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Reseñas

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Взгляд из кошелька Альберто Анджелу называют итальянским Леонидом Парфеновым — археолог и популярный телеведущий, он интересно рассказывает об истории. Пишет он, надо отметить, не менее захватывающе. Даже без иллюстраций его новую книгу о Древнем Риме не отложишь в сторону. Секретов тут несколько. Во-первых, удачный сюжетный ход: мы путешествуем по обширной империи вместе с перемещениями монеты в один сестерций. Во-вторых, это сплав самых последних научных открытий, число которых каждый год множится из-за улучшающихся технологий, и цитат из первоисточников, художественно вложенных в уста реально существовавших жителей. Монета эта ходовая, и в империи при Траяне в зените славы легионеры, купцы и чиновники заставляют ее носиться по всей Европе, как в пинболе. Древний Рим из кошелька или сжатого кулачка — с этой точки зрения нам его еще не показывали.
 
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Den85 | 7 reseñas más. | Jan 3, 2024 |
This biography was well researched and written in a way that it sometimes read like historical fiction. Given the limited sources on Cleopatra, not surprisingly much of the work was devoted to other significant players in her era including Julius Caesar, Marc Antony and Augustus.

Very little new information is presented, although I appreciated the author's interesting descriptions of both Rome and Alexandria during that time.

My only complaint is that the author was over the top in describing Cleopatra's overall importance as well as her alleged personal traits. The reality is while a very interesting figure, she was always a minor player in the geopolitics of the day.
 
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la2bkk | otra reseña | Sep 8, 2023 |
Ho visitato la zona archeologica di Pompei in una bella giornata di inizio estate, ancora ai margini estremi di quella stagione vacanziera che, noi italiani, chiamiamo “alta stagione”. Ho deciso che come primo approccio per un sito archeologico così importante e per una storia così grande e ricca che lo stesso può offrire, forse avrei fatto bene a farmi accompagnare da una guida archeologica perché, nonostante l’iconografia classica dell’eruzione del Vesuvio ci sia stata inoculata sin dalle scuole “elementari” come una sorta di Sodoma e Gomorra, le cose non sono andate esattamente come ce le hanno raccontate. L’idea di un accompagnatore esperto, reminiscenza forse del Grand Tour ottocentesco, vale ancor più per orientarsi topograficamente, vista l’incredibile estensione dell’area pompeiana, una vera metropoli romana dell’epoca in cui si sono svolti i tragici eventi. Vedendo frotte di turisti americani, coreani, slavi, tedeschi, spagnoli affollarsi accanto alle loro guide, per un secondo un brivido mi ha percorso la schiena al solo pensiero di far parte di una affollata ed eterogenea comitiva. Poi è arrivato l’archeologo e l’appello è stato veloce: in tre eravamo e in tre abbiamo varcato la porta del tempo. Gli italiani, ma non è una generalizzazione intendiamoci, raramente si affidano agli esperti, talvolta nemmeno di documentano su quanto di più interessante e bello il proprio Paese conserva gelosamente.

Questa mia premessa serve per introdurvi un libro che, secondo me, vale il concetto che quando serve la narrazione di un accompagnatore esperto e competente non è possibile rinunciarvi. Se proprio l’idea non vi aggrada, nel caso specifico, compratevi “I tre giorni di Pompei”. Un libro che va letto prima di affrontare la visita di Pompei ed Ercolano, ma soprattutto che va riletto e goduto appieno dopo aver esplorato le domus, le terme, le strade emerse duemila anni dopo l’eruzione del Vesuvium/Somma che, badate bene, non era certo quello che vediamo oggi, ma un indecifrabile e verde cresta collinare avvolta in un boscoso paesaggio a monte della romana Pompei del 79 d.C. Riletto perché l’aver visto ciò che ci racconta ci consente una sorta di seconda visita in cui assaporare, comprendere, rivivere gli ultimi istanti di questa cosmopolita città della italica romanità.

