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Questo ponderoso volume (858 pg, compreso le note per ogni capitolo e la ricca bibliografia) è senz’altro una delle migliori biografie del Che. Scritta appassionatamente, con una ricchezza di testimonianze di amici e compagni di guerriglia, e di citazioni dagli scritti dello stesso Che durante il suo percorso di vita e di guerrigliero rivoluzionario. Le sue idee, convinzioni, scelte, comportamenti anche i più banali come girare con gli anfibi allacciati a metà perché sempre di corsa, l’insonnia, le letture, le incazzature, l’asma, la scarsa pulizia personale, ma e soprattutto le idee e convinzioni politiche dettate da un’acuta coscienza sociale che lo portarono ad agire il cambiamento sempre in prima linea che fosse come guerrigliero o come membro del governo. Uomo senza mezze misure, abitato da un rigore intransigente che non ammetteva compromessi, tentennamenti o scusanti. Ha veramente incarnato un certo ideale rivoluzionario assumendosi consapevolmente tutte le responsabilità che tale ruolo comportava sino alle sue estreme conseguenze. ( )
Los seres humanos son demasiado importantes. para ser tratados como simples síntomas del pasado
LYTTON STRACHEY
Para hacer algo hay que querer mucho. Para querer. apasionadamente hay que creer con locura
RÉGIS DEBRAY, HABLANDO DEL CHE
Dedicatoria
Este libro es para mis amigos Miguel Bonasso y Juan Gelman, argentinos y guevaristas, dos cosas que no son muy bien vistas en estos tiempos.
Primeras palabras
Este no es un libro fácil, sin duda esta historia está atrapada por la visión de los que llegaron más tarde, de la generación del 'eterno después' y de sus inocentes hijos, y sin embargo hay que intentar leerlo como una historia 'de entonces'.
Nota del Autor.
Una foto en Caraguay, Misiones, tomada en 1929, mostrará a un Ernesto Guevara de 14 meses de edad transportando una tacita en la mano (¿una bombilla de mate?), vestido con un abriguito blanco y cubierto por un horrendo gorrito que recuerda a un salacot colonial, prefigurando el desastre que en materia de indumentaria le acompañará toda la vida, el estilo peculiarmente desarrapado que hará su sello personal.
Citas
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Questo non è un libro facile. Sicuramente questa è una storia prigioniera della visione di quelli che sono arrivati dopo, della generazione dell'"eterno poi" e dei suoi incolpevoli figli; e tuttavia si deve tentare di leggerla come una storia "di allora" Non esiste una lettura innocente. Oggi sappiamo che la seconda ondata della rivoluzione latinoamericana si è esaurita e ha fallito, che il modello industriale progettato dal Che ha funzionato a breve termine e che a medio termine si è andato logorando in assenza della sua presenza e della sua vigilanza. Leggeremo il libro sapendo persino qual è stato l'esito finale dell'operazione del Che in Bolivia. E pur sapendo tutto questo vorrei fare in modo che il libro venisse letto come una storia "di allora", perché solo cosìlo si potrà capire. Non si può raccontare la storia risalendo dale conseguenze alle origini: in questo mdo si vizia la prospettiva. Una biografia non è la storia di un morto che si spiega: Lytton Strachey in un momento di terribile lucidità diceva che "Gli esseri umani sono troppo importanti per essere trattati come semplici sintomi del passato". I personaggi si costruiscono attraverso atti le cui conseguenze non possono arrivare a scoprire. La storia che mi interessa non funziona come una spiegazione a partire dall'esito ma come una provocazione che viene dal passato, i cui personaggi principali non hanno mai posseduto una palla di vetro che rivelasse loro il futuro.
Troverò un'ultima foto del Che in casa di Teo Bruns ad Amburgo, è un manifesto con la scritta: "Compagni: ho in casa un poster di tutti voi. Che.". E si è grati per questa frase, per questo ritorno dello spirito caustico che gli era proprio in vita.
Juan Gelman, mio vicino e amico, scrisse tempo fa: "Ma/la cosa seria è che in verità il comandante Guevara è entrato nella morte/ e là cammina a quanto si dice/bello/con pietre sotto braccio/sono di un paese dove ora/Guevara deve morire altre morti/ognuno risolverà la sua morte ora/chi ha gioito è già polvere miserabile/chi ha pianto che rifletta/chi ha dimentica che dimentichi o ricordi.
Últimas palabras
Él es [el Che] el segundo narrador de esta historia. el que importa.
Hay un recuerdo. Desde millares de fotos, pósters, camisetas, cintas, discos. vídeos, postales, retratos, revistas, libros, frases. testimonios. fantasmas todos de la sociedad industrial que no sabe depositar sus motos en la sobriedad dela memoria, el Che nos vigila. Más allá de toda la parafernalia retorna. En era de náufragios es nuestro santo laico. Casi 30 años después de su muerte, su imagen cruza las generaciones, su mito pasa correteando en medio de los delirios de grandeza del neoliberalismo. Irreverente, burlón, terco, moralmente terco, inolvidable.