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Ernesto Ferrero (1938–2023)

Autor de N.

43+ Obras 274 Miembros 7 Reseñas

Obras de Ernesto Ferrero

N. (2000) 85 copias
Album Calvino (1995) — Autor — 31 copias
L'anno dell'indiano (2001) 9 copias
Francesco e il sultano (2019) 3 copias

Obras relacionadas

El oficio ajeno (1985) — Epílogo, algunas ediciones453 copias
Cándido o Un sueño siciliano (1977) — Editor, algunas ediciones236 copias
The Philosopher's Madonna (1931) — Contribuidor, algunas ediciones52 copias
El Sobre (1976) — Introducción, algunas ediciones25 copias
Opere, Tomo 1 (1994) — Editor — 5 copias
Opere, Tomo 2 (1997) — Editor — 2 copias

Etiquetado

Conocimiento común

Fecha de nacimiento
1938
Fecha de fallecimiento
2023-10-31
Género
male
Nacionalidad
Italy
País (para mapa)
Italy
Ocupaciones
Writer

Miembros

Reseñas

Una delle letture più gratificanti di questi ultimi tempi. Rivivono in queste pagine gli anni d’oro della casa editrice Einaudi, rievocati attraverso le figure degli scrittori, degli intellettuali e dei redattori che ne sono stati la colonna portante fino allo smantellamento nel corso degli anni ’70. Dalla casa editrice Einaudi è passato tutto il meglio della cultura italiana del dopoguerra, uno straordinario concentrato di personalità che l’autore ha conosciuto di persona e che rievoca con vivacità ed empatia. I nomi vanno, da Pavese a Calvino a Vittorini a Natalia (sempre e solo Natalia) a Primo Levi a Cesare Cases a Sciascia solo per citarne alcuni dei tantissimi che affollano queste pagine. Di tutti è delineato un ritratto breve, ma efficace che ne coglie e mette in rilievo i tratti caratteristici. E su tutti domina l’Editore, dispotico e pieno di entusiasmo, instancabile e capriccioso, proiettato con fiduciosa e fermissima convinzione verso il sol dell’avvenire.
C’è qua e là qualche notizia imprecisa che salta agli occhi: Sraffa non è stato attivo a Oxford, ma a Cambridge, e Dionisotti non ha insegnato a Oxford (dove è stato solo per un breve periodo), ma all’Università di Londra. Personalmente poi avrei gradito qualche pagina su una grande opera, la Storia d’Italia, progetto sul quale l’Editore aveva riposto grandi aspettative, ma i cui risultati, almeno a livello di critica, non hanno corrisposto alle attese. Ricordo in prima persona l’accoglienza piuttosto fredda riservata alla presentazione a Oxford e il nervosismo e la palpabile delusione di Giulio Einaudi che era venuto a promuovere l’opera, accompagnato da Ruggero Romano.
Il libro è comunque gradevolissimo e interessante, consigliatissimo ha chi ha vissuto quella stagione culturale, ma anche a chi l’ha conosciuto attraverso i tanti pregevolissimi libri prodotti in quegli anni dalla casa editrice Einaudi.
… (más)
 
Denunciada
Marghe48 | otra reseña | Jul 4, 2023 |
In una parola: noioso.

Non succede nulla.
Gli scenari inesistenti, le atmosfere impalpabili: siamo sull'Isola d'Elba all'inizio dell'800, ma potremmo essere su qualsiasi isola prima dell'invenzione del motore.
I personaggi sono piatti ingranaggi che asservono solo allo scopo a cui sono designati e ciò nonostante nemmeno si delinea questo scopo.
La trama non c'è, o meglio fa di tutto per non apparire e questo sarebbe coerente anche con l'idea di un libro che vorrebbe essere una specie di introspezione psicologica di un individuo unico ma sopratutto del suo invece banalissimo indagatore. Ma questo fallisce miseramente.
Alla fine è un libro piatto, vagamente confuso e che certo non si fa ricordare.
… (más)
 
Denunciada
Berech | 3 reseñas más. | Mar 2, 2020 |
Martino Acquabona, piccolo notabile elbano e acceso antibonapartista, si ritrova a fare il bibliotecario per Napoleone durante i dieci mesi di permanenza del deposto imperatore nell’isola del Tirreno. Malgrado i suoi (fondati) pregiudizi, finisce per subire il fascino dell’illustre esule, tanto che, a un certo punto, i suoi sentimenti di rivalsa devono venir ravvivati dalla gelosia. Il magnetismo del potere è uno dei tanti spunti che Ferrero analizza lungo le oltre trecento pagine di questo romanzo in cui la riflessione ha senza dubbio la meglio sull’azione: il periodo all’Elba è solo una parentesi nella parabola – ormai discendente – del Còrso, costretto a tenersi occupato nel suo regno in formato ridotto e circondato dal mare. Viene così introdotto un secondo tema, quello della ‘banalità del male’: questo piccolo uomo, che ha sacrificato migliaia e migliaia di vite sui campi di battaglia, si occupa di particolari anche insignificanti (i rifornimenti, le strade, i libri, l’arredo) e, nei momenti di relax, dimostra una grande passione per gli animali oltre che un’insospettabile tenerezza nei confronti dei bambini. Affascinato da questi aspetti contraddittori, aggiunti all’energia che Napoleone trasmette in ogni sua azione e che contrasta con il proprio atteggiamento per così dire ‘contemplativo’, Martino non riesce a dar esito ai propositi di vendetta per quanto preparati con cura: l’inettitudine dell’uomo di lettere, incapace di agire anche se ne sente la necessità, è il terzo argomento che l’autore mette in luce e in discussione. Il racconto immerge abilmente queste tematiche nella narrazione, alternando a momenti di più profonda meditazione le scene di vita quotidiana popolate di numerosi personaggi, equamente divisi tra chi cerca di approfittare della situazione e chi, invece, subisce fino in fondo la fascinazione napoleonica. Quando l’ospite partirà per la sua ultima avventura, l’Elba sembra tornare il luogo sonnacchioso di prima, ma per chi è ricaduto nella sua sfera di influenza – protagonista o comprimario che sia – niente sarà più uguale.… (más)
 
Denunciada
catcarlo | 3 reseñas más. | Oct 8, 2014 |
Une évocation très originale de N. en exil et de la tentation du tyrannicide. La Révolution, son héritage, ses terribles contradictions.
½
 
Denunciada
Nikoz | 3 reseñas más. | Dec 22, 2013 |

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