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Cargando... Federico II. Ragione e fortunapor M. Fumagalli Beonio BrocchieriNinguno Cargando...
InscrÃbete en LibraryThing para averiguar si este libro te gustará. Actualmente no hay Conversaciones sobre este libro. (Come inizia:) " Ottone IV di Brunswick, l'imperatore 'dannato e due volte scomunicato', al soldo - quarantamila marchi d'argento - di re Giovanni d'Inghilterra, nell'estate dell'anno 1214, raduna il suo esercito nella contea di Hainaut, al nord della Francia. Al suo fianco sono i principi inviati dal sovrano inglese: Riccardo di Boulogne, Guglielmo Lunga Spada conte di..." La figura di Federico ha attirato in modo straordinario l’attenzione, affascinata o inorridita, dei suoi contemporanei e di coloro che vissero subito dopo il grande Svevo. Di fronte al cumulo delle fonti, il rischio è dunque quello dei borgesiani cartografi dell’impero cinese che ossessionati dall’assoluta precisione finirono per disegnare una mappa 1:1 del territorio. Resta ancora invece da fare in parte la ricostruzione delle relazioni e del confronto tra Federico e il suo mondo, quel cinquantennio a cavallo fra i due secoli, il XII e il XIII, in cui l’Europa apre gradualmente le sue città e le sue scuole a un “sapere nuovoâ€?, a maestri che insegnano “con nuovi modi e nuove ragioni nuove disciplineâ€?, a una visione del mondo naturale ed etico che cambia lo stile della vita collettiva e individuale. In edicola il 07/01/2006 sin reseñas | añadir una reseña
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Google Books — Cargando... GénerosSistema Decimal Melvil (DDC)945.704History and Geography Europe Italy and region NaplesClasificación de la Biblioteca del CongresoValoraciónPromedio:
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«La figura di Federico ha attirato in modo straordinario l'attenzione, affascinata o inorridita, dei suoi contemporanei e di coloro che vissero subito dopo il grande Svevo. Di fronte al cumulo delle fonti, il rischio è dunque quello dei borgesiani cartografi dell'impero cinese che ossessionati dall'assoluta precisione finirono per disegnare una mappa 1:1 del territorio. Resta ancora invece da fare in parte la ricostruzione delle relazioni e del confronto tra Federico e il suo mondo, quel cinquantennio a cavallo fra i due secoli, il XII e il XIII, in cui l'Europa apre gradualmente le sue città e le sue scuole a un 'sapere nuovo', a maestri che insegnano "con nuovi modi e nuove ragioni nuove discipline", a una visione del mondo naturale ed etico che cambia lo stile della vita collettiva e individuale».