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L'ultima intervista (2018)

por Eshkol Nevo

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404626,773 (3.5)Ninguno
"From the internationally best-selling author of Three Floors Up, a literary page-turner that delves into the deepening cracks in a carefully constructed public persona. A writer tries to answer a set of interview questions sent to him by a website. At first, they stick to the standard fare: Did you always know you would be a writer? How autobiographical are your books? Have you written any stories you would never publish? Usually his answers in these situations are measured, calculated, cautious. But this time, when his heart is about to break and his life is about to crumble, he finds he cannot tell anything but the truth. The naked, funny, sad, scandalous, politically incorrect truth. Every question the writer tackles opens a door to a hidden room of his life. And each of his answers reveals that at the heart of every truth, there is a lie--and vice versa. Surprising, bold, intimate, and utterly engrossing, The Last Interview shows just how tenuous the lines are between work and life, love and hate, fact and fiction"--… (más)
Ninguno
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Recensione presente anche sul blog Book Lover

Di Nevo avevo già letto una raccolta di racconti che mi è piaciuta molto, quindi ho deciso di leggere un suo romanzo.

L'ultima intervista è un romanzo in prima persona il cui protagonista è uno scrittore che decide di rispondere a un'intervista; dilungandosi nelle risposte, il protagonista ci parla della sua vita, dai problemi familiari alla malattia del suo migliore amico, dai suoi ricordi del passato alla scrittura.

L'idea mi era sembrata davvero buona e particolare, ma tra impegni vari e poca voglia di leggere ci ho messo un secolo per finirlo. Questo secondo me me lo ha fatto sentire "pesante", come una zavorra che mi portavo dietro ovunque e che cercavo invano di finire.

Si tratta inoltre di un romanzo che di solito non avrei preso in mano, in quanto non è nei miei generi preferiti. Comunque, ho apprezzato vari paragrafi e alcuni pezzi della storia, che secondo me sono scritti e tradotti molto bene.

Il protagonista è a tratti inaffidabile, mente spudoratamente per poi dire, alcune righe o pagine dopo, di aver detto una balla e che le cose si erano svolte in modo diverso. Non è neanche molto simpatico, a dire il vero, ma è stato interessante vederlo alle prese con la distimia e con la sua vita di scrittore. Personalmente non è un personaggio che mi è capitato di incontrare spesso nelle mie letture ed il suo punto di vista è stato... particolare. Molto bello è stato, poi, vedere il rapporto con Ari, il suo amico di sempre.

Personaggi molto importanti nel corso del romanzo sono i membri della famiglia del protagonista: Dikla, la moglie che si è stufata di lui e con cui il rapporto sta andando a rotoli; Shira, la figlia maggiore, la prediletta, che se n'è andata in collegio e che non vuole più parlare col padre; Noam, la figlia di mezzo, il cui bat-mitzva sarà una data determinante per il rapporto tra i genitori; e il piccolo Yanai, che mente sempre e si inventa un sacco di storie, tanto da creare problemi ai genitori.

Se Noam quasi scompare, in realtà, Yanai e Shira prendono una parte importante del romanzo e diventano quasi reali nei loro silenzi e nelle loro parole.

Dikla, poi, è quella che ha più voce di tutti. Anche lei l'ho trovata piuttosto antipatica, a essere onesti, ma quel che attira l'attenzione del lettore è il suo continuo contrasto col marito. Lo mette di fronte a fatti reali, fatti che lui sembra o vuole ignorare. Lo costringe, in pratica, a tornare alla realtà.

Anche Ari fa lo stesso, ma in modo diverso. La sua malattia lo lascia debilitato per la maggior parte del tempo, ma leggiamo diversi ricordi e diversi consigli che l'amico dà al protagonista. Si tratta di una persona estremamente importante nella vita dello scrittore, e il suo apporto sarà fondamentale.

Nel complesso si tratta di personaggi molto ben costruiti, umani nelle loro peculiarità, nei loro difetti, nei loro problemi.

Come ho detto precedentemente, la traduzione sembra molto ben fatta (non conosco abbastanza l'ebraico per avere un vero e proprio giudizio) e il libro scorre piuttosto bene. Ho trovato lo stile di scrittura privo di fronzoli e, più che altro, si tratta di una storia guidata dai personaggi.

