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La Grande Paura (Italian Edition)

por Ermanno Bencivenga

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Non si contano ormai i libri che sono stati scritti sulla pandemia. Quella che vedete qui è la copertina di uno degli ultimi libri pubblicati in Italia su questo argomento. Non sarà l’ultimo, ovviamente, fin tanto che la paura continua a girare intorno a noi e intorno al pianeta Terra sul quale siamo capitati a vivere.

L’autore è un famoso filosofo italiano, anzi un “Distinguished Professor of Philosophy and the Humanities” all’Università di California, Ermanno Bencivenga, autore di sessanta libri in tre lingue. Non uno qualunque, dunque, eppure si è visto negare dai principali editori italiani la pubblicazione. Li ha elencati tutti in una intervista: Mondadori, Rizzoli, Feltrinelli, Bollati Boringhieri, Garzanti, Laterza … E’ riuscito a pubblicarlo con un minuscolo editore e io sono riuscito ad averlo da Amazon. Un contenuto esplosivo. Ha scritto:

“Io credo che il Covid sia una brutta, una brutta influenza che ha fatto molte vittime come era successo ad altre influenze in passato … credo che nella sua primissima fase, sia stata poco capita e per questo motivo sia stata più letale; ma credo che quel che è successo dopo sia stato causato da scelte politiche arroganti e dissennate … La presa di posizione ministeriale contro le autopsie; la testarda quanto ingiustificata insistenza su un protocollo di vigile attesa, a tutto sfavore di (efficaci) cure precoci; infine la propaganda a tappeto per i “vaccini” che tali non sono, ma sono invece terapie geniche sperimentali, approntate in fretta e furia in violazione di ogni parametro di ricerca scientifica e destinata a risultare un rimedio peggiore del male. Da cittadino, spero che prima o poi ci si rivalga sui responsabili di questo macello; spero che chi li ha applauditi in corso d’opera abbia occasione di vergognarsi … La scienza è stata trasformata in dogma e la paura in strumento di tirannia”.

Qui arriviamo alle due parole chiave che sono la “chiave”, scusate la ripetizione, per capire il senso di questo libretto, che, in poco più di cento pagine, la dice tutta: “Scienza” e “Paura”.

“La Scienza è la più straordinaria avventura in cui gli esseri umani si siano da sempre impegnati: l’animale razionale deve tentare di darsi una ragione di ciò che esiste, sè stesso incluso. Ma è un’avventura, appunto: come cavalieri erranti, gli scienziati percorrono il territorio della nostra esperienza, scoprendo a volte tesori e a volte mulini a vento che scambiano per giganti. L’errore come sbaglio, conseguenza dell’errare come vagabondaggio, è parte integrante e ineliminabile dell’attività scientifica …Un vero scienziato si muove con umiltà e cautela, consapevole dei rischi cui va incontro, degli errori passati e dei probabili errori futuri. In questo tragico periodo, ma anche ridicolo periodo, abbiamo visto tetri burocrati trasformare la scienza da un’avventura in un dogma, pronunciare verdetti inappellabili, deleggittimare e schernire chiunque la pensasse diversamente”.

Alla domanda perchè gli Italiani, e non solo questi, si sono sottoposti senza troppe proteste alle restrizioni e alla retorica dell’emergenza, così risponde:

“La risposta va cercata nella paura, che ha un carattere infantile. La persona spaventata, come un bambino che fa i capricci, non ragiona, non ascolta opinioni alternative, non accetta ritardi o esitazioni, se per caso qualcuno fa resistenza e si divincola e strilla. Quindi buona parte di quel che ha agito e fatto danni in questo periodo è stato un uso sistematico e martellante di messaggi che miravano a spaventare la gente. Il che ha portato a fruizione una generale tattica di rimbambimento in atto da almeno trent’anni: dall’inizio in Italia della televisione commerciale. Quelli che io guardavo da ragazzo in televisione erano programmi per adulti, che mi educavano a pensieri e sentimenti adulti; anche il varietà aveva una dimensione più che dignitosa. Quel che si è visto negli ultimi decenni, in televisione e poi sulle piattaforme della Rete, ha “educato” a un perpetuo infantilismo; a reazioni subitanee, disarticolate, non ragionate. Quando è arrivato il momento, a questi bambini di ogni età non è stato difficile fare una grande paura”.

Il disegno riprodotto sulla copertina del libro di questo filosofo che parla chiaro non è un disegno qualunque. E’ uno dei quadri più famosi e più costosi al mondo, firmato dall’artista norvegese Edvard Munch. In un’asta di Sotheby’s è stato valutato 120 milioni di dollari, cifra stellare almeno quanto e più di quelle che ha fatto battere la diffusione della pandemia su tutto il pianeta in termini di profitti e guadagni con la diffusione del Covid 19, sulla pelle di tanti malati. All’interrogativo che il giornalista Francesco Borgonovo ha posto al filosofo Benvivenga, in una sua intervista sul quotidiano “La Verità”, su come trovare il modo per far conoscere la realtà della Scienza agli uomini nel modo migliore, senza diffondere la Paura, ha risposto così:

“Che cosa può risponderle un insegnante? Dovremmo ricominciare a educare sul serio: alla profondità di pensiero, alla tolleranza delle voci contrarie, alla libertà e dignità del dibattiro. Solo allora realizzeremo l’augurio di Piero Calamandrei, padre della nostra Patria, quando disse: “La scuola è il complemento necessario del suffragio universale”. Solo allora avremo ascoltato la lexione di Antonio Gramsci quando scrisse: “Volete che chi è stato schiavo fino a ieri diventi un uomo? Incominciate a trattrlo, sempre, come un uomo, e il più grande passo in avanti sarà fatto”.