“I tre giorni di Pompei” è scritto da Alberto Angela, autore che nel suo DNA ha certamente l’imprinting di una tradizione familiare vocata alla divulgazione storico scientifica. Non è un saggio. Non lo è perché la narrazione con cui ci presenta i personaggi e ci racconta la vita quotidiana nella Pompei romana, così come nelle località affacciate sul golfo di Napoli, è quasi televisiva. Questo libro però non è nemmeno un romanzo di fiction perché nel suo racconto fa a pezzetti ogni licenza cinematografica o narrativa che, nella maggior parte dei casi, a riproposto gli eventi dell’eruzione con un’enfasi od una spettacolarità non vere, falsando la realtà in favore degli effetti speciali. “I tre giorni di Pompei” è soprattutto un incredibile viaggio nel tempo.

Anche se in molti lo hanno classificato come un romanzo storico, preferisco definirlo come l’accesso ad una realtà virtuale aumentata che consente a chi legge di rivivere gli eventi prima e dopo l’eruzione, conoscere persone, mescolarsi nella vita di ogni giorno a romani d’alto rango, liberti, matrone ingioiellate, facoltosi commercianti, schiavi, garzoni, politici, gioiellieri, prostitute, panettieri, ricchi e poveri, giovani e vecchi, tintori, idraulici, artisti, poeti, pescatori dell’epoca romana. Ma, in fondo, nel perfetto stile documentaristico e narrativo che contraddistingue Angela c’è anche un’attenta, analitica ed approfondita indagine in cui mito, storia, vulcanologia, archeologia si mescolano per cercare di mostrarci cosa è veramente accaduto in quell’ottobre del 79 a.C. Ed è già dalla datazione che l’autore è alla ricerca della verità, fornendoci una scansione temporale degli eventi che volge all’autunno, sconfessando la storica tesi estiva, revisione confutata dalle tracce scoperte nella Pompei emersa dalla cenere e dai lapilli. Una nuova ipotesi ormai “certificata” rispetto a quella per anni estrapolata dalla lettera scritta da Plinio il Giovane a Tacito (documento fondamentale nel decifrare l’eruzione), mal interpretata pare per un probabile errore di trascrizione nella perpetuazione amanuense della stessa epistola.

Detto ciò, il libro scorre con buona fluidità, anche quando indugia o si concentra nei dettagli della quotidianità degli abitanti di Pompei, Ercolano, Stabia, grazie al fatto che l’autore sa riprendere l’attenzione di chi legge con aneddoti, collegamenti storici o con l’inserzione di informazioni scientifiche e deduzioni di natura archeologica, magari alleggerendoli con una comparazione dei tempi nostri. “I tre giorni di Pompei” sono quindi l’imperdibile occasione per erudirsi con una certa leggerezza su cosa significava vivere nell’epoca romana, ma soprattutto per stupirsi di come, in fondo, pur mutando le tecnologie disponibili, la sostanza era la stessa del mondo odierno e così i desideri e le aspirazioni, dalla politica allo status sociale, dal mondo del lavoro alla vita domestica e familiare. Pare davvero che nulla sia cambiato.

“Il 24 ottobre del 79 d.C. sembra un venerdì qualsiasi a Pompei, una città abitata da circa dodicimila persone che, come innumerevoli altre nell'Impero, lavorano, vanno alle terme, fanno l'amore. Ma alle 13 dal vicino Vesuvius si sprigiona una quantità di energia pari a cinquantamila bombe atomiche e, in meno di venti ore, sotto un diluvio ustionante di ceneri e gas, Pompei è soffocata da sei metri di pomici, mentre la vicina Ercolano viene sepolta sotto venti metri di fanghi compatti. Migliaia di uomini e donne cercano di scappare, invocano gli dèi, ma trovano una morte orribile”.

Così recita la sinossi posta sulla quarta di copertina dell’edizione BUR (Rizzoli), un’introduzione che però non svela ciò che la scrittura di Alberto Angela, che nelle prime pagine si fa accompagnare dalla ricca matrona Rectina alla scoperta del litorale vesuviano, ci mostra pagina dopo pagina: che Pompei era una importante e trafficata città di commerci, già però sulla via del declino e in parte in via di spopolamento per i precedenti terremoti che ne misero a dura prova la sofisticata ed articolata rete idrica; che la vivace Pompei disponeva di un’articolata struttura viaria, con tanto di strisce pedonali, dissuasori, sensi unici e zone pedonali, osterie ed alberghi, street food e gioiellerie alla moda; che la vicina Ercolano era una rinomata e sofisticata località balneare alquanto VIP con straordinarie ville in affaccio sul golfo.

