Boris è un giovanotto di cui non si conosce nulla, che si presenta un giorno d'estate a casa dell'amico Philip, uno dei figli della ricca famiglia di produttori vinicoli che vivono nella loro tenuta sull'isola di Brehat, al largo delle coste bretoni. Ogni anni in occasione delle festività del 14 Luglio, Philip organizza dei giochi d'artificio sul mare, a cui Boris risulterebbe invitato. Ma Philip non è a casa, non è ancora rientrato dagli Stati Unit. Il nuovo venuto si presenta indossando un abito elegante completamente bianco, apparizione splendente che incanta insieme alle maniere intrepide e accattivanti della famiglia. Tutti lo trovano irresistibile, meno André Pierre, marito di Vanessa, una delle figlie, che intuisce qualcosa di sinistro. Il gioco di Boris si basa su una messa in scena: incantare, stregare e poi colpire. Un giallo scritto in modo abilissimo, con una scrittura agile che riesce a colpire il lettore. Joncour trasmette le medesime angosce e i medesimi dubbi dei suoi personaggi, rende vivida tutta la carica negativa di questa figura inquietante che si staglia sulla solarità di un'estate e sul seducente paesaggio atlantico. ( )

Un roman très agréable à lire, voyage dans le monde bcbg... confronté à un grain de sable... qui va faire basculer cette vie bien régulière.
A découvrir ! ( )