel mirabile aviatore e scrittore che fu Enrico Meille. Egli paragonava l'aviazione ad una piramide dalla cui larga base si parte la tipica struttura e si restringe fino al vertice, in cima al quale collocava il il pilota. Il pilota è con l'aeroplano il protagonista del volo. Quando si cita un primato il nome che si fa è quello del pilota seguito da quello della macchina. Ma ogni impresa aviatoria è il frutto di un'opera collettiva alla quale concorrono tutti gli elementi dell'organizzazione che cura gli aspetti progettuali tecnici, didattici fisiologici, logistici in un'armonia di procedure senza la quale non si raggiunge lo scopo prefisso. Armando Palanca è uno dei più autentici esempi di presioso collaboratore. La sua operosità la si riscontra sovente approfondendo eventi rilevanti della nostra saga del volo. Nato, come si diceva una volta, con il bernoccolo della meccanica, aveva intuito che nelle complesse macchine per il volo avrebbe trovato soddisfazione questa sua innata dote. Aviere Scelto motorista all'8° gruppo Caccia in quel di Mirafiori, aveva migliorato i carburatori dei motori dei primi caccia Fiat, i CR. 1 dell'indimenticabile ingegner Rosatelli. Ne ebbe gloria ed onori con il passaggio dj grado ed il successivo trasferimento al neo costituito Reparto Alta Velocità di Desenzano, chiamatovi da quell'intenditore di macchine e di uomini che era il tenente colonnello Mario Bernasconi oltre che pilota ottimo ingegnere. Qui il nostro passò come tecnico civile collaborando decisamente all'ardua messa a punto di quel mostro che era il "supermotore" Fiat AS.6 creato dall'ingegnere Tranquillo Zerbi accoppiando due motori AS.5. Ventiquattro cilindri in linea la cui complessa carburazione richiese sperimentazione lunga e cruenta. Il 25 ottobre 1934 Francesco Agello portava il filante idro Macchi 72 di Mario Castoldi a conquistare il primato mondiale di velocità con 709,202 kmlh coronando anni di sforzi tecnici e umani. Palanca passò poi a far parte di quello scelto agone di tecnici che era il Centro Studi ed Esperienze di Guidonia. Qui la sua peripezia in fatto di motori si indirizzò alla messa a punto dei prototipi in valutazione e soprattutto alla preparazione dei velivoli da primato. Con la costituzione della LATI, Linee Aeree Transcontinentali Italiane, Attilio Biseo lo chiamò al settore tecnico motoristico e Palanca lavorò alla complessa compagnia soprattutto preparando le preziose tabelle per l'ottimizzazione dei consumi di carburante vitali per i lunghi voli dei trimotori SIAI S.83. Con la guerra Palanca indossò nuovamente la divisa azzurra fregiata ora dei gradi di tenente e fu nuovamente a Guidonia intento a lavorare attorno ai motori dei grossi aerei da trasporto destinati ai collegamenti con l'Africa Orientale e alla pianificazione di prestigiosi voli a lunghissima autonomia come quello RomaTokyo-Roma compiuto nel giugno 1942 dallo S. 75 del colonnello Antonio Moscatelli. Nel dopoguerra fu uno dei protagonisti della ripresa delle linee aeree civili. Dapprima con la LATI e poi con l'A1italia ove operò lunghi anni come ingegnere, dedito soprattutto alla pianificazione tecnica delle rotte a maggiore distanza. Passando attraverso tutta l'evoluzione motoristica: dai Pratt & Whitney a pistoni dei Douglas DC-6 ai turbo fan GeneraI Electric dei Boeing 747. Ricordo limpidamente l'ingegner Palanca che a Fiumicino con energia giovanile saltava da un aereo all'altro per portare ovunque occorresse il tributo della sua esperienza. Con la pensione non cessò di mantenersi attivo preparando i motori di autovetture da corsa e soprattutto tenendosi sempre aggiornato sul progresso aeronautico. Mai dimenticando le sue origini e la sua appartenenza all' Areonautica Militare. Passò gli ultimi anni mettendo diligentemente su carta, con la sua nitida grafia, le memorie del suo invidiabile passato. Come questa sul Reparto Alta Velocità. Nonostante la vasta pubblicistica sul tema, la testimonianza di Armando Palanca apporta freschezza e autenticità di nuovi particolari che arricchiscono un panorama storico di grande interesse. Tutto è relativo nella storia. Il progresso aeronautico ha subìto un' evoluzione intensissima. Dai fragili biplani dei Wright ai supersonici di oggi non è ancora trascorso un secolo e riandando indietro di sessanta-settant'anni ci si rende conto che si fa già dell'archeologia. Relativamente s'intende.… (más)
 
Denunciada
BiblioLorenzoLodi | May 20, 2015 |

Estadísticas

Obras
3
Miembros
3
Popularidad
#1,791,150
Valoración
4.0
Reseñas
1