Alberto Angela, terminato il conto alla rovescia che anticipa l’eruzione, tira una bella riga nera sulla versione cinematografica di un alto e conico Vesuvio con scoppi e tuoni, quella in cui fiumi di lava volgevano a valle travolgendo città e persone (il Vesuvio era ben altra cosa e la lava non arrivò mai a Pompei, così come ad Ercolano), ma ci riporta con garbo alla realtà dei fatti, senza dimenticare di raccontarci cosa accadde anche in località come Terzigno, Boscoreale, Miseno, Stabia.

Va da sé che il volume è corredato di alcune mappe di orientamento urbano, di due inserti patinati con immagini a colori di ricostruzioni o di reperti pompeiani e di Ercolano e di una ricca e dettagliata bibliografia per chi volesse approfondire il tema con maggiore rigore scientifico e storico. Come diceva Plinio il Vecchio “nessun libro è così da poco che non riesca utile da qualche parte” e questo “I tre giorni di Pompei” è un invito, uno strumento, un ricordo.

Pubblicato su: https://www.territoridicarta.com/blog/i-tre-giorni-di-pompei-di-alberto-angela-s...
https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/
 
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Sagitta61 | 5 reseñas más. | Jul 3, 2023 |
Davvero un bel viaggio nell'Impero di Roma, é interessante scoprire un sacco di curiosità che non vengono insegnate a scuola. Seppure non è un romanzo, la lettura scorre veloce grazie al meraviglioso e didascalico modo di raccontare dell'autore. Bello. :)
 
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L3landG4unt | 4 reseñas más. | Oct 11, 2022 |
Semplicemente meraviglioso, divorato in pochi giorni. È superfluo aggiungere che lo consiglio.
 
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L3landG4unt | 5 reseñas más. | Oct 11, 2022 |
Tra me e mio padre lo abbiamo "sequestrato" alla biblioteca locale, è un libro che va letto tassativamente in cartaceo e ultimamente ho fatto molta fatica a ritagliarmi il tempo per la lettura non-digitale.

Le immagini sono sparse per tutto il testo, in modo da essere di facile consultazione mentre si leggono le spiegazioni sulle varie opere. Non tutte sono state incluse nel libro: mi è capitato di leggere di alcuni dettagli di cui non ho trovato foto, ma è anche vero che per approfondire può essere utile a quel punto procurarsi un volume fotografico (e poi c'è il magico mondo dell'internet).

Lo stile è scorrevole e colloquiale, diretto a persone con poche conoscenze sull'argomento, non mi illudo che chi ha una certa preparazione ci trovi qualcosa di nuovo, ma parliamo di un volume di larga divulgazione che può essere utilissimo come infarinatura pre-visita, per capire meglio cosa si sta guardando, con qualche chicca storica.

Menzione d'onore al costo, assolutamente coerente con il contenuto (22 euro prezzo del volume in copertina rigida, carta spessa, tutto a colori, di che parliamo?), purtroppo pur essendo disponibile la versione ebook non credo ne valga assolutamente la pena (e lo dice una persona che legge al 99% in digitale), a meno che non si abbia intenzione di guardarlo su un un tablet a colori di buone dimensioni, ma vuoi mettere la soddisfazione di vederlo sullo scaffale della libreria?
 
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JaqJaq | otra reseña | Jan 7, 2022 |
Comme toujours avec A. Angela, beaucoup de pertinence et beaucoup de clarté.
 
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Nikoz | otra reseña | Jul 16, 2021 |
Sono trentatrè i personaggi che Alberto Angela, autore di questo libro, fa apparire nella sua narrazione sugli ultimi tre giorni di Pompei tra il 23 il 25 ottobre d. C. ora per ora, quando va in scena sicuramente la più grande tragedia dell'antichità.

Tra immaginari e reali, sono soggetti umani che hanno vissuto in prima persona gli eventi in quei tre giorni. Nel racconto vengono descritte in maniera davvero magistrale le tre giornate, lo scorrere delle ore e dei minuti nelle loro vite.

