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Our house is on fire : scenes of a family and a planet in crisis

por Greta Thunberg

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20213135,789 (3.85)8
"Quiero que actu?en como si nuestra casa estuviera ardiendo. Porque asi es." Con estas palabras cerraba Greta Thunberg su discurso en el foro de Davos el 25 de enero de 2019, a los cinco meses de iniciar su huelga por el clima. Desde entonces, la activista ha abanderado la lucha sumando a millones de personas y obligando al mundo entero a encarar la crisis del planeta. Pero que? llevo? a una adolescente de quince an?os a tomar la decisio?n de plantarse en solitario ante el Parlamento de su pai?s y desde alli? intentar cambiar el mundo?Esta es una historia, escrita por la familia Thunberg y narrada en la voz de la madre de Greta, que comienza cuando la hija mayor, de once an?os, cae en una depresio?n severa y deja de comer tras el impacto de un documental sobre el cambio clima?tico. Sus padres emprenden una lucha feroz por su salud hasta que le diagnostican si?ndrome de Asperger, autismo de alto funcionamiento y trastorno obsesivo-compulsivo. Al poco tiempo, la hija menor, Beata, muestra signos de trastornos similares. Este es el grito de auxilio de una nin?a para convencer, primero a los suyos y luego al mundo entero, de que la sociedad esta? tan enferma como el planeta y de que es urgente que reaccione. Una narracio?n sobrecogedora de una familia moderna que supera su propia crisis desafiando una crisis global.--… (más)
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Sono molto costernata nel dover ammettere che questo libro non mi è piaciuto: seguo Greta Thunberg, ho ascoltato i suoi discorsi e sono oltremodo disgustata dall’infantilità con la quale molte persone adulte rispondono alla sua protesta per il clima, per quanto supportata da dati scientifici e dal consenso pressoché unanime della comunità scientifica.

Il problema principale de La nostra casa è in fiamme è la sua superficialità: la questione climatica viene intrecciata con altre questioni – femminismo, diritti delle minoranze, razzismo, capitalismo, neurodiversità – ma non viene spiegato in che modo ognuna di queste questioni è intrecciata all’altra. Si lascia intendere che ci sia un legame senza esplicitarlo, ma se non lo si conosce già, penso che questo libro lasci la sensazione di esagerazione, di voler rendere la crisi climatica più grave di quanto già non sia e questo è assolutamente deleterio in un mondo pieno di gente che non vede l’ora di ignorare i problemi e trovare un capro espiatorio.

La parte meglio riuscita del libro è quella dove si parla di neurodiversità, con alcune parti toccanti per quanto ancora sia difficile per chi è neurodiversu avere una diagnosi e il posto che spetta loro nella società. Malena Ernman ci tiene a ricordare che la sua famiglia ci è riuscita per la sua fortuna e i suoi privilegi, non certo perché ci sia ancora abbastanza sensibilità (e fondi) riguardo ai diritti delle persone neurodiverse.

Infine, veniamo alle colpe di Mondadori.

Cara Mondadori, leggo libri da quando ho imparato a leggere, quasi venticinque anni or sono. So che sei un’azienda e hai bisogno di soldi, ma io da lettrice, mi sento proprio presa per il culo da quel Greta Thunberg sparato in copertina, quando sai benissimo che questo libro è stato scritto dalla madre e dal padre. Vogliamo fare un paragone con la copertina dell’edizione svedese?