Campa cavallo!!! ( )
  AntonioGallo | Jul 23, 2021 |
Non si contano ormai i libri che sono stati scritti sulla pandemia. Quella che vedete qui è la copertina di uno degli ultimi libri pubblicati in Italia su questo argomento.Non sarà l’ultimo, ovviamente, fin tanto che la paura continua a girare intorno a noi e intorno al pianeta Terra sul quale siamo capitati a vivere.

L’autore è un famoso filosofo italiano, anzi un “Distinguished Professor of Philosophy and the Humanities” all’Università di California, Ermanno Bencivenga, autore di sessanta libri in tre lingue. Non uno qualunque, dunque, eppure si è visto negare dai principali editori italiani la pubblicazione. Li ha elencati tutti in una intervista: Mondadori, Rizzoli, Feltrinelli, Bollati Boringhieri, Garzanti, Laterza … E’ riuscito a pubblicarlo con un minuscolo editore e io sono riuscito ad averlo da Amazon. Un contenuto esplosivo. Ha scritto:

“Io credo che il Covid sia una brutta, una brutta influenza che ha fatto molte vittime come era successo ad altre influenze in passato … credo che nella sua primissima fase, sia stata poco capita e per questo motivo sia stata più letale; ma credo che quel che è successo dopo sia stato causato da scelte politiche arroganti e dissennate … La presa di posizione ministeriale contro le autopsie; la testarda quanto ingiustificata insistenza su un protocollo di vigile attesa, a tutto sfavore di (efficaci) cure precoci; infine la propaganda a tappeto per i “vaccini” che tali non sono, ma sono invece terapie geniche sperimentali, approntate in fretta e furia in violazione di ogni parametro di ricerca scientifica e destinata a risultare un rimedio peggiore del male. Da cittadino, spero che prima o poi ci si rivalga sui responsabili di questo macello; spero che chi li ha applauditi in corso d’opera abbia occasione di vergognarsi … La scienza è stata trasformata in dogma e la paura in strumento di tirannia”.

Qui arriviamo alle due parole chiave che sono la “chiave”, scusate la ripetizione, per capire il senso di questo libretto, che, in poco più di cento pagine, la dice tutta: “Scienza” e “Paura”.

“La Scienza è la più straordinaria avventura in cui gli esseri umani si siano da sempre impegnati: l’animale razionale deve tentare di darsi una ragione di ciò che esiste, sè stesso incluso. Ma è un’avventura, appunto: come cavalieri erranti, gli scienziati percorrono il territorio della nostra esperienza, scoprendo a volte tesori e a volte mulini a vento che scambiano per giganti. L’errore come sbaglio, conseguenza dell’errare come vagabondaggio, è parte integrante e ineliminabile dell’attività scientifica …Un vero scienziato si muove con umiltà e cautela, consapevole dei rischi cui va incontro, degli errori passati e dei probabili errori futuri. In questo tragico periodo, ma anche ridicolo periodo, abbiamo visto tetri burocrati trasformare la scienza da un’avventura in un dogma, pronunciare verdetti inappellabili, deleggittimare e schernire chiunque la pensasse diversamente”.

Alla domanda perchè gli Italiani, e non solo questi, si sono sottoposti senza troppe proteste alle restrizioni e alla retorica dell’emergenza, così risponde:

“La risposta va cercata nella paura, che ha un carattere infantile. La persona spaventata, come un bambino che fa i capricci, non ragiona, non ascolta opinioni alternative, non accetta ritardi o esitazioni, se per caso qualcuno fa resistenza e si divincola e strilla. Quindi buona parte di quel che ha agito e fatto danni in questo periodo è stato un uso sistematico e martellante di messaggi che miravano a spaventare la gente. Il che ha portato a fruizione una generale tattica di rimbambimento in atto da almeno trent’anni: dall’inizio in Italia della televisione commerciale. Quelli che io guardavo da ragazzo in televisione erano programmi per adulti, che mi educavano a pensieri e sentimenti adulti; anche il varietà aveva una dimensione più che dignitosa. Quel che si è visto negli ultimi decenni, in televisione e poi sulle piattaforme della Rete, ha “educato” a un perpetuo infantilismo; a reazioni subitanee, disarticolate, non ragionate. Quando è arrivato il momento, a questi bambini di ogni età non è stato difficile fare una grande paura”.

Il disegno riprodotto sulla copertina del libro di questo filosofo che parla chiaro non è un disegno qualunque. E’ uno dei quadri più famosi e più costosi al mondo, firmato dall’artista norvegese Edvard Munch. In un’asta di Sotheby’s è stato valutato 120 milioni di dollari, cifra stellare almeno quanto e più di quelle che ha fatto battere la diffusione della pandemia su tutto il pianeta in termini di profitti e guadagni con la diffusione del Covid 19, sulla pelle di tanti malati. All’interrogativo che il giornalista Francesco Borgonovo ha posto al filosofo Benvivenga, in una sua intervista sul quotidiano “La Verità”, su come trovare il modo per far conoscere la realtà della Scienza agli uomini nel modo migliore, senza diffondere la Paura, ha risposto così:
“Che cosa può risponderle un insegnante? Dovremmo ricominciare a educare sul serio: alla profondità di pensiero, alla tolleranza delle voci contrarie, alla libertà e dignità del dibattiro. Solo allora realizzeremo l’augurio di Piero Calamandrei, padre della nostra Patria, quando disse: “La scuola è il complemento necessario del suffragio universale”. Solo allora avremo ascoltato la lexione di Antonio Gramsci quando scrisse: “Volete che chi è stato schiavo fino a ieri diventi un uomo? Incominciate a trattrlo, sempre, come un uomo, e il più grande passo in avanti sarà fatto”.

Campa cavallo!!!
  AntonioGallo | Jun 6, 2021 |
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