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Ministero per i Beni e le Attivita Culturali

Autor de Il restauro dello scalone di Benedetto Alfieri nell'Armeria reale di Torino

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Una parte significativa della storia della nostra cultura espressiva è raffigurata dalle forme spesso fantasiose e bizzarre con cui, fino a qualche decennio fa, si costruivano opifici e manifatture, cartiere e stazioni ferroviarie, zuccherifici, fornaci o centrali idroelettriche. Tutti questi oggetti sono genericamente inseriti nella definizione di archeologia industriale, fortunata quanto impropria locuzione poiché l'archeologia è un metodo di indagine scientifica e non certo, come in questo caso, una connotazione cronologica di antichità. In ogni caso, senza entrare in dispute terminologiche, è evidente che sono molto frequenti i casi in cui il funzionalismo efficientista che presiedeva alla progettazione e realizzazione degli stabilimenti industriali si è piegato alle ragioni di un'espressività ricca e comunicativa, frutto anche dello spirito eclettico del periodo tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. Queste costruzioni, invece che rappresentare l'asettica ingegnerizzazione della catena di montaggio o i flussi dell'organizzazione del lavoro, erano edificate in forma di: basiliche a navate, templi classici, falansteri utopistici o teatri, roccaforti, castelli, palazzi, padiglioni. Non si trattava ovviamente solo della ricerca di una tipologia - quella dell'edificio industriale - che, stentando a trovare una propria forma canonica, ha girovagato nell'imitazione di preesistenti morfologie edilizie. È evidente, in aggiunta, la presenza di una volontà di comunicazione, di un entusiasmo celebrativo della potenza economica e dell'audacia del rischio di impresa che ha preso in prestito forme importanti (anche se meno pratiche e più costose) per autorappresentare la consapevolezza della propria decisiva condizione sociale. Tutto ciò è realizzato non di rado con l'ingenuità che deriva dalla meccanica trasposizione di forme o di elementi costruttivi appartenenti ad un lessico superato dall'evoluzione dei metodi di calcolo delle strutture: capitelli superflui su esili colonne metalliche, mensoloni tanto decorati quanto inutili, archi e volte non più di sostegno per i solai sovrastanti, ma ad essi appesi con mera funzione decorativa, ed ancora timpani, cornicioni, modanature, paraste, balaustre, portali, bugnati, vetrate, finestroni, enfatici e decontestualizzati.… (más)
 
Denunciada
BiblioLorenzoLodi | Apr 29, 2015 |
Il percorso espositivo di questa iniziativa, si potrebbe proseguire visitando vie e piazze delle città, della provincia, della regione, della nazione; un percorso articolato che dimostra come la memoria storica del passato sia ancora parte integrante del nostro patrimonio culturale.
 
Denunciada
BiblioLorenzoLodi | Oct 10, 2012 |

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