This is an effective, well put together story that doesn't say much for the institution of marriage. ( )

This is such a good story on so many levels. As the translator points out, this is a story about containers, and how little the containers we normally associate with (including mothers, fathers, husbands, and children) so little represent the humans who fill these roles in our lives. There is also the inherent irony in the story's title: Ties. Why is it that the father ties his shoelaces so differently from everybody else? Does he really, or is this just a categorization that is politically intended to maim him in the family structure? Starnone does so much to raise the stakes in these human relationships that I am as tempted to expand them into commentary about history and the universe as to see them solely in the context of the narrative itself. Again, this is another story that makes the universe appear so lonely and cold, so structured and unforgiving. ( )

Ho poco da dire su questo ennesimo romanzo italiano ad occuparsi della cosiddetta "crisi della famiglia", un tema abusatissimo sia nel cinema che nella letteratura nostrane e che ormai da decenni è stato declinato in tutte le salse.
La struttura ed i personaggi sono sempre gli stessi, con qualche piccola variazione sul tema; infatti anche in questo caso abbiamo l'uomo immaturo e patologicamente irresponsabile che si accompagna ad una moglie castrante e cerca rifugio in un'amante giovane bella e libera. Sullo sfondo i figli, anche loro variamente nevrotici ed infelici. E' tutto indiscutibilmente misero e frustrante, coi protagonisti che si prendono troppo sul serio e senza mai un momento più leggero per spezzare la tensione. Un pessimismo totalizzante che fa il giro e diventa superficialità perché la vita non è mai così assoluta, nemmeno nel dolore.
Non è neanche un brutto libro in realtà, perché si legge con piacere e la curiosità di arrivare alla fine c'è: il problema è che non racconta nulla di nuovo, non riesce a spiccare né per lo stile né per i contenuti.
A lettura conclusa non mi è rimasto niente se non una sensazione di già visto ed una vaga irritazione verso i personaggi: il classico libro presto letto e presto dimenticato. ( )

Una struttura da thriller (pronta per il cinema, o meglio per il teatro) e una scrittura leggera al servizio di un devastante dramma familiare. Una narrazione in cui il gioco rashomoniano dello scambio dei punti di vista sulla medesima vicenda porta a osservare - per la verità in maniera un po' troppo manichea - che nessuno può essere considerato altro che colpevole. ( )

Non mi è piaciuto, l'ho trovato un racconto davvero negativo. Offre spunti di riflessioni, ma solo se si è del tutto privi di empatia e rispetto.
Arrivare alla fine di questa lettura è davvero uno sforzo notevole! Non ho ben capito l'intento dell'autore.. se voleva far riflettere su certi temi avrebbe potuto creare tutt'altra storia, magari piena di empatia e certo dolore (perché non sono eventi facili da fare propri), ma anche rispetto per se stessi e l'altro e soprattutto crescita personale. Invece no, abbiamo un tipo che molla i figli come fossero carta straccia, continua a tradire la moglie di cui è terrorizzato... la moglie é probabilmente isterica e piena di odio.. E poi Lidia? Scusa chi è si metterebbe con un uomo che ha completamente abbandonato i figli?! Non può essere un dettaglio da poco.. A me una persona del genere spaventerebbe, non la vorrei certo al mio fianco °A° a Lidia invece sembra non interessare minimamente. ( )