Ora Mondadori non è l’unica CE ad aver avuto la grande idea, ma posso dire che schifezza? ( )
  lasiepedimore | Nov 12, 2023 |
“Non si può pretendere che noi uomini ci interessiamo volontariamente ad una crisi che nessuno considera tale. Non si può scaricare la responsabilità sui singoli individui. Il trasporto aereo porta tutto all’estremo, ma la società della crescita non accetta che la strada da percorre a volte richieda qualche passo indietro. Conta solo andare avanti”.
Il messaggio è chiaro, il tema lo è ancora di più, anche se l’autrice non è la Greta con l’impermeabile giallo che parla ai grandi della terra, ma è la mamma: Malena Ernam. Il mantra ambientalista è ripetuto all’infinito, pagina dopo pagina, scena dopo scena (non di capitoli si parla nel libro). Diciamolo subito, pur nell’impegno meritevole alla causa del cambiamento climatico ed alla necessità di dare una svolta decisa alla nostra vita e alle nostre abitudini, il libro è una straordinaria operazione editoriale, a mezza via tra un saggio, un diario, una raccolta di principi esistenziali ed una saga familiare non troppo gioiosa. Preponderanti i ruoli della vera autrice e delle figlie: Greta e Beata Ernam, la sorella che ha preso il cognome della mamma, ma soprattutto delle patologie autistico comportamentali contro cui le tre donne hanno lottato e continuano caparbiamente a lottare.
L’inizio è pura citazione: una raccolta di discorsi replicati dai media di tutto il mondo che Greta Thunberg ha fatto nelle più disparate occasioni, a Londra, a Marcia, a Davos, davanti ai potenti della terra, a quelli che tanto blaterano di scelte e svolte ecologiste e che poi se ne fregano della “generazione Thunberg” e tirano avanti, continuano ad usare aerei per spostarsi, mangiano carne ogni giorno, ingigantiscono la loro nefasta impronta ecologica. Sono frasi che il lettore trova in tutto il libro, sparse ovunque, replicate con costanza, talvolta sottile caparbia impertinenza, in quel gioco che vorrebbe chi legge incapace di comprendere la gravità della situazione del pianeta (e forse è così), il conto alla rovescia verso l’irreversibilità del cambiamento climatico, verso la nostra estinzione. Non lo capisci e io te lo ripeto, fai finta di niente e io te lo ripeto. Te lo ripeto e te lo ripeto ancora in una sorta di effetto eco.
Quindi, parliamoci chiaro, non è un saggio articolato alla conoscenza accademica di eventi e sistemi alla Jeremy Rifkin. Tanto meno un trattato come “Il pianeta che respira” di John Gribbin o un saggio di un certo rigore come “Il punto critico i grandi effetti dei piccoli cambiamenti” di Malcolm Gladwell, giusto per citarne alcuni. “La nostra casa in fiamme” è la narrazione di una presa di coscienza generazionale sul proprio incerto futuro in chiara opposizione ad un’altra generazione che non è disposta a nessuna rinuncia rispetto alle conquiste economiche e di benessere che giura di aver conquistato a lacrime e sangue. Una generazione che fatica a rinnegare o a demonizzare ciò che ha fatto in virtù di un futuro che non sarà il suo, ma di altri. Quasi a dire io non ci sarò più che vuoi che me ne importi, slogan di una società individualista sino all’estremo.
“Dite sempre che i bambini sono il futuro e che per i vostri figli fareste qualsiasi cosa. Sentirvelo dire ci dà speranza. Se lo pensate davvero per favore ascoltateci. Non vogliamo il vostro incoraggiamento. Non vogliamo i vostri regali, i vostri voli charter, i vostri hobby o tutta la vostra limitata libertà di scelta. Vogliamo che vi buttiate seriamente in questa grave crisi di sostenibilità che è in corso intorno a voi. E vogliamo che cominciate a dire come stanno le cose”.
Il tono da “disaster movie” ricorre con frequenza nel libro e nelle citazioni riferibili al pensiero di Greta, ma ne emerge anche un certo effetto paradosso in quello status sociale che, ben inteso, la giovane Greta non ha voluto, nè scelto, ma in cui si è trovata ad esistere. Un benessere in qualche modo frutto del lavoro e della notorietà della madre, Sara Magdalena Ernman, meglio nota come Malena Ernman, classe 70, celebre cantante e mezzosoprano svedese che per i suoi meriti in campo musicale è stata nominata Hovsångerska dal re Carlo XVI Gustavo di Svezia. Una madre che insieme al padre, l’attore Svante Thunberg (che nel libro svolge il ruolo gregario di casalingo quasi perfetto), ha shakerato per bene la prole, spostandosi da una città all’altra del pianeta per concerti ed eventi e non certamente a piedi e zaino in spalla. Lottando comunque tra gli impegni di una meritata fama e le necessità familiari.