Non so se è corretto chiamare questa narrazione un libro. In effetti l'Autore, che nasce per formazione naturalista e paleontologo, sa essere anche giornalista e divulgatore scientifico. Lo fa in maniera tanto elastica quanto moderna.

Alberto Angela è anche autore e conduttore di programmi televisivi di grande successo, in una logica culturale ereditata dalla ditta e dal nome paterno, Piero, anche lui grande comunicatore sia di storia che di scienza, nel passato come nel presente e nel futuro.

In poco meno di cinquecento pagine questa narrazione può essere "vista" come in un film, un documentario, come srotolata su un papiro, letta su un manoscritto, in un romanzo, un saggio, un reportage. Alla fine si scopre che il libro è tutte queste cose insieme.

Non so quante volte sono stato a Pompei nel corso degli anni, a partire dai tempi ormai lontani della gioventù. Ogni volta da solo o in compagnia, in fuga dalla scuola, il classico "filone", l'avventura amorosa, la gita scolastica, la visita di studio, l'accompagnamento con esperto e ospite straniero. Ogni volta, la visita ha avuto la sua differenza.

Ha sempre, comunque, influito il fatto di essere vissuto a poca distanza da questi luoghi che trovano la giusta collocazione spaziale e mentale nella mappa acclusa alla fine del volume. Vi propongo di leggerla per meglio capire quanto questa lettura, a distanza di tanti anni, abbia fatto la differenza. Per quanto mi riguarda.

La "Campania Felix", la vita di una regione antica e fertile, ricca sia di storia che di cultura, che non ha mai smesso di sorprendere, testimone ancora oggi di un passato glorioso che la rende unica nel mondo. Una questione di storia e di identità.

Polibio, storico greco, individuò i suoi punti di forza: la fertilità, la bellezza, la vicinanza al mare, la possibilità di fruire di scali e di navigazione interna. Fu Plinio a definirla con un attributo ancora oggi spesso citato ed utilizzato, dall’immenso valore simbolico, destinato a grandissima fortuna: “Campania illa Felix”, appunto.

Comprendeva territori che si estendevano dalle pendici del Monte Tifata (a nord) fino a lambire l’area flegrea e vesuviana (a sud). Plinio distingueva la Campania Antiqua, cioè quella del primo periodo, meno estesa e collocata intorno a Capua, dalla Campania Nova, quella della divisione augustea, che comprendeva anche una parte del Lazio, cioè la Campania di Roma.

Dunque, la Campania antica (Antiqua) andava dalle pendici del Monte Massico, al Nord, fino ai Campi Flegrei a Sud. Fu Plinio il Vecchio a parlare di “Campania Felix”, sia per sottolineare la fertilità della regione, sia per distinguere la Campania antica.

Ed proprio la "ditta" Plinio, per così dire, il "vecchio" e il "giovane", a fare da attori e interpreti principali di questa vicenda davvero allucinante ed unica nel suo genere.

Diamo attentamente uno sguardo a questa cartina. Al centro, ovviamente, ha il posto d'onore "Vesuvius". Va ricordato che nasce "dopo" l'evento. Prima era soltanto monte Somma. Sul golfo, lungo il litorale, a partire da Napoli, subito dopo Ercolano, vediamo il luogo dove tutto comincia nella narrazione: la Villa di Rectina.

Chi è costei? "Nobildonna appartenente all'elite romana: organizza un banchetto nella Pompei che conta a poche ore dalla tragedia. Si salverà". Così la descrive Alberto Angela iniziando a presentare l'elenco dei personaggi del suo racconto, in ordine di apparizione.

Prosegue poi con Plinio il Vecchio, lo schiavo Eutico, il politico Gaio Cuspio Pansa, l'affarista Gaio Giulio Polibio, il banchiere Lucio Cecilio Giocondo ... fino a concludere con Tiberio Claudio Anfio, addetto alla gestione della fattoria del banchiere, che si stringe attorno alla sua padrona per proteggerla (come li hanno trovati) e si conclude con Faustilla, usuraia che tenta di riscuotere i suoi crediti persino durante il fuggi fuggi generale.