Insomma, un buon libro che forse mi sarebbe piaciuto di più se avessi potuto leggerlo tutto di fila e non con un sacco di pause... ( )
  thereadingpal | Jun 14, 2022 |
DID NOT CONNECT WITH AUTHOR, UNBELIEVABLE, DEPRESSING, SELF INDULGENT ( )
  evatkaplan | Jun 2, 2022 |
Si presenta come un’autobiografia ‘decostruita’. E’ un’intervista a se stesso, nella quale il filo conduttore apparente è lo sguardo introspettivo sulla crisi della mezza età di un uomo giunto a un tornante della propria vita caratterizzato da più di una crisi: crisi coniugale, crisi nel rapporto con la figlia maggiore, sofferto distacco da un amico morente. In realtà c’è un altro tema sottostante e meno personale ossia il rapporto tra realtà e finzione, tra sincerità e menzogna, tra vero e falso. Il confine è assai labile e spesso confuso e lo scrittore gioca volentieri a nascondino con il lettore. Dopo aver dato l’impressione di volersi ‘confessare’ a cuore aperto e senza remore, in più di un passaggio avverte il lettore che lo scrittore ‘inventa’ per definizione e che quindi tutto ciò che racconta è, appunto, un racconto. L’esito è, volutamente, straniante visto che solo a libro molto avanzato viene ‘rovesciato il tavolo’.
Questo è forse il più ambizioso dei libri di Nevo, ma non il più riuscito. Se è lodevole cercare di innovare, e quindi anche svecchiare il genere autobiografico, sarebbe altrettanto lodevole perseguire questo scopo non in maniera così provocatoria e spiazzante. Inoltre c'è qui una tendenza a 'parlarsi addosso' che poteva essere essere contenuta con indubbi vantaggi.
[LA RECENSIONE QUI SOTTO E' STATA COPIATA DALLA MIA DA UNA CERTA DANIELA E RIPROPOSTA, ATTRIBUENDOLA A QUESTA DANIELA, DA TOTOCAMPOBELLO. NON SI FA! HO SEGNALATO L'ABUSO]. ( )
  Marghe48 | Feb 17, 2020 |
Daniela:
Si presenta come un’autobiografia ‘decostruita’. E’ un’intervista a se stesso, nella quale il filo conduttore apparente è lo sguardo introspettivo sulla crisi della mezza età di un uomo giunto a un tornante della propria vita caratterizzato da più di una crisi: crisi coniugale, crisi nel rapporto con la figlia maggiore, sofferto distacco da un amico morente. In realtà c’è un altro tema sottostante e meno personale ossia il rapporto tra realtà e finzione, tra sincerità e menzogna, tra vero e falso. Il confine è assai labile e spesso confuso e lo scrittore gioca volentieri a nascondino con il lettore. Dopo aver dato l’impressione di volersi ‘confessare’ a cuore aperto e senza remore , in più di un passaggio avverte il lettore che lo scrittore ‘inventa’ per definizione e che quindi tutto ciò che racconta è, appunto, un racconto. L’esito è, volutamente , straniante , visto che solo a libro molto avanzato viene ‘rovesciato il tavolo’.
Questo è forse il più ambizioso dei libri di Nevo, ma non il più riuscito. Se è lodevole cercare di innovare, e quindi anche svecchiare il genere autobiografico, sarebbe altrettanto lodevole perseguire questo scopo non in maniera così provocatoria e spiazzante. Inoltre c'è qui una tendenza a 'parlarsi addosso' che poteva essere essere contenuta con indubbi vantaggi. ( )
  totocampobello | Mar 27, 2020 |
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Eshkol Nevoautor principaltodas las edicionescalculado
Sil­ver­ston, Son­draTraductorautor secundarioalgunas edicionesconfirmado
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Editores de la editorial
Blurbistas
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DDC/MDS Canónico
LCC canónico

Referencias a esta obra en fuentes externas.

Wikipedia en inglés

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"From the internationally best-selling author of Three Floors Up, a literary page-turner that delves into the deepening cracks in a carefully constructed public persona. A writer tries to answer a set of interview questions sent to him by a website. At first, they stick to the standard fare: Did you always know you would be a writer? How autobiographical are your books? Have you written any stories you would never publish? Usually his answers in these situations are measured, calculated, cautious. But this time, when his heart is about to break and his life is about to crumble, he finds he cannot tell anything but the truth. The naked, funny, sad, scandalous, politically incorrect truth. Every question the writer tackles opens a door to a hidden room of his life. And each of his answers reveals that at the heart of every truth, there is a lie--and vice versa. Surprising, bold, intimate, and utterly engrossing, The Last Interview shows just how tenuous the lines are between work and life, love and hate, fact and fiction"--

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