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Il catino di zinco (1994)

por Margaret Mazzantini

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1307212,445 (2.83)1
Kvinde- og familiehistorie fra Italien med vægten lagt på tiden op til og umiddelbart efter 2. Verdenskrig. Synsvinklen er kvinden Antenoras stærke og omskiftelige liv, der danner parallel til fascismens op- og nedtur.
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Een kleindochter vertelt over het leven van haar grootmoeder die tijdens de oorlog koos voor het fascisme ( )
  huizenga | Jan 22, 2024 |
Nella cappella dove si è appena tenuto il funerale della nonna ("morta stecchita, piatta ferma ghiaccia"), una giovane donna ricorda il passato. Dalle giornate trascorse a casa della nonna a Roma quando, bambina, ci veniva dalla campagna, la giovane donna/voce narrante risale fino al trisavolo, nobile decaduto della Ciociaria, e delinea la storia della sua famiglia, nell'arco di oltre un secolo. Il personaggio centrale è la nonna, figlia di un mite professore ex seminarista e di una donna bizzarra, sposata a un "poromo toscano", madre di quattro maschi che cresce tra fascismo guerra e dopoguerra, tra fatiche e disgrazie, per passare alla vedovanza e alla morte.

Nel racconto di tutto questo ci sono delle omissioni, c'è una riluttanza a dire i nomi propri delle persone, e c'è un buco lampante, che riguarda i genitori della voce narrante. Del padre si dice poco, e nulla del suo ruolo di padre; della madre, nemmeno una parola. E il rapporto tra nipote e nonna sembra essere un misto di affetto e insofferenza, e tutto questo lascia al lettore l'immaginarsi una situazione familiare che deve essere per nulla felice. O forse, semplicemente, si parla solo del ramo familiare che comprende la nonna, e sono io che voglio leggere troppo in ciò che non è scritto.

Il lessico è molto ricco, pieno di termini insoliti, letterari, desueti, mescolati ad altri romaneschi o crudamente volgari, e questo contribuisce all'efficacia della narrazione. Verso la fine la voce narrante si immerge nella mente della nonna con un monologo interiore ("piangevo piangevo piango mannaggia piango perché mi torna tutto davanti come fosse ora come succedesse qui in cucina proprio lì accanto al lavandino tutto il cinematografo della mia vita mi sta davanti agli occhi"), e riemerge per raccontare la sua triste fine attraverso una malattia invalidante. "Mentre nonna moriva, io dormivo. Morì come tutti gli altri, senza nulla che valga la pena di essere ricordato." Eppure la nipote ricorda e racconta queste cose che non vale la pena di ricordare, e cos'altro si può fare di una vita ordinaria e anonima come tante altre, quando finisce? E comunque poi svanisce anche il ricordo, e non resta nulla. Non c'è vita senza sofferenza, e la destinazione ineluttabile di ogni vita (umana e non umana) è il nulla.

Una storia familiare che risale a ritroso di cinque generazioni, fatta di vite ordinarie, travagliate e senza gioia, soggette ai limiti e alle costrizioni che toccano a tutte le vite ordinarie, un racconto tutto rivolto all'indietro, in un'atmosfera di tristezza decadenza e rinuncia, forse persino di nichilismo, dove c'è solo passato e niente futuro. ( )
  Oct326 | Jun 3, 2023 |
Antenora, die Großmutter, die Margaret Mazzantini in diesem Roman beschwört, sticht als Heldin einer archaischen Welt hervor. Eingeschlossen in den häuslichen Mauern übt sie mit Energie ein hausgemachtes und unangefochtenes Matriarchat aus, in dem klare und einfache Werte auferlegt werden, starke und exklusive Gefühle, die sie fähig machen, entscheidende Erfahrungen (Krieg, Faschismus, Nachkrieg) zu machen, ohne jemals den Mut zu verlieren. Angesichts ihres Todes, an einem eiskalten Wintermorgen, stellt ihre Nichte sich selbst in Frage und zeichnet das Porträt einer Frau, die es geschafft hat, trotz der Feindseligkeit der Welt und der Geschichte sie selbst zu sein.
  Fredo68 | May 14, 2020 |
Antenora, la nonna che Margaret Mazantini evoca in questo romanzo, s'impone come un piccolo eroe di un mondo arcaico. Confinata tra le pareti domestiche, esercita con energia un matriarcato casalingo e indiscusso, nel quale si impongono valori netti e semplici, sentimenti forti ed esclusivi, che la rendono capace di affrontare esperienze decisive (la guerra, il fascismo, il dopoguerra) senza mai perdersi d'animo. Di fronte alla sua morte, in un gelido mattino d'inverno, la nipote si interroga e disegna il ritratto di una donna che è riuscita a essere se stessa nonostante l'ostilità del mondo e della storia. Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1994.
  kikka62 | Jan 25, 2020 |
Misschien niet Mazzantini's beste of meest gekende werk maar evengoed de moeite om te lezen. De vertelster brengt het verhaal van haar grootmoeder wiens leven een exponent was van het vroeg 20e eeuwse Italië. Maatschappelijke beperkingen als vrouw, het verlies van een kind, het fascisme waar ook zij voor kiest en de woelige naoorlogse jaren, vergden veel van haar grootmoeders incasseringsvermogen. Grootmoeder overwint ook de eenzaamheid na de dood van haar man en herontdekt zichzelf door het reizen. Maar haar leven eindigt met een gestaag verval, zonder veel glorie... zoals dat nu eenmaal met gewone mensen gaat. Mazzantini hield mij de hele tijd geboeid; enkel het laatste kwart van het boek vond ik minder sterk. ( )
  rvdm61 | Jul 30, 2011 |
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Für Sergio
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Ich zögerte beim Verlassen der Kapelle.
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Editores de la editorial
Blurbistas
Idioma original
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DDC/MDS Canónico
LCC canónico

Referencias a esta obra en fuentes externas.

Wikipedia en inglés (1)

Kvinde- og familiehistorie fra Italien med vægten lagt på tiden op til og umiddelbart efter 2. Verdenskrig. Synsvinklen er kvinden Antenoras stærke og omskiftelige liv, der danner parallel til fascismens op- og nedtur.

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