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Parallel Botany

por Leo Lionni

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"Leo Lionni here presents ... [an] imaginary plant kingdom .. Lionni marshals all the facts, all the fabulous lore and scholarship surrounding parallel plants ... And, too, he provides his own elegant, detailed, and scientifically accurate drawings of each nonexistent plant species"--Cover.
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Dopo secoli e secoli e secoli di sviluppo, dopo la sua nascita nelle antiche enciclopedie di Teofrasto e Dioscoride, dopo essere stata disegnata sulle pergamene dei manoscritti e degli erbari medievali, dopo essere stata impressa sulla carta dei volumi stampati, dopo essere stata dilatata dalle piante dei nuovi mondi oltreoceanici, dopo essere stata organizzata dalla grande impresa classificatoria di Linneo, dopo essere stata impregnata dai metodi fisici chimici e genetici della scienza moderna: dopo tutto questo, la botanica si era ormai consolidata e stabilizzata come disciplina scientifica piena ed autonoma, quando, intorno al 1960, la scoperta inaspettata delle prime "piante parallele" minacciò di sconvolgerla. Nacque allora, per lo studio di questi nuovi strani organismi, la "botanica parallela". Questo libro è il manuale di questa nuova scienza.

Racconta di come furono rinvenute le prime specie, tratta della loro caratterizzazione, delle loro origini e morfologia, discute della loro "botanicità" e "organicità", e descrive le specie e sottospecie principali. Le piante parallele si suddividono in due classi: quelle della prima, più numerosa, vivono fuori dal tempo come "fossili di se stesse", quelle della seconda vivono nel tempo mutevole e soggettivo della nostra coscienza. Tutte sono "amateriche", prive di organi interni, strutture cellulari e processi vitali, non sono soggette alla lotta per la sopravvivenza e all'evoluzione, né vittime dell'inevitabile decadenza e distruzione che è il destino di tutti i normali organismi viventi. Di conseguenza, la botanica parallela è priva di anatomia, fisiologia e genetica, e consiste quasi solo della morfologia. Arbitrarie, imprevedibili, inquietanti, le sue piante possