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L'arte di Jiro Taniguchi por Jiro Taniguchi
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L'arte di Jiro Taniguchi (edición 2013)

por Jiro Taniguchi

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1611,313,298 (4.5)Ninguno
Le storie selezionate per l’albo dedicato a Jiro Taniguchi sono una vera delizia: per la loro disarmante semplicità. “L’uomo che cammina” è una poesia sulla quotidianità di un uomo che vive la sua vita con una serenità incredibile. E nei giorni, semplici, delle sue camminate incrocia la vita, la sua compagna, una mamma con i bambini, un uccello che vola, un cagnolino abbandonato, chiaramente adottato. Gourmet è una storia che mi folgorò la prima volta che la lessi; e in occasione della prima rilettura si è confermato un incredibile omaggio alla cultura culinaria giapponese. Il proprietario di una piccola azienda di import export si ristora in locali caratteristici e ci accompagna nella scelta del cibo, raccontando gli ingredienti utilizzati, trasferendo al lettore odori, sensazioni, emozioni. Taniguchi è un maestro dell’arte giapponese del manga, inteso nella sua derivazione etimologica man per satira e ga per immagine. E l’immagine dell’artista nipponico è quella di un paese da vivere per comprenderne la natura e la profonda cultura. Un albo da gustare, in tutti i sensi.

Recensione del 18 settembre 2009
La mia idiosincrasia con il fumetto giapponese non mi ha impedito di vedere con grande simpatia le poche pagine di questo libro. Eppure, eppure, c’è un qualcosa che non andava; nel bene, non nel male. Due storie e due capolavori assoluti. La prima, l’uomo che cammina, è l’esaltazione grafica e narrativa della semplicità quotidiana. Un uomo che cammina lungo il percorso della sua vita potrebbe sembrare un soggetto banale. Ma no; non è così. Una passeggiata di un fumetto diventa un’immersione nella vita di un altro o di noi stessi, con un ritmo narrativo delizioso. L’incanto, e l’emozione, di un incontro, con un cucciolo di cane; il sapore di un bagno dopo la pioggia, il rumore del vento. Il secondo soggetto, Gourmet, è, per quanto possibile, ancor più straordinario. Un uomo, immagino un rappresentante, ed il suo confronto con uno dei piaceri della vita, il cibo. Una fiera della cucina giapponese, un viaggio di fantasia nella cultura gastronomica del sol levante, da noi ridotta a sushi sushimi in locali carissimi frequentati da beati ignoranti. Quanto mangia, poi quest’uomo senza ingrassare mai. Che invidia! Ma questa è un’altra storia. ( )
  grandeghi | Nov 13, 2017 |
Le storie selezionate per l’albo dedicato a Jiro Taniguchi sono una vera delizia: per la loro disarmante semplicità. “L’uomo che cammina” è una poesia sulla quotidianità di un uomo che vive la sua vita con una serenità incredibile. E nei giorni, semplici, delle sue camminate incrocia la vita, la sua compagna, una mamma con i bambini, un uccello che vola, un cagnolino abbandonato, chiaramente adottato. Gourmet è una storia che mi folgorò la prima volta che la lessi; e in occasione della prima rilettura si è confermato un incredibile omaggio alla cultura culinaria giapponese. Il proprietario di una piccola azienda di import export si ristora in locali caratteristici e ci accompagna nella scelta del cibo, raccontando gli ingredienti utilizzati, trasferendo al lettore odori, sensazioni, emozioni. Taniguchi è un maestro dell’arte giapponese del manga, inteso nella sua derivazione etimologica man per satira e ga per immagine. E l’immagine dell’artista nipponico è quella di un paese da vivere per comprenderne la natura e la profonda cultura. Un albo da gustare, in tutti i sensi.

Recensione del 18 settembre 2009
La mia idiosincrasia con il fumetto giapponese non mi ha impedito di vedere con grande simpatia le poche pagine di questo libro. Eppure, eppure, c’è un qualcosa che non andava; nel bene, non nel male. Due storie e due capolavori assoluti. La prima, l’uomo che cammina, è l’esaltazione grafica e narrativa della semplicità quotidiana. Un uomo che cammina lungo il percorso della sua vita potrebbe sembrare un soggetto banale. Ma no; non è così. Una passeggiata di un fumetto diventa un’immersione nella vita di un altro o di noi stessi, con un ritmo narrativo delizioso. L’incanto, e l’emozione, di un incontro, con un cucciolo di cane; il sapore di un bagno dopo la pioggia, il rumore del vento. Il secondo soggetto, Gourmet, è, per quanto possibile, ancor più straordinario. Un uomo, immagino un rappresentante, ed il suo confronto con uno dei piaceri della vita, il cibo. Una fiera della cucina giapponese, un viaggio di fantasia nella cultura gastronomica del sol levante, da noi ridotta a sushi sushimi in locali carissimi frequentati da beati ignoranti. Quanto mangia, poi quest’uomo senza ingrassare mai. Che invidia! Ma questa è un’altra storia. ( )
  grandeghi | Nov 13, 2017 |

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