Fin dalla sua prima comparsa nelle edicole Julia mi ha preso, simile a Audrey Hepburn per gli altri, a Clelia per me. Dopo il capolavoro di Ken Parker Berardi ha donato al mondo del fumetto un’altra fantastica creatura, Julia, con le sue infinite fragilità e insicurezze. Professoressa di criminologia all’università e consulente della procura di Garden City, Julia vive tra il suo gatto, Tony, la sua governante, Emily, i sensi di colpa nei confronti della nonna ed una vita lasciata sempre a metà. In questo albo, che belle le storie a colori, due avventure bellissime; nella prima, ucciderò, un maniaco comunica a Julia la propria intenzione di rendersi responsabile di un omicidio. E c’è anche spazio per una breve storia di amore, episodio estremamente raro nella vita di Julia, fino all’arrivo di Ettore, il poliziotto genovese. Nella seconda storia, una cara, carissima amica, una vecchia amica di Julia le chiede ospitalità. Emily è fuori e in un crescendo di dubbi e perplessità emergerà una storia molto diversa da quella iniziale. La solita deliziosa Julia di un grandissimo Berardi. ( )