Non c'è che dire, un ricco campione di vasta umanità. Ci si sarebbe potuto trovare chiunque fosse proveniente da questa vasta regione nella quale abbondavano i traffici e gli scambi. Sarebbe potuto esserci magari anche un "Antonino Saro Gallio", antenato di un reincarnato Antonio Gallo, come quello menzionato qui al link , nella Valle di Tramonti.

Da Pompei, un salto storico in avanti nel Medio Evo di oltre un millennio, ma anche un salto storico all'indietro nella Pompei che si apprestava ad essere distrutta da "Vesuvius" fino ad allora uno sconosciuto vulcano. Se l'Antonio Gallo dei Monti Lattari era un "guarnimentaio" che trafficava dalla Valle del Sarno a quella di Tramonti, nulla ostava a che ci sarebbe potuto essere anche un Antonino Saro Gallio, proveniente dalla falde del Monte Saro, dove si potevano trovare le sorgenti del fiume Sarno, che bagnava Pompei ed alla città dava un ricco porto. Poteva trafficare in oggettistica pregiata con Rectina, la nobildonna dell'elite pompeiana.

Sarno era anche il fiume che permetteva ai pompeiani di trafficare e dava il nome alla città che ancora oggi porta quel nome con la quale Pompei aveva un forte rapporto. Non a caso Alberto Angela cita molte volte nel suo libro sia il paese che il fiume. Dalla mappa si vede chiaramente sia il percorso del fiume la strada che collegava i due paesi.

In un territorio così traboccante di storia qualsiasi evento immaginario può essere pensato come reale, anche se le ceneri del tempo e dei vulcani possono cancellare le tracce degli uomini. Leggendo questo libro, che mi è piaciuto molto e che ha dato senso alla mia identità sui luoghi così come sono stati illustrati in questa mappa, mi è sembrato possibile vivere realtà. Di sicuro, per le possibilità che offre la reincarnazione e per la legge dei "ritorni", può esserci stato un Antonino Saro Gallio, scampato all'evento solo per caso. La lettura di questo libro mi ha convinto ...

Link al blog: shorturl.at/pqOV0
 
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AntonioGallo | 5 reseñas más. | Sep 24, 2020 |
Ulisse-il piacere della scoperta, sulle grandi fughe da lager e internamenti negli anni della seconda guerra mondiale.
 
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MemorialeSardoShoah | Sep 14, 2020 |
Ulisse-il piacere della scoperta. Puntata sui diari, a cominciare da quello di Anne Frank. Spezzoni della fiction "il Diario di Anne Frank" di Jon Jones alternati a documenti e testimonianze.
 
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MemorialeSardoShoah | Sep 14, 2020 |
Puntata speciale di "Ulisse-il piacere della scoperta" dedicata al coraggio e agli uomini coraggiosi. In primo piano, la vicenda di Giorgio Perlasca, il più importante giusto tra le nazioni italiano, presentata nel programma attraverso la messa in onda, per la prima volta, di una intervista realizzata nel 1989 durante i lavori di costruzione dello United States Holocaust Memorial Museum di Washington, poi rimasta del tutto inedita e mai esposta nel museo, che venne inaugurato nel 1993, a causa della precedente scomparsa di Perlasca stesso.
 
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MemorialeSardoShoah | Sep 13, 2020 |
La vulgarisation dans ce qu'elle a de meilleur.½
 
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Nikoz | 4 reseñas más. | Dec 5, 2019 |
Interessante e ben documentato, ma un po' troppo romanzato per i miei gusti.½
 
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zinf | 5 reseñas más. | Oct 17, 2019 |
Excellent travail! Précis, vivant, la vulgarisation à son meilleur.
 
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Nikoz | 5 reseñas más. | Oct 8, 2019 |
Come per l'altro libro, anche questo dovrebbe essere letto in tutte le scuole. Alberto Angela riesce a farci viaggiare con la mente e il cuore attraverso l'impero romano, dandoci l'impressione di essere davvero lì.
Bravo, bravissimo!
 
