Fotografía de autor

Obras de Andrea Migliori

Obras relacionadas

The End of the Certain World: The Life and Science of Max Born (2005) — Traductor, algunas ediciones76 copias

Etiquetado

Conocimiento común

Todavía no hay datos sobre este autor en el Conocimiento Común. Puedes ayudar.

Miembros

Reseñas

Sette anni fa, in termini digitali sono ben di più, scrissi il post che segue sul mio blog https://unideadivita.blogspot.com/2012/10/io-sono-un-algoritmo.html. Il mio telefonino era il Samsung III, superato ed obsoleto. In sette anni l'accelerazione digitale continua ad un ritmo vertiginoso. Questo libro mi ha detto ben poco di nuovo. Il "bello", penso, che debba ancora venire ...

Non abbiate timore. Se lo sono io, lo siete anche voi. Siamo tutti tanti algoritmi. Non sapete cos'è un algoritmo? Grave. Se state leggendo questo post al vostro PC, dovreste saperlo. Andate al link che ho evidenziato e potrete acculturarvi. Qui vi basta sapere che è la "successione non ambigua di istruzioni che permettono di risolvere in modo generale un problema." Se le cose stanno così capirete quanti sono i problemi che ci riguardano in quanto esseri umani. Qui si tratta quindi trovare il modo con il quale possiamo fare in fretta, ed in maniera quanto più possibile precisa, per risolvere i nostri guai, che poi non sono altro che problemi. Ed ecco perché gli algoritmi sono diventati importanti ed essenziali. Tanto da parlare di una vera e propria tirannia degli algoritmi. Questo libro ne parla diffusamente.

Fin dal lontano 1952 lo scrittore americano Kurt Vonnegut, in un suo romanzo distopico, si ribellò contro l'allora principiante automazione. Non gli piacque la faccenda che un pianoforte potesse suonare automaticamente senza alcun intervento umano. Se potesse leggere questo libro ne sarebbe stravolto. Christopher Steiner descrive la crescente invadenza degli algoritmi nella vita di tutti i giorni senza che noi ce ne rendiamo conto. Tutta la nostra conoscenza viene codificata in semplici regole che i computer possono leggere e trasformare in "decisioni" ultra veloci. Pensate che Steiner descrive, come esempio quanto mai esemplare, quello che con gli algoritmi riesce a fare una casa editrice musicale che si chiama Music-Xray. Gli algoritmi sono in grado di valutare le nuove canzoni basandosi sulle loro caratteristiche che attirano chi le ascolta, isolando i modelli di melodia, il ritmo, il tempo, la battuta, la qualità del suono confrontandole con canzoni di successo precedenti. Se la valutazione è bassa, il gruppo di ascolto valutativo dell'azienda esclude il prodotto dal mercato.

Altro che pianoforte automatico! Qui si si va nel profondo. Del resto, ve ne sarete forse accorti anche chi tra voi frequenta i siti sociali, in particolare Facebook. Ogni qualvolta clicchiamo qualcosa che ci piace con il tasto "like" il sistema, tramite un algoritmo, è in grado di definire in un certo qual modo la nostra identità, se non proprio da un punto di vista reale, almeno da quello sociale, psicologico, culturale. Ci possono così fare proposte di vario genere (commerciali o amicali) elaborate su appositi algoritmi e gestire le nostre esigenze. La stessa cosa accade con la posta elettronica. Dai suoi contenuti il sistema è in grado di elaborare algoritmi che si adattano ai contenuti. Se, ad esempio, intrattengo una corrispondenza con case editrici, il gestore della posta che potrà essere Google o chiunque altro, potrà inserire messaggi pubblicitari editoriali nella schermata in cui appare la mia corrispondenza.

Leggendo questo libro c'è allora da avere paura sulla direzione che sta prendendo la tecnologia nelle mani dell'uomo. I computers sono in grado sempre più di codificare le nostre conoscenze in modo da produrre decisioni più rapide e mirate. Ma tutto questo solleva problemi che riguardano la nostra vita "dentro" la nostra sfera privata. Siamo sicuri che tutti sono disposti ad accettarla in questo modo? Non è che la nostra "intelligenza" sta per essere sostituita da un'altra "intelligenza"? Un argomento questo che ci porta davvero lontano, ma che viene da lontano. In effetti il primo esempio di algoritmo è abbastanza antico, addirittura circa 2500 anni prima di Cristo.

I Sumeri avevano, infatti, escogitato un modo per dividere equamente il raccolto di grano tra un certo numero variabile di persone. Ma non andarono oltre. Oggi sappiamo che con gli algoritmi vanno avanti i sistemi usati nelle transazioni nelle borse di tutto il mondo. In questi ultimi trenta anni gli scenari dell'economia e della finanza mondiale sono gestiti da sistemi che si basano sugli algoritmi. Essi sono in grado di fare previsioni, anticipare eventi, suggerire soluzioni. La loro intelligenza artificiale potrà mai entrare in conflitto con quella nostra naturale? Gli algoritmi potranno forse proporci la canzone ideale? E come una innocua canzone, anche altro? Ovvio, ciò è possibile in base agli algoritmi che sono in grado di fare previsioni anticipando il futuro. Anzi, il futuro, lo creano. E se questo potrà succedere, fino a che punto c'è da fidarsi?

Se penso che il mio telefonino Samsung Galaxy III, sempre per mezzo di algoritmi, è in grado non solo di riconoscere la mia voce ed il mio volto, ma anche di adattarsi all'uso che io faccio di lui, modulando i miei errori, indicandomi correzioni ed aggiustamenti, mi chiedo se stiamo andando verso il "Mondo nuovo" di Aldous Huxley, romanzo fantascientico scritto nel 1932, anticipatore del mondo di oggi con tutti i suoi problemi, oppure verso "1984" di George Orwell, il mondo del "grande fratello". Entrambi esempi di letteratura distopica, anticipatrice di una società indesiderabile sotto tutti i punti di vista.
… (más)
 
Denunciada
AntonioGallo | Oct 9, 2019 |

Estadísticas

Obra
1
También por
1
Miembro
1
Popularidad
#2,962,640
Valoración
½ 3.5
Reseñas
1