E, in effetti, la parte più emotivamente avvincente di questo libro è la saga familiare nel cui racconto Malena narra della presa di coscienza dell’attivista bambina Greta, del suo strano comportamento scolastico, del mutismo selettivo che la caratterizza, di quell’anoressia che la portò quasi a morire, sino alla diagnosi della sindrome di Asperger, un disturbo annoverato fra quelli dello spettro autistico. Un calvario familiare insomma che, quando tocca, non salva nemmeno i ricchi. Ancor più quando si accanisce sotto lo stesso tetto, perché è sempre chi scrive a raccontarci che, nel momento in cui la figlia Greta ritroverà nell’attivismo ecologista quella motivazione per uscire dal tunnel, sarà la seconda genita, Beata, a mostrare, forse per la resilienza tenuta nei confronti di un’attenzione familiare per anni accentrata sulla sorella, i segni di un forte disequilibrio emotivo e comportamentale il cui nome si scoprirà essere ADHD, un disturbo caratterizzato da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione, impulsività. Quello stesso disturbo di cui anche la madre scoprirà d’essere affetta, rimasto però latente per anni, compensato dalla passione per la musica e il canto.
“I disturbi psichici nei ragazzi tra i 10 e i 17 anni sono aumentati di oltre il 100% in 10 anni, quasi 190 mila bambini e giovani in Svezia soffrono di qualche disturbo psichico”.
Eccola quindi la casa in fiamme che emerge quale protagonista del racconto, quella di una famiglia che lotta per le proprie figlie. A questo punto si ha però l’impressione che il manifesto ecologista che dovrebbe costituire l’ossatura del libro si trasformi in una denuncia sulle forti carenze della società svedese, ancor più quando rispetto alla scelta di Greta di non andare a scuola, scioperando per rivendicare una svolta ecologica planetaria, si vuole evidenziare le falle del sistema educativo e scolastico nordico. Per non parlare poi di un welfare insufficiente a garantire alle madri tempo e risorse per assistere i figli, con tanto di cifre e statistiche sui congedi per malattia ed un coerente tentativo di correlare femminismo e sostenibilità.
“Una società non può affidarsi alla fortuna o alla disobbedienza civile, la maggior parte dei genitori non ha 250 mila follower, la maggior parte dei genitori non può stare a casa a tempo pieno senza prendere un congedo per malattia. La maggior parte dei genitori non può contare sul proprio status sociale”.
Sarebbe ingeneroso da parte mia dire che ci sono più dati sulle imperfezioni della società svedese rispetto a quelle di carattere ambientalista (anche queste di tanto in tanto compaiono, anche se in modo più didascalico), ma le prime distraggono dalle seconde in modo preponderante.
Fatto salvo per quel torrente che è il racconto domestico che mescola successi, paura, amore ed ansia genitoriale, per il resto il libro è un insieme di rivoli che scendono a valle: annotazioni, pensieri, ricordi, sparpagliati tra le pagine, talvolta quasi repliche oniriche di un già scritto poche pagine prima, in cui si fatica un po’ a trovare una direzione precisa e che si perdono prima di arrivare al mare.
Il filone resta quello di “Julia Hill la ragazza sull’albero” (TEA), la storia di un’attivista ambientale che ha vissuto sopra una sequoia gigante per 738 giorni, dal 10 dicembre 1997 al 18 dicembre del 1999. Lo scopo è quello di parlare a far parlare di una crisi che c’è, che esiste, che ci minaccia tutti, ma di cui i più si ostinano ad ignorare.
«Non voglio la vostra speranza. Voglio che proviate la paura che provo io ogni giorno. Voglio che agiate come fareste in un'emergenza. Come se la vostra casa fosse in fiamme. Perché lo è».

