Deludente. L'impressione è che Petacco avesse voluto scrivere qualcosa su Mussolini, di cui qui spesso finisce per fare l'apologia, ma che il suo editore gli abbia consigliato di dare un taglio "diverso" al suo lavoro. Ecco allora spuntare la figura della Petacci e i riflettori puntati sulla loro relazione, di cui sembrano interessare soprattutto i risvolti pruriginosi, finché verso la fine è possibile passare a un tono più lirico da tragedia. E per buona misura ci ha messo dentro un preteso parallelo con Eva Braun, di cui sembra sapere pochissimo e di cui fornisce una serie di aneddoti che non basterebbero a riempire dieci minuti di un documentario.
L'attenzione non va alle due donne che dovrebbero essere le protagoniste del libro; non si cerca di scavare nella loro psicologia, di capire le motivazioni dietro alle loro scelte o se ci sia stata un'evoluzione nel loro carattere: sono solo figurine da accostare ai due dittatori, di cui veniamo a sapere molto di più di quanto ci si aspetterebbe; sopratutto di Mussolini finiamo col sapere dettagli che non c'entrano assolutamente con la sua storia con Claretta.
Il libro non dice niente che non sia già ben noto a chi si sia interessato, anche superficialmente, alla storia di Hitler e Mussolini. Più che un libro di storia di tono divulgativo, sembra la rubrica di un rotocalco. ( )