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maxliscia | 4 reseñas más. | Aug 7, 2017 |
Un libro che andrebbe fatto leggere a scuola, una ricostruzione minuziosa della vita di Pompei, delle ore che precedono l'eruzione e dell'immane tragedia, come solo Alberto Angela ci ha abituati con i precedenti libri su Roma.
 
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maxliscia | 5 reseñas más. | Aug 7, 2017 |
Questo libro dovrebbero farlo leggere a scuola.
Alberto Angela sa descrivere ogni cosa con semplicità, con questo libro ti fa entrare davvero nella Roma imperiale.
 
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maxliscia | 7 reseñas más. | Aug 7, 2017 |
A sort-of sequel to A Day in the Life of Ancient Rome, in which we get to tour life in the Empire.½
 
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rakerman | 4 reseñas más. | Mar 12, 2015 |
The author uses the imaginary travels of a single coin around the Roman Empire and beyond in the last years of Trajan to show the social diversity in the Empire from slaves to the Emperor himself from Southern Scotland to Mesopotamia (briefly part of the Empire) and Southern India, one of the Empire's trading partners.

In the very short first few chapters I found the premise itself and the author's 'you are there' style rather annoying despite the occasional nuggets of interesting information, but once he got into his stride in the chapter where the army launches a punitive raid across the Rhine, it became less frenetic and more enjoyable. The description of a chariot race in the Circus Maximus was very exciting.½
 
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Robertgreaves | 4 reseñas más. | Feb 8, 2015 |
An interesting walking through ancient Rome. Gives a sense of the urban form and urban life (which has a lot of similarities to some big pre-car cities) and culture and morality (which is very different from much of our world).½
 
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rakerman | 7 reseñas más. | Nov 28, 2013 |
A popular-style non-fiction book which contains interesting history of daily life. However, it is a little monotonic and without main characters. Descriptive and information-based.
 
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ElinaMir | 7 reseñas más. | Dec 27, 2012 |
I really enjoyed this book. As the title states, you spend a day in ancient Rome and see the city through the eyes of its inhabitants, be they slaves, plebs, or patricians. All aspects of daily life are explored, from the waking up in the morning, to going to the market, to throwing a feast. The most interesting thing I learned was probably the fact that Roman houses had hardly any kitchens — just small stoves tucked away in corners. All the more remarkable when you consider their reputation for throwing feasts!

However, as great as the content of the book was, the typesetting left much to be desired. Perhaps the publisher was facing an unbelievably short deadline and didn’t have time to proof another pass, or maybe the wrong files were sent to press, but there were just too many mistakes for them to have been missed. When words are typesettootightlylikethis or spaced out too much like this, it undeniably distracts you from the reading experience.

http://lebookshelf.tumblr.com/post/4784628708/13-a-day-in-the-life-of-ancient-ro...
1 vota
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the_bookshelf | 7 reseñas más. | Jun 13, 2011 |
An absolutely fascinating book. The author made me feel like I was actually there, wandering around the bustling streets of Rome in the time of Emperor Trajan, and I learned a great deal about Roman society. WIN.
1 vota
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meggyweg | 7 reseñas más. | Dec 30, 2010 |
The author takes a virtual visitor on a tour from just before dawn until midnight of Rome in 115, the time of Trajan. Much is evoked visually and also through other senses and much is explained, dwelling on differences and similarities with our world and also with the pre-modern world in general and sometimes making comparisons with places in today's world where traditional ways are still strongly present.
The author's knowledge and culture and his experience of Roman sites is considerable. He has a talent for making things seem alive and uses a rich vocabulary. At the same time he is a popularizer, aiming at a wide and essentially young audience. His career is in television, putting across science and discovery. He may put off scholarly types in spite of his scholarship being of a high order.
I write this review in English because it may be of interest to readers who do not read Italian and to publishers possibly; also because I write italian less easily than English; and I suppose Italians can read this in English.
I noted that two readers had given a low rating to the book and others have not rated it. I do to some extent understand why. But I recommend the book.
PS Another interesting and rather 'modern' book on the Roman Empire is Boris Johnston's "The Dream of Rome". It too might be dismissed, but ought not to be, in my view.
6 vota
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lascaux | 7 reseñas más. | Sep 25, 2008 |