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Harari,Muller Abelansky
Autor de Train De Vie
Obras de Harari,Muller Abelansky
Train De Vie 1 copia
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Secondo lungometraggio di Radu Mihaileanu, regista romeno legato a temi come l'identità culturale, l'esilio, scappato dalla dittatura di Ceausescu nel 1980, Train de vie, fa la sua comparsa al festival di Venezia, dove ottiene il premio Fipresci a cui seguirà il David di Donatello come migliore pellicola straniera.
Un piccolo grande film, una tragicommedia che unisce l'umorismo yiddish, in cui convivono comicità, dramma e malinconia, che non risparmia una grottesca ironia verso gli stessi ebrei, i tedeschi e i comunisti, con un ritmo impeccabile, grazie alla colonna sonora del compositore di alcuni dei migliori film di Kusturica, Goran Bregovic, e soprattutto, ad un'originalità narrativa.
Il racconto di Train de vie, segue la costruzione delle fiabe e ha inizio con un monologo di Schlomo - il regista aveva proposto questo ruolo a Roberto Benigni - con "c'era una volta" e si conclude con un doppio finale. Sin dalle prime battute è esplicito l'intento del suo autore di affrontare il tema della Shoah in una maniera del tutto inedita, sottolineando l'irrealtà della sua finzione, insistendo invece sulla tipicità di una cultura e del folclore ormai scomparsi, scegliendo di restare ai margini del genocidio. I personaggi sono caricaturali e volutamente stereotipati, come il rabbino, il sarto, il folle, il comunista. Mihaileanu riesce egregiamente a mettere in scena gli effetti disumanizzanti dell'ideologia e del potere sull'individuo, mostrando come una commedia possa essere più tragica della tragedia stessa. Come è egli stesso ad affermare: "L'umorismo come ebreo, è ciò che mi ha fatto sopravvivere, che ha salvato la nostra vita e la nostra memoria".… (más)