E' un dato di fatto: se qualcuno ha il potere di schiacciare qualcun altro e una buona scusa, finisce per farlo.

Era un uomo umile con un'elevata considerazione di se stesso, se i due concetti sono compatibili.

Durante il volo aveva avuto il tempo per dedicarsi a un'attività a lei insolita: riflettere su se stessa. E aveva deciso che non si piaceva.

[...]L'Arca...
L'oggetto più potente della Storia. E nn a caso, soprattutto se consideriamo che la civiltà occidentale è nata con l'Arca stessa.
Avrei giurato che gli storici l facessero cominciare dall'antica Grecia.
Idiozie. Per migliaia di anni l'uomo continua ad adorare macchie di fuliggine nel buio delle caverne. Macchie che chiamano «dèi». Passa il tempo, le macchie cambino forma, dimensione e materiale, ma rimangono macchie. Finché si è rivelato ad Abramo, appena quattromila anni fa, ignoravamo che esistesse un unico Dio. Cosa sa di Abramo mia cara?
Che è il padre degli israeliti.
Gusto. E anche degli arabi. Due mele cadute dallo stesso albero, l'una accanto all'altra. Ma le due mele imparano subito a odiarsi a morte.
E questo che cosa c'entra con l'Arca?
Cinque secoli dopo essersi rivelato ad Abramo, l'Onnipotente è stanco di vedersi voltare le spalle dal suo steso popolo., Quando Mosè porta gli ebrei fuori dall'Egitto, Dio si rivela di nuovo alla sua gente. Ad appena duecentotrenta chilometri da qui, in quella direzione. E là firmano un contratto.
Mi scusi, professore, si riferisce a un impegno o a un contratto vero e proprio, come quando compri una macchina?
Al contratto definitivo. Da una parte, l'umanità si impegna a rispettare dieci semplici clausole.
I Dieci comandamenti.
Dall'altra, Dio. Che si impegna a concedere all'uomo la vita eterna. E' il momento più importante della Storia, il momento in cui la vita acquisisce trascendenza. Tremilacinquecento anni dopo, ogni essere umano avrà quel contratto inciso nella coscienza. Alcuni lo chiameranno «legge naturale», altri ne metteranno in dubbio l'esistenza o il contenuto. Uccideranno e moriranno a causa delle sue interpretazioni. Ma il momento in cui Mosè ricevette le Tavole della Legge dalle mani di Dio segna l'inizio della nostra civiltà.

Si frugò addosso e sfiorò con le dita il frammento di pietra, non più grande del palmo della sua mano. [...] Sulla superficie erano incisi profondi simboli dalle linee perfette, che nessuna mano umana aveva tracciato.
Due lacrime gli rigarono il volto, scavando un solco nella maschera di polvere, mentre i polpastrelli seguivano quei segni e le labbra si trasformavano in parole.
Lo tirzach.
Non uccidere.
In quell'istante chiese perdono.
E fu perdonato.