Pubblicato su: https://www.territoridicarta.com/blog/la-nostra-casa-%C3%A8-in-fiamme-la-nostra-...
https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/ ( )
  Sagitta61 | Jun 15, 2023 |
"Några dagar innan Scener ur hjärtat gavs ut för första gången i augusti 2018 så satte sig Greta utanför Sveriges riksdag och påbörjade sin skolstrejk för klimatet en strejk som pågår än idag, både på Mynttorget i Gamla stan och runtom i världen. Sedan dess har många saker förändrats. Både för henne och för oss som familj.

Denna nya pocketutgåva är en utökad berättelse med nya scener från sommaren 2018 och det som hände i inledningen av Gretas skolstrejk. Pengarna som vi eventuellt tjänar på denna bok kommer att gå till Greenpeace, WWF, Lära med Djur, Fältbiologerna, Kung över Livet, Naturskyddsföreningen, Barn i Behov och Djurens Rätt, via en stiftelse som vi har upprättat. Så är det. För det har Greta och Beata bestämt."
  CalleFriden | Feb 20, 2023 |
Firstly, whilst this book has Greta Thunberg's name on it, it seems to be written predominantly by Malena Ernman, her mother. This isn't necessarily a bad thing, it just wasn't quite what I was expecting when I picked it up. The book is about their family, and also about the climate crisis, and it does cover both of those topics in depth. However, at the beginning it states that the book is not an autobiography. I disagree. The book does feel very autobiographical. It's the story of the family, and their journey through mental health problems and becoming climate activists.

The first quarter of the book didn't interest me all that much. It was predominantly about Malena's life and her music career. It felt like a celebrity autobiography, with a lot of information about Malena's musical career and name drops of other famous people. I personally didn't find this very interesting and found myself skim reading it, waiting for Greta's voice and the climate crisis parts. However, if you're interested in celebrities, Malena Ernman, or opera, you might find it really interesting.

Then we move into their family crisis. This interested me more, although I would have preferred to read about it more from Greta and Beata's perspective. I find that when I read parents talking about their childrens' breakdowns I feel slightly voyeuristic. At first I was worried, because it felt like a typical autistic child narrative, with quotes like 'she was slowly disappearing into some kind of darkness' and 'we would have to find the way back to Greta'. However, as the book progressed I felt like overall it had a positive outlook on neurodiversity, without minimising the problems that being autistic in a neurotypical world can cause. Neurodivergent people are the future. We are at the forefront of things like science and research and tech, often because of special interests and intense focus. ASD is often used to discredit people, and I have seen posts online attacking Greta because she is autistic, but it is often the reason why people are so good at what they do. It is because of disability, not despite it. The links between autism and eating disorders were also interesting to read about and not something that I often see being discussed. There are also some very valid points about diagnosis, gatekeeping and access to support. I found Beata's journey to a diagnosis and support particularly telling of the issues in the medical system when it comes to supporting neurodivergent children. I do want to note that, for anyone who has an eating disorder, this book may be triggering as food amounts, eating disorder behaviours and weight numbers are mentioned at times.

Once the book finally starts talking about the climate crisis there are plenty of interesting facts and figures. I found these parts of the book more interesting. The book details exactly how Greta became a climate activist, and her journey to starting her school strike for the climate. I found her journey fascinating, and incredibly inspiring.

Sometimes this book doesn't feel particularly well written; lot of the sentences feel quite disjointed. I'm unsure if this is due to it originally being written in Swedish, and is something to do with the tranlation/rewrite into English, or if the original is also a bit disjointed. There is actually a chapter that appears to be written by Greta which flows a lot better. I'd recommend her book of speeches if people are interested. If the writing was a bit more polished and there was a little less about Malena's musical career at the beginning of the book I would probably bump this up to 4.5 stars. ( )
  crimsonraider | Apr 1, 2021 |
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Piety – these days rebranded as virtue signalling – is notable in the book by its absence: "They say that climate change deniers are idiots. But everyone is a climate change denier. Every single one of us." The trolls of Greta Thunberg (whose prestigious ranks include Presidents Trump, Bolsonaro and Putin) are considered with an emotional intelligence that is rarely, if ever, reciprocated. The message that business as usual is the enemy is not a welcome one for those of us conducting business as usual. Far comfier to dismiss the messenger as a mentally ill brat, or the stooge of eco-fascist lizard people hellbent on establishing their own World State, than to admit culpability in ecocide. Far easier to dismiss the science as biased, as false, as "not settled". The problem is that with every swath of Australia or California burned, every never-before flooded city flooded, every hurricane of record-breaking destruction, and every Florida‑sized ice-shelf splitting off from Antarctica, the same message gets affirmed: that business as usual will roast us, drown us or starve us.
añadido por Cynfelyn | editarThe Guardian, David Mitchell (Mar 4, 2020)
 

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Nombre del autorRolTipo de autor¿Obra?Estado
Thunberg, Gretaautor principaltodas las edicionesconfirmado
Ackermann, UllaTraductorautor secundarioalgunas edicionesconfirmado
Šokčić, MiroslavDiseñador de cubiertaautor secundarioalgunas edicionesconfirmado
Giorgio, ElisaNarradorautor secundarioalgunas edicionesconfirmado
Kunter, GesaTraductorautor secundarioalgunas edicionesconfirmado
Pluschkat, StefanTraductorautor secundarioalgunas edicionesconfirmado
דפנה, לויautor secundarioalgunas edicionesconfirmado
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Greta hatte die Idee [zum Schulstreik], als sie bei einer Telefonkonferenz dabei war, in der es darum ging, eine schwedische Variante der Zero Hour zu initiieren. Das ist eine neue Bewegung in den USA. Kinder und Jugendliche verlangen von Politkern Antworten, warum nichts unternommen wird. (S. 226)
Die reichsten zehn Prozent der Weltbevölkerung stehen für die Hälfte der ausgestoßenen Treibhausgase [..]. [..] Kevin Anderson sagt, wenn die reichsten zehn Prozent der Weltbevölkerung ihr Emissionsniveau dem EU-Durchschnitt anpassen würde, könnte der weltweite Ausstoß um dreißig Prozent reduziert werden. (S. 246)
Anderssein ist die Grundlage für Kunst. Und ohne Kunst zerbröselt früher oder später alles zu Staub. (S. 220)
Bist du es gewohnt, privilegiert zu sein, kommt dir Gleichberechtigung wie Unterdrückung vor. (S. 200)
Mein Svante spaziert umher und liest in seinem Handy, dass Svante Arrhenius' Berechnungen zum Temperaturanstieg in dem Buch 'Über den Einfluss des atmosphärischen Kohlensäuregehalts auf die Temperatur der Erdoberfläche' von 1896 ziemlich gut mit dem übereinstimmen, was wir heute, hundertzweiundzwanzig Jahre später, wissen. Sogar sehr gut. Was hingegen nicht übereinstimmt, ist der Zeitaspekt. Nach Arrhenius' Berechnungen hätten zweitausend Jahre vergehen sollen, bis der Kohlendioxidgehalt in der Atmosphäre unser heutiges Niveau erreicht hätte. (S. 176f)
Últimas palabras
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Editores de la editorial
Blurbistas
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"Quiero que actu?en como si nuestra casa estuviera ardiendo. Porque asi es." Con estas palabras cerraba Greta Thunberg su discurso en el foro de Davos el 25 de enero de 2019, a los cinco meses de iniciar su huelga por el clima. Desde entonces, la activista ha abanderado la lucha sumando a millones de personas y obligando al mundo entero a encarar la crisis del planeta. Pero que? llevo? a una adolescente de quince an?os a tomar la decisio?n de plantarse en solitario ante el Parlamento de su pai?s y desde alli? intentar cambiar el mundo?Esta es una historia, escrita por la familia Thunberg y narrada en la voz de la madre de Greta, que comienza cuando la hija mayor, de once an?os, cae en una depresio?n severa y deja de comer tras el impacto de un documental sobre el cambio clima?tico. Sus padres emprenden una lucha feroz por su salud hasta que le diagnostican si?ndrome de Asperger, autismo de alto funcionamiento y trastorno obsesivo-compulsivo. Al poco tiempo, la hija menor, Beata, muestra signos de trastornos similares. Este es el grito de auxilio de una nin?a para convencer, primero a los suyos y luego al mundo entero, de que la sociedad esta? tan enferma como el planeta y de que es urgente que reaccione. Una narracio?n sobrecogedora de una familia moderna que supera su propia crisis desafiando una crisis global.--

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