Mario MitiReseñas
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E ci caricarono su un treno por Mario Miti
Denunciada
catcarlo | May 24, 2015 | Dopo averne letti un buon numero, faccio fatica ad avvicinarmi ai libri che trattano della sventurata spedizione italiana contro l’URSS perchè mi mette ansia ritrovarmi di fronte la presunzione e la criminale incoscienza di chi mandò a soffrire e morire migliaia e migliaia di innocenti. Non potevo però esimermi dal prendere in mano questo piccolo volume che il concittadino Mario Miti dedica alla ricostruzione dell’esperienza in grigioverde del padre Emilio, un’estenuante naja durata oltre un lustro e culminata nell’inquadramento nell’ARMIR. La molla che ha scatenato la stesura definitiva è venuta dal ritrovamento delle lettere inviate, durante tutta quell’esperienza, dal giovane soldato alla fidanzata e futura moglie: un epistolario ormai considerato perduto e che integra con le impressioni a caldo i ricordi rievocati dal vecchio padre e raccolti dal figlio molti anni dopo la fine del confilitto. Ne esce un quadro incredibile (nel senso letterale del termine): un servizio militare ‘normale’ fatto di marce insensate, a colpi di decine di chilometri per volta, e rancio indecente seguito da una partecipazione all’operazione Barbarossa ai limiti della tortura fisica. Le pagine non sono molte, ma la polverosa steppa ucraina pare non finire mai mentre la ritirata è la disperata anabasi che già ben conosciamo, in cui per sopravvivere è spesso necessario un colpo di fortuna (Emilio deve parte della sua salvezza all’itterizia che lo spedisce all’ospedale nelle retrovie proprio nei giorni in cui i russi attaccano in forze spazzando via il suo reparto). Non può mancare l’assurdo all’italiana, quando i reparti in partenza per l’est perdono tutto il loro tempo a preparare la parata a cui presenzierà il principe ereditario: tanti episodi che vanno a costituire un breve scorcio di storia che nasce dal racconto di un soldato come tanti, ma che serve ad aiutare l’esercizio, troppo spesso tralasciato in questo Paese, della memoria. Dopo una breve introduzione, il figlio-curatore si limita a riordinare il materiale aggiungendo l’inquadramento storico della cronologia del reparto paterno e un certo numero di fotografie, rendendo la lettura ancor più interessante e (crisi d’ansia a parte) piacevole.
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catcarlo | Oct 8, 2014 | Este sitio utiliza cookies para ofrecer nuestros servicios, mejorar el rendimiento, análisis y (si no estás registrado) publicidad. Al usar LibraryThing reconoces que has leído y comprendido nuestros términos de servicio y política de privacidad. El uso del sitio y de los servicios está sujeto a estas políticas y términos.