Massimo Teodori
Autor de The new left: a documentary history
Sobre El Autor
Obras de Massimo Teodori
Maledetti americani. Destra, sinistra e cattolici: storia del pregiudizio antiamericano (2002) 10 copias
Come voterai: tutto quello che devi sapere per capire le nuove proposte di riforma elettorale 9 copias
Marco Pannella: Un eretico liberale nella crisi della Repubblica (Gli specchi del presente) (Italian Edition) (1996) 2 copias
Storia USA 1 copia
SOLDI & PARTITI Quanto costa la democrazia in Italia? Con una proposta di buongoverno per il finanziamento volontario… (1999) 1 copia
P2: la controstoria 1 copia
Etiquetado
Conocimiento común
- Fecha de nacimiento
- 1938-09-09
- Género
- male
Miembros
Reseñas
Estadísticas
- Obras
- 32
- Miembros
- 147
- Popularidad
- #140,982
- Valoración
- 2.6
- Reseñas
- 2
- ISBNs
- 31
- Idiomas
- 2
Sarebbe bello oggi, dieci anni dopo, scrivere che si è superata questa irragionevole sudditanza psicologica nei confronti della Chiesa e della sua etica e che numerosi diritti sono stati riconosciuti in modo che i/le cittadin* scelgano liberamente cosa fare nella loro vita. Invece, se possibile, siamo messi pure peggio.
La teoria del gender imperversa e non c’è stato verso che il Parlamento discutesse con gli studi scientifici in mano – e non il fottuto Catechismo – di matrimonio egualitario, leggi contro l’omo/bi/transfobia (e se ci mettete pure gli/le asessuali ci fate un piacere) e la terapia di riorientamento sessuale; la legge di iniziativa popolare sull’eutanasia rimane inascoltata da anni nonostante le varie promesse; l’aborto è tornato a essere una pratica clandestina con i rischi che tutt* conosciamo; l’identità del popolo italiano torna a essere sbandierata per opporla all’”invasione” degli immigrati e, già che ci siamo, facciamo sì che le donne italiche tornino a figliare, visto che i/le figli* delle “straniere” non sono della “razza” o della religione giusta.
Dov’è finita la nostra bella democrazia? Quella che approvava leggi in nome di un relativismo etico e di un pluralismo che ci garantivano dalla minaccia di uno Stato pronto a difendere un solo punto di vista?
All’affermazione neo-tradizionalista secondo cui una democrazia relativista farebbe perdere identità collettiva e priverebbe la nostra società di qualunque senso obiettivo del bene, Gian Enrico Rusconi replicava con efficacia: «Laicità vuol dire accettare come moralmente legittimi atteggiamenti o comportamenti che appaiono soggettivamente sgradevoli. Laicità è ammettere una ragionevole dissimmetria tra l’etica pubblica e singole moralità private […] Il valore fondante della laicità è l’autonomia di giudizio personale, nel senso che le certezze e le norme di comportamento non hanno altro fondamento che la ragionevolezza morale e la razionalità (scientifica ma non solo) da valutare questione per questione, tenendo conto ovviamente anche degli spazi di libertà e di autonomia degli altri».
Con il lessico della scienza politica si può argomentare che la democrazia liberale è l’affermazione della «parte maggiore», cioè della maggioranza della società, salvo la salvaguardia dei diritti e delle libertà di chi dissente; mentre il pensiero antiliberale vorrebbe una democrazia in cui prevalgono, oltre alla maggioranza, anche i rappresentati della «parte migliore», cioè coloro che ritengono di essere moralmente (economicamente) (intellettualmente) superiori a tutti gli altri sulla base di un determinato sistema di valori.… (más)