Francesco Storani
Autor de Il ritrovamento del Regio sommergibile Ammiraglio Millo : aggiornamento febbraio 2011
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CONTROLLARE - La cerimonia commemorativa del… por Francesco Storani
Rassegna fotografica delle Cerimonia inaugurazione monumento Caduti del Regio Sommergibile MILLO
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BiblioLorenzoLodi | Jul 24, 2015 | AGGIORNAMENTO
Apparteneva alla Classe di maggiore prestigio, la Ammiragli. Questi sommergibili erano stati progettati per la "guerra di corsa", dunque "corsari" solitari in grado di rimanere, in grado di rimanere in mare per mesi tendendo agguati. Erano superiori, per prestazioni, a quelli dei pur temlblll sommergibili Inglesi. Ed è proprio uno di questi, Il P34 Ultimatum, a colpire mortalmente Il Millo. Era Il 14 marzo 1942.
Il momento fu colto dal nemico con astuzia e perseveranza quando Il sommergibile Italiano, omai In fase di rientro e su una rotta di sicurezza davanti a Punta Stilo, attendeva l'ordine diı entrare nel porto di Taranto. Navigava in superficie. Due siluri a prua.
Cinquantasei morti. Quindici superstiti. Fra questi ultimi non compare Il nome di Nazareno Storanl, Capomeccanico di 2a classe. Imbarcato in quella occasione In sostituzione di un collega In licenza.
Incerto Il punto dell'affondamento.Dopo ticolose ricerche, il subacqueo Paolo Palladino, capo spedizione del Thalassomaı DlvlngTeam di Soverato, trova Il relitto, riconoscibile per le modifiche apportate alla torretta. I ricordi e la commozione si risvegliano con forza.
Per gli autori, flglio e nipote del "capo" Storanl, è un dovere approfondire le Indagini, rìntracciare almeno alcuni del sopravvissuti, i parenti del cadutI. Ne nasce una raccolta ricca e commovente di documenti, testimonianze, ricordi ancora profondamente e dolorosamente Incisi nella carne.
L'ansia e i timori di chi andava in missione s'intrecciano con quelli di chi a casa aspettava notizie.
Fino a quando le notizie non glungono.
Il Milio è In fondo al mare.
(Mario Cobellini)… (más)
Apparteneva alla Classe di maggiore prestigio, la Ammiragli. Questi sommergibili erano stati progettati per la "guerra di corsa", dunque "corsari" solitari in grado di rimanere, in grado di rimanere in mare per mesi tendendo agguati. Erano superiori, per prestazioni, a quelli dei pur temlblll sommergibili Inglesi. Ed è proprio uno di questi, Il P34 Ultimatum, a colpire mortalmente Il Millo. Era Il 14 marzo 1942.
Il momento fu colto dal nemico con astuzia e perseveranza quando Il sommergibile Italiano, omai In fase di rientro e su una rotta di sicurezza davanti a Punta Stilo, attendeva l'ordine diı entrare nel porto di Taranto. Navigava in superficie. Due siluri a prua.
Cinquantasei morti. Quindici superstiti. Fra questi ultimi non compare Il nome di Nazareno Storanl, Capomeccanico di 2a classe. Imbarcato in quella occasione In sostituzione di un collega In licenza.
Incerto Il punto dell'affondamento.Dopo ticolose ricerche, il subacqueo Paolo Palladino, capo spedizione del Thalassomaı DlvlngTeam di Soverato, trova Il relitto, riconoscibile per le modifiche apportate alla torretta. I ricordi e la commozione si risvegliano con forza.
Per gli autori, flglio e nipote del "capo" Storanl, è un dovere approfondire le Indagini, rìntracciare almeno alcuni del sopravvissuti, i parenti del cadutI. Ne nasce una raccolta ricca e commovente di documenti, testimonianze, ricordi ancora profondamente e dolorosamente Incisi nella carne.
L'ansia e i timori di chi andava in missione s'intrecciano con quelli di chi a casa aspettava notizie.
Fino a quando le notizie non glungono.
Il Milio è In fondo al mare.
(Mario Cobellini)… (más)
Denunciada
BiblioLorenzoLodi | otra reseña | Jul 24, 2015 | Apparteneva alla Classe di maggiore prestigio, la Ammiragli.
Questi sommergibili erano stati progettati per la "guerra di corsa", dunque "corsari" solitari in grado di rimanere, in grado di rimanere in mare per mesi tendendo agguati. Erano superiori, per prestazioni, a quelli dei pur temlblll sommergibili Inglesi. Ed è proprio uno di questi, Il P34 Ultimatum, a colpire mortalmente Il Millo.
Era Il 14 marzo 1942.
Il momento fu colto dal nemico con astuzia e perseveranza quando Il sommergibile Italiano, omai In fase di rientro e su una rotta di sicurezza davanti a Punta Stilo, attendeva l'ordine diı entrare nel porto di Taranto.
Navigava in superficie.
Due siluri a prua.
Cinquantasei morti. Quindici superstiti.
Fra questi ultimi non compare Il nome di Nazareno Storanl, Capomeccanico di 2a classe.
Imbarcato in quella occasione In sostituzione di un collega In licenza.
Incerto Il punto dell'affondamento.Dopo ticolose ricerche, il subacqueo Paolo Palladino, capo spedizione del Thalassomaı DlvlngTeam di Soverato, trova Il relitto, riconoscibile per le modifiche apportate alla torretta.
I ricordi e la commozione si risvegliano con forza.
Per gli autori, flglio e nipote del "capo" Storanl, è un dovere approfondire le Indagini, rìntracciare almeno alcuni del sopravvissuti, i parenti del cadutI.
Ne nasce una raccolta ricca e commovente di documenti, testimonianze, ricordi ancora profondamente e dolorosamente Incisi nella carne.
L'ansia e i timori di chi andava in missione s'intrecciano con quelli di chi a casa aspettava notizie.
Fino a quando le notizie non glungono.
Il Milio è In fondo al mare.
(Mario Cobellini)… (más)
Questi sommergibili erano stati progettati per la "guerra di corsa", dunque "corsari" solitari in grado di rimanere, in grado di rimanere in mare per mesi tendendo agguati. Erano superiori, per prestazioni, a quelli dei pur temlblll sommergibili Inglesi. Ed è proprio uno di questi, Il P34 Ultimatum, a colpire mortalmente Il Millo.
Era Il 14 marzo 1942.
Il momento fu colto dal nemico con astuzia e perseveranza quando Il sommergibile Italiano, omai In fase di rientro e su una rotta di sicurezza davanti a Punta Stilo, attendeva l'ordine diı entrare nel porto di Taranto.
Navigava in superficie.
Due siluri a prua.
Cinquantasei morti. Quindici superstiti.
Fra questi ultimi non compare Il nome di Nazareno Storanl, Capomeccanico di 2a classe.
Imbarcato in quella occasione In sostituzione di un collega In licenza.
Incerto Il punto dell'affondamento.Dopo ticolose ricerche, il subacqueo Paolo Palladino, capo spedizione del Thalassomaı DlvlngTeam di Soverato, trova Il relitto, riconoscibile per le modifiche apportate alla torretta.
I ricordi e la commozione si risvegliano con forza.
Per gli autori, flglio e nipote del "capo" Storanl, è un dovere approfondire le Indagini, rìntracciare almeno alcuni del sopravvissuti, i parenti del cadutI.
Ne nasce una raccolta ricca e commovente di documenti, testimonianze, ricordi ancora profondamente e dolorosamente Incisi nella carne.
L'ansia e i timori di chi andava in missione s'intrecciano con quelli di chi a casa aspettava notizie.
Fino a quando le notizie non glungono.
Il Milio è In fondo al mare.
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BiblioLorenzoLodi | otra reseña | Jul 23, 2015 | Estadísticas
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