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Cargando... Eva Kantpor Angela Giussani
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Inscríbete en LibraryThing para averiguar si este libro te gustará. Actualmente no hay Conversaciones sobre este libro. Ho avuto in mano questo elegante albo dell’Astorina esattamente per un anno; in copertina un riquadro a sbalzo, intrigante, che mi ha guardato a lungo; il termine napoletano per descrivere questo atteggiamento è trezziare, di difficile traduzione in italiano. Tito Faraci e Mario Gomboli introducono al senso dell’album, una bellissima ricostruzione, illustrata da Giuseppe Palumbo, della storia della donna di Diabolik, Eva Kant. Una storia non banale, fatta di odio e di amore, di una bambina diventata presto orfana per l’avidità di una famiglia potente, i Kant, che non potevano accettare le modeste origini della madre di Eva. La vendetta è un piatto che si serve freddo, Eva cresce, ha una sua vita, sempre ai limiti, ma all’apparenza normale e fa invaghire l’assassino della madre per sposarlo e per potergli urlare in faccia il suo odio. Al centro un diamante rosa, l’ennesimo regalo del suo uomo, che non conosceva tutta la storia di Eva; quel gioiello finisce in mare, la storia si chiude, una grande storia, un albo da collezione. ( ) Cosa sarebbe Diabolik senza Eva Kant? Domanda retorica, perché la bellissima ed eterea Eva è apparsa sul terzo fascicolo della lunghissima serie dell’Astorina; e come ha conquistato il cuore di Diabolik, è diventata insieme a lui, la compagna della nostra complicità per l’incredibile coppia. In questo albo vengono proposte due storie lunghe: “ricordo del passato” e “professione ladra”. Nella prima storia si entra nel merito della storia personale di Eva, o meglio del suo rapporto con Diabolik. Il colpo di fulmine tra i due nasce nel momento stesso in cui lui la deruba di un prezioso gioiello; e da quel momento inizia un amore che entra nella storia: almeno in quella del fumetto. Nella seconda storia Eva si fa prendere dal desiderio di un piccolo furto in un supermercato; ma quando viene scoperta finisce in prigione dove incontra una ladruncola, Gianna, con la quale stringe amicizia; e sarà proprio Gianna ad aiutarla a salvare Diabolik; chiaramente, la donna verrà ampiamente ricompensata. Chiude l’albo una storia breve, “il primo colpo di Eva Kant”, onestamente non comparabile con le due storie che l’hanno preceduta. Che donna Eva; ma per lei ci vuole uno come lui. E leggerli e rileggerli è sempre un grande piacere. Recensione del 16 aprile 2009 Un albo interamente dedicato a Eva Kant è una grande idea. Perché Eva è la donna di Diabolik, è sempre vicina a lui; è una grande coprotagonista. Ma non è mai l’interprete principale. Ma basta cambiare le lenti e si rilegge la storia del loro primo incontro in un’altra prospettiva. Diabolik è un altro caso di grande, straordinario fumetto italiano. E l’idea che il genio del male sia stato partorito dalla mente, eccezionale, di due sorelle appartenenti alla buona borghesia meneghina lo rende ancora più simpatico. La caratteristica di Diabolik, ma dovrei dire di Eva, essendo a lei dedicato questo album, è la semplicità. Disegni grandi, pochi discorsi, lettura molto, a volte troppo, scorrevole. Ma sempre, sempre, piacevole. Prima o poi dovrò pensare anche ad una collezione di Diabolik. sin reseñas | añadir una reseña
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