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Mostrando 21 de 21
6 stelle!

edit, 8 mesi dopo
è un LIBRO DELLA VITA, uno di quelli che non dimentichi più e che anche se non sai esattamente cosa, sai che comunque, dopo averlo letto, qualcosa è cambiato

PS: da adolescente, per non so quale motivo, (cosa cavolo avessi visto, letto o sentito) avevo uno "zaino d'emergenza" da afferrare al volo se prendeva fuoco la casa o se veniva un terremoto, qualcosa da salvare, di importante e unico, per non dover dire poi "ho perso tutto, non ho più niente" dentro c'erano una lettera e un pezzetto di vetro colorato proveniente da un incursione proibita nel Castello cinquecentesco del mio paese (pericolante, chiuso e vigilato) .. il resto dello spazio, ca va sans dire, era stipato di libri. Ricordarlo mi fa tenerezza; non avevo minimamente pensato di salvare i soldi con cui ricomprare i libri!!!

Se fossi ancora così romantica e così poco pragmatica "L'Orda del Controvento" avrebbe un posto d'onore in quello zaino

 
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LLonaVahine | May 22, 2024 |
 
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PlayerTwo | otra reseña | Apr 20, 2024 |
Caro Alain Damasio, da dove cavolo inizio questa recensione?

L'Orda del Vento, infatti, è uno dei fantasy più originali che mi sia capitato di leggere, pieno di poesia e dalla narrazione corale. Vi si avvicendano, infatti, ben ventidue punti di vista, ognuno dei quali viene identificato con un simbolo grafico. Grazie alla Nord che ha pensato bene di aggiungere a questa edizione un foglio con la legenda dei simboli.

La vicenda, infatti, inizia in media res e il lettore passa diverse pagine prima di cominciare a capire cosa sta accadendo e cosa stanno facendo in giro questi ventidue tizi. Quindi, se avete intenzione di leggerlo, preparatevi a una cinquantina di pagine di spaesamento.

Uno spaesamento che, però, in qualche misura non vi abbandonerà mai per tutto il corso della narrazione. Il mondo de L'Orda del Vento, infatti, ha tutta una serie di caratteristiche sue proprie che Damasio in parte spiega, ma in parte lascia all'immaginazione del lettore. Si può affermare che Damasio sia un maestro nell'evocare questo mondo così scarno e spazzato continuamente dal vento.

Gran parte del fascino del romanzo è anche rivestito proprio dagli affascinanti cenni alla pseudo-scienza che spiega, anche con parole inventate ad hoc, le varie forme del vento, le loro caratteristiche e i misteri che ancora le avvolgono. Ed è proprio per scoprire la fonte del vento che l'Orda esiste, percorrendo controvento la terra conosciuta fino all'Estrema Vetta.

L'Orda è composta da ventidue individui e ognuno di loro è specializzato in un'area di competenza necessaria per raggiungere l'Estrema Vetta. Come ho già detto, tutti i loro punti di vista si avvicendano nel narrare la storia, ma non tutti con la stessa frequenza. Principalmente ascoltiamo le voci interiori di Golgoth, Sov, Pietro, Caracollo e Oroshi. Sono anche i personaggi ai quali si finisce per affezionarsi di più (anche se Golgoth è così stronzo da renderlo piuttosto difficile).

Quindi quale sarebbe il mio giudizio complessivo su questo libro? Fino a tre quarti del romanzo ero pronta a dargli cinque stelline e proclamarlo uno dei libri più belli di sempre. L'idea di questo viaggio controvento alla ricerca della fonte di ogni vento, del senso della vita, della propria identità era assolutamente coinvolgente.

Purtroppo il finale mi ha smontato. In parte credo sia dovuto al fatto che già da metà romanzo inizia a essere evidente dove si andrà a parare. Poi, non so, per me il finale non ha avuto la stessa potenza narrativa dei primi tre quarti del romanzo, nei quali davvero l'autore ci ha fatto condividere gioie e drammi dell'Orda.

Mi sento comunque di consigliarne la lettura, sia a chi cerca un fantasy fuori dai soliti schemi sia a chi voglia buttarsi nella letteratura fantastica, ma non può soffrire elfi, bacchette magiche e draghi volanti.
 
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lasiepedimore | 10 reseñas más. | Sep 13, 2023 |
Très beau livre mais sa fin m'a beaucoup surprise / déçue...
 
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misscharityfromspace | 10 reseñas más. | Jul 16, 2023 |
Da dove arriva il vento? E cosa c'è di più inconsistente del vento? Eppure il vento ha una forza, una forma, un suono e tanti misteri. Ed è proprio attorno ai misteri del vento che ruota questo romanzo, che del fantasy ha solo i tratti. Un fantasy impregnato di filosofia e anche di misticismo, per certi versi: la ricerca delle nove forme del vento, il raggiungimento dell'Ultima Vetta, il codice d'onore dell'Orda, una vita intera dedicata a perseguire un unico obiettivo... Un romanzo spesso, in tutti i sensi, ma molto bello e mai banale. Una scrittura cruda e magistrale, che ti porta ad entrare in empatia con i suoi personaggi: Golgoth, Sov, Caracollo, Oroshi... Insomma, mi mancherà contrare con l'Orda.

Peccato che il voto non arrivi alle cinque stelle grazie all'edizione della Nord: bellissima copertina patinata, segnalibro con la legenda di tutti i simboli che rappresentano i 23 membri dell'Orda (questa è stata una grandissima idea, niente da dire), ma dentro... errori di battitura e refusi in ogni dove (la "a" preposizione semplice con l'h!! solo per dirne una... ma ce n'è per tutti i gusti). Ma cos'è successo? Uno sciopero dei correttori di bozze al momento di stampare il libro? Ma chiamatemi, che vengo io a correggervele gratis, piuttosto che vedere questi scempi.
 
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Kua | 10 reseñas más. | Dec 28, 2022 |
C'est ma deuxième tentative pour lire la horde du contrevent. J'ai abandonné la première fois, peut-être à cause des difficultés à retenir les 23 personnages identifiés par des signes de ponctuation. Cette fois, je suis allé au bout. Ce livre raconte l'histoire de la horde, un groupe de 23 personnes hors du commun qui part de l'extrême-aval et "contre" le vent pour aller découvrir ce que cache l'extrême-Amont. Aucun de leur prédécesseurs ne sont revenus. Les personnages du groupe sont pour la plupart très fouillés mais ils permettent au lecteur de découvrir un monde dominé par le vent , d'une richesse foisonnante. L'auteur décrit un monde vraiment très original, crée de nombreux mots et même va au-delà dans une philosophie poussée, parfois très loin... trop pour moi par moment. Je n'ai pas vraiment accroché, et j'avais deviné la chute mais je dois reconnaître que c'est un ouvrage exceptionnel par la richesse de l'univers et de l'histoire.
 
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grimm | 10 reseñas más. | Dec 4, 2022 |
Alain Damasio est probablement un des auteurs français de fantasy les plus en vogue actuellement. Alors quand il a publié un premier roman jeunesse en 2021, j’ai été pour le moins intriguée, et quand France Culture en a proposé une lecture dans son émission Samedi fiction, j’ai profité d’un petit moment de calme pour pouvoir l’écouter.
Novak est un jeune homme qui a succombé aux sirènes de la technologie, et pour lui, la sirène s’appelle Scarlett (difficile de ne pas penser à Scarlett Johansson dans Ghost in the shell, je ne sais pas si c’est voulu, et dans ce cas, à qui fait référence Novak, je ne connais que le joueur de tennis et ça ne colle pas…). Scarlett, c’est la voix de l’intelligence de son brightphone. Un brightphone, c’est encore mieux qu’un smartphone : le brightphone de Novak, c’est sa mémoire (les codes, les adresses des amis...), c’est ses sensations (toujours en réalité augmentée...), c’est ses sentiments (il comprend ses désirs, les anticipe même…). Scarlett, c’est mieux que la vraie vie. Oui, mais…
Je m’attendais à autre chose dans ce livre, une sombre histoire de machination, où peut-être la technologie se retournerait contre le héros, mais non, l’histoire est toute simple et dit les dérives de l’addiction aux portables ou aux technologies en général qui, en nous faisons accéder à une réalité augmentée (quel terme intéressant…) nous coupe tout simplement de la réalité.
Un roman court et simple, une fable qui va à l’essentiel et à la simplicité. Sera-ce suffisant pour convaincre nos ados ?
 
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raton-liseur | Sep 14, 2022 |
I've been meaning to read Alain Damasio's works for several years, but never came around to doing so. Work and other obligations always intervened. Furthermore, it is said that Mr Damasio hasn't the most accessible style. However, I have watched several videos in which he was interviewed or present at a conference.

A few years ago, I did manage to read the short story 'Les Hauts Parleurs' (see my review here), which is also the first story in this collection 'Aucun souvenir assez solide', also the title of one of the other stories here.

Somehow, short stories offer a better gateway into an author's universe than novels. And so, this collection could be ideal to get acquainted with Mr Damasio's style and themes, which revolve around technology (and the abuses), politics, sociology, philosophy, ... also to be found in his novels, of course. One word I do link with him and his view on ICT: technococon, i.e. being trapped in a bubble that offers safety, comfort, ... but in return, we sacrifice our mental health, our privacy, our connection with nature, ... And if we try to get out or escape, new ways are found to keep us in.

What started well - even if not every story was to my liking - soon dropped off a cliff quite rapidly. Alain Damasio is more a philosophical writer than an author of science fiction, even though his stories do touch the realm of sci-fi.

His style is indeed, as mentioned in other reviews, very poetic, therefore also not always as accessible as desired; one must have a thorough understanding/knowledge of the French language, in my opinion. This results in stories not (fully) or wrongly understood. Thankfully, the afterword explained in clearer terms what each story was about and how to approach Damasio's writing. And then you feel dumb for not having grasped the essence of said stories.

Here are at least three reviews that clarify the themes (and the "problems") with these stories better:

Lucille
Julien
Calimport

Stories I liked:
Les Hauts Parleurs
Le bruit des bagues
C@PTCH@
So phare away
El Levir et le Livre
Postface de Systar: Portrait de Damasio en aérophone

Stories I liked less or didn't comprehend:
Anna à travers la Harpe
Les Hybres
Sam va mieux
Une stupéfiante salve d'escarbilles de houille écarlate
Aucun souvenir assez solide

Maybe I should have started with, for example, 'La Zone du Dehors'. I'll read it some day. Hopefully, I'll have better luck then at understanding and getting into Mr Damasio's way with words.

So, yes, while you can read these short stories without having read any of the man's novels, it's probably and most likely best to start with the novels. As Alain Damasio isn't the most prolific author, you have ample time to discover and dive into his universe.
 
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TechThing | 2 reseñas más. | Aug 5, 2022 |
Tout simplemen excellent. Le genre de livre qu'on lit d'une traite, enfin dans la mesure du possible.
 
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micloos | 10 reseñas más. | Jun 28, 2022 |
Autant, j'ai bien aimé les exercices de style de la "Horde de Contrevent" et de la "Zone du Dehors", notamment parce qu'il y a une histoire, alors que pour ce recueil, à part 2 nouvelles, le reste a été très indigeste, trop abstrait, voire incompréhensible, donc difficile à lire et ne m'a pas apporté le plaisir que j'attends de la lecture.
 
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Aalesk | 2 reseñas más. | Nov 12, 2021 |
This short-story is the first in the anthology [b:Aucun souvenir assez solide|26176192|Aucun souvenir assez solide|Alain Damasio|https://images.gr-assets.com/books/1440695245s/26176192.jpg|23631003], but can also be downloaded for free. See lower in this review.

What's it about? About the privatisation of language. Most of the words (of the French language, in this case) have been registered. If you want to use them, you have to pay a licence fee. Wor[l]d Corporation has made it their core-business: using (registered) language is allowed, but you have to pay for it. And woe onto you if you use the language illegally.

This also results in people having a more limited vocabulary, yet do everything in their power (to such extremes as prostitution among students) to re-obtain certain words or acquire possession of such words.

As with almost every dystopian story, there are rebels who want to break this monopoly and keep language free to use. They live in a separate zone, Zone 17, in towers which are accessed via flying bicycles (delta-planes) and bridges. The brightest of these rebels is a certain Spassky (no, not the chess master), who makes his language revolve around the word 'chat'. With a lot of creativity, you might think we're dealing with ch'ti, the language of the Picard region (north of France).

In short: Language and the use of it should never be copyrighted or licenced or anything of the sort. Language is more than words, and not every language has a word for something that exists in another language (see, for example, [b:Is That a Fish in Your Ear? The Amazing Adventure of Translation|16001554|Is That a Fish in Your Ear? The Amazing Adventure of Translation|David Bellos|https://images.gr-assets.com/books/1347291100s/16001554.jpg|16364404]). Language is also subject to change and evolution, not always for the better, but still... Many words have also acquired a new meaning or undergone a new spelling over the years and centuries. Dictionaries come and go and with each new edition, there are several words that don't make the it. Little by little, these disappear from daily or regular use, in favour of other words. But it doesn't mean that they can not be used any more.

Alain Damasio demonstrates his love for language, as he uses neologisms, new compositions, a different writing of several words (in which case you deal with, for example, homonyms, words that sound the same, but mean something else and are written differently), all in such a lush way that makes this short-story a must-read for anyone with an interest in language and linguistics.

Similar stories, or stories in which language is also endangered, are [b:Vox|37796866|Vox|Christina Dalcher|https://images.gr-assets.com/books/1521051148s/37796866.jpg|59461956] (to link one version) by [a:Christina Dalcher|17319381|Christina Dalcher|https://images.gr-assets.com/authors/1521246846p2/17319381.jpg], or [b:Nineteen Eighty-Four|185900|Nineteen Eighty-Four|George Orwell|https://images.gr-assets.com/books/1525186948s/185900.jpg|153313] by [a:George Orwell|3706|George Orwell|https://images.gr-assets.com/authors/1450573063p2/3706.jpg].

One review goes more into detail of this story, in which "impoverishment of language" is central: Saint-Epondyle.net.

You can download this short-story for free from HERE (direct link). If you would like an audio-version, go to YouTube.com (direct link).

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This is my first Damasio-story and I'm curious to read his other works:

* [b:La Zone du Dehors|26014749|La Zone du Dehors|Alain Damasio|https://images.gr-assets.com/books/1456720008s/26014749.jpg|3435218] ('Les Haut Parleurs' is said to be related to this novel)
* [b:Le Dehors de toute chose|33635715|Le Dehors de toute chose|Alain Damasio|https://images.gr-assets.com/books/1483054248s/33635715.jpg|54482706]
* [b:La Horde du Contrevent|25135826|La Horde du Contrevent|Alain Damasio|https://images.gr-assets.com/books/1426270464s/25135826.jpg|1387917]
* [b:Aucun souvenir assez solide|26176192|Aucun souvenir assez solide|Alain Damasio|https://images.gr-assets.com/books/1440695245s/26176192.jpg|23631003]
* [b:Les Furtifs|44653929|Les Furtifs|Alain Damasio|https://images.gr-assets.com/books/1553853335s/44653929.jpg|69293709] (his newest offering, just released)
 
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TechThing | Jan 22, 2021 |
Dans la même veine que la horde du Contrevent, c'est de la littérature fantastique en français : on en redemande. Ces nouvelles sont plutôt sombres, mais captivantes, les héros touchants et la fin rarement triste.½
 
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cdevos | 2 reseñas más. | Nov 6, 2016 |
A chaque dimension de la vitesse correspond une lenteur ou une fixité propre. A la rapidité s’oppose la pesanteur ; au mouvement s’oppose la répétition ; au vif s’oppose le continu. D’une certaine façon, être vivant ne s’atteint que par ce triple combat : contre les forces de gravité en nous – la paresse, la fatigue, la quête du repos ; contre l’instinct de répétition – le déjà-fait, le connu, le sécurisant ; et enfin contre les séductions du continu – tous les développements durables, le réformisme ou ce goût très fréole de la variation plaisante, du pianotement des écarts autour d’une mélodie amusante.
(p. 534-533, Chapitre 6, “Si tu veux, je l’ai touché…”).

π Si je croyais à quelque chose, je prierais pour lui… Je ne crois à rien. A l’Extrême-Amont ? Sans doute, peut-être encore un peu. Toutefois, même si je n’y croyais pas, je serais ici ce soir. Au milieu de cette paroi. Avec la horde. C’est ma seule certitude. Ce n’est pas l’Extrême-Amont qui me tire. Ce sont eux : nous. Je crois, comme Sov, que notre grandeur, notre vraie noblesse, elle tient dans le volume de cette tente. Qu’importe où nous allons, honnêtement. Je ne le cache pas. De moins en moins. Qu’importe ce qu’il y a au bout. Ce qui vaut, ce qui restera n’est pas le nombre de cols de haute altitude que nous passerons vivants. N’est pas l’emplacement où nous finirons par planter notre oriflamme, au milieu d’un champ de neige ou au sommet d’un dernier pic dont on ne pourra plus jamais redescendre. N’est plus de savoir combien de kilomètres en amont du drapeau de nos parents nous nous écroulerons ! Je m’en fiche ! Ce qui restera est une certaine qualité d’amitié, architecturée par l’estime. Et brodée des quelques rires, des quelques éclats de courage ou de génie qu’on aura su s’offrir les uns les autres. Pour tout ça, les filles et les gars, je vous dis merci. Merci.
(p. 183, Chapitre 16, “Norska, à travers l’échancrure”).

Comment commencer une note de lecture sur ce livre-monde ? Voilà déjà plusieurs jours que je tergiverse, et finalement, le mieux est de laisser la parole à ), qui fait lui-même un très bon résumé de ce livre : « Ce rêve têtu, de la plus haute crétinerie, cette chimère d’atteindre un beau jour le bout de la Terre, tout là-haut, l’Extrême-Amont, à boire le vent à sa source – la fin de notre quête, le début de quoi ? J’adorais. » (p. 653, Chapitre 3, “Le cosmos est mon campement”). Car oui, ce n’est pas plus que cela, une quête pour remonter aux sources du vent. Marcher pendant des années, marcher pendant des décennies, toujours vent debout, pour atteindre ce que nul autre n’a jamais atteint, le bout du bout du monde. Pari fou, et livre monument.
Monument parce que c’est tout un monde que crée Alain Damasio, allant jusque dans les moindres détails. Un monde basé sur le mouvement, qu’il serait intéressant de confronter aux lois de la mécanique des fluides pour voir jusqu’où il tient la route scientifiquement et où on touche à la philosophie. Une vie qui n’existe que par le mouvement, c’est une idée intéressante, dans notre monde actuel où l’agitation est la règle.
Mais s’il l’on y regarde de près, il ne se passe pas grand chose dans ce livre. La horde marche et continue à marcher. Des péripéties sur le chemin, certes, mais le suspens n’est pas dans l’action. Que vont-ils trouver au bout de leur chemin, y a-t-il un bout ? Et c’est peut-être là qu’il faut commencer à parler de ce que j’ai moins aimé dans ce livre. La quatrième couverture de l’édition folio le dit, « Alain Damasio écrit peu, par exigence. » Cette exigence est palpable, mais justement, peut-être est-elle poussée trop loin. On la sent à chaque page, par les trouvailles dont certains vantent l’ingéniosité, que je trouve pour ma part factices et surfaites (les symboles, pour ceux qui ne le sauraient pas, ), que j’ai cité plus haut, est Sov, le scribe de la horde ; la numérotation des pages ; et j’en passe). J’ai fini par penser que chaque mot était tellement pensé, tellement lourd de sens, que je passais à côté de la moitié (au moins) des sous-entendus et des références. Ainsi, je n’ai pas encore tranché si le nom des personnages a un sens cryptique ou non… Et au final, les dernières pages me semblent assez prévisibles (même si j’avoue les avoir lues avant même d’avoir contré pendant cent pages…), et je ne peux me défaire de l’idée que ce livre, c’est tout de même une montagne qui accouche d’une souris.
Beaucoup de lecteurs le disent, et heureusement, M’sieur Raton m’avait prévenu, les cent premières pages sont difficiles, et il faut s’accrocher si l’on veut continuer sa lecture. Je me suis accrochée, j’ai accepté de ne pas comprendre la moitié des allusions scientifiques ou philosophiques et, même si cette lecture ne fut pas la révélation qu’elle est pour certains, j’ai réussi à y prendre plaisir.
Le livre balaie suffisamment large pour qu’à peu près chaque lecteur puisse trouver un aspect qui l’intéresse. Pour ma part, c’est le questionnement sur le sens de la quête qui m’a le plus intéressé, et ce sont ces passages-là que j’ai lu avec le plus d’attention, m’attardant moins sur les péripéties et sur la recherche des dernières formes de vent.
Difficile donc de donner un avis tranché sur ce livre. J’en ai apprécié la lecture une fois que j’ai réussi à passer les difficultés liées à « l’exigence littéraire » d’Alain Damasio, mais ce n’est pas forcément un livre que je recommanderais car finalement, il est trop ésotérique pour moi pour que je puisse dire que j’ai retiré quelque chose de cette lecture, outre la satisfaction d’être arrivée entière à la première page…
 
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raton-liseur | 10 reseñas más. | Feb 8, 2015 |
This book is a real slap! At the beginning its quite difficult to get into the story (the beginning 30p) on a love story between a university professor and a girl a bit lost, it then enters the heart of the matter: the activities of an extremist revolutionary group. Capitalism exacerbated, citizens with grades, ranking the "merit", social determinism, eugenics ... many themes are about the colony located on a Saturn's sattellite. Earth has been ravaged by biological weapons. This book awakens the citizen in you, it makes you sign up for the causes that are important to you, thanks to a free pen, spirited, optimistic. The style is beautiful, superb verbal jousting, bold ideas, icy concepts so topical. Read This!
 
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nar_ | 2 reseñas más. | Nov 20, 2013 |
Questo è un romanzo del tutto particolare, per costruzione, scrittura e metodo di narrazione.
Le pagine scorrono al contrario e la storia è vissuta attraverso il punto di vista dei 23 componenti della 34° onda del vento (o di controvento, termine forse più appropriato); ogni componente è distinto da un simbolo particolare ed è solo quello a farci capire chi stiamo ascoltanto.
Non tutti i componenti hanno lo stesso peso, le voci più frequenti sono quelle dello scriba, Sov, dell'aeromastra, del tracciatore e di Pietro il principe.
L'obiettivo dell'orda, come delle 33 precedenti, è quello di raggiungere l'estrama vetta e comprendere le nove forme del vento che soffia implacabile.
Ogni punto di vista è diverso e la scrittura asseconda la personalità del narratore, Pietro è concreto, Sov si addentra in descrizioni Golgoth, sempre votato al proseguire, è violento e egoista e così per ogni narratore.
Un difetto è la prosa che a tratti si fa troppo enfatica, in ogni caso è un fantasy atipico, originale e quasi filosofico.
 
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Saretta.L | 10 reseñas más. | Mar 31, 2013 |
Uno dei libri migliori che io abbia mai letto. Sicuramente non è facile da leggere, la storia narrata è spietata proprio come il vero protagonista del libro, il vento. L'ambientazione è originale e la proprietà di linguaggio dell'autore è semplicemente eccezionale.
 
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OroshiMelicerte | 10 reseñas más. | Mar 14, 2013 |
Alain Damasio nous plonge dans le quotidien d'aventuriers liés pour la vie en une équipe constituée pour accomplir le mythique exploit de remonter ("contrer") le vent jusqu'à sa source, comme ont tenté de le faire en vain des générations de hordes au cours des siècles. La narration est menée alternativement par chaque membre de la Horde. Tous ont un rôle précis pour lequel ils ont été formés depuis leur plus jeune âge.

Le vent est au centre de la civilisation que traverse la Horde : les villages ont une architecture adaptée aux tempêtes (même si cela ne suffit pas face au terrifiant "furvent"), et on se nourrit de méduses volantes que l'on pêche dans des filets adaptés. Les différentes formes du vent et leurs combinaisons en séquences sont analysées au point de posséder un système de notation propre.

Si l'univers est vraiment original, je n'ai pas été bouleversé par l'écriture. Les effets sont un peu trop forcés et ont souvent un goût artificiel. L'histoire, quant à elle, est malgré tout très linéaire, à l'image du trajet invariable suivi par Golgoth et ses acolytes.
1 vota
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aipotu | 10 reseñas más. | Oct 22, 2012 |
La Horde me fait penser à Dune lorsqu'il a paru dans les années 60 aux USA puis en France au début des années 70 et que c'est devenu petit à petit un phénomène planétaire. Je souhaite à Damasio le même succès, même si l'intérêt de la lectrice que je suis, s'est un peu essoufflée par moments.½
 
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domguyane | 10 reseñas más. | Sep 29, 2012 |
Une bombe! Des dialogues intenses, de la passion, de la folie, de la joie et une bouffée d'oxygène pour les résignés.
 
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Laouenan | 2 reseñas más. | Mar 16, 2010 |
Génial ! Premier roman de Damasio beaucoup plus politique que la Horde du Contrevent. Une dénonciation de nos sociétés modernes, consensuelles et consuméristes. Avec beaucoup de brio, Damasio décortique et dévoile au travers de ce roman le système soft et insidieux de manipulation mis en place dans nos démocraties sociale-démocrate.
 
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folivier | 2 reseñas más. | Jan 4, 2010 |
Présentation de l'éditeur : Un groupe d'élite, formé dès l'enfance à faire face, part des confins d'une terre féroce, saignée de rafales, pour aller chercher l'origine du vent. Ils sont vingt-trois, un bloc, un nœud de courage : la Horde. Ils sont pilier, ailier, traceur, aéromaître et géomaître, feuleuse et sourcière, troubadour et scribe. Ils traversent leur monde debout, à pied, en quête d'un Extrême-Amont qui fuit devant eux comme un horizon fou. Expérience de lecture unique, La Horde du Contrevent est un livre-univers qui fond d'un même feu l'aventure et la poésie des parcours, le combat nu et la quête d'un sens profond du vivant qui unirait le mouvement et le lien. Chaque mot résonne, claque, fuse : Main Damasio joue de sa plume comme d'un pinceau, d'une caméra ou d'une arme... Chef-d'œuvre porté par un bouche-à-oreille rare, le roman a été logiquement récompensé par le Grand Prix de l'Imaginaire.
Biographie de l'auteur : Alain Damasio écrit peu, par exigence. Son premier roman, La Zone du Dehors, paru chez Cylibris, est réédité par La Volte.
 
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vdb | 10 reseñas más. | Oct 2, 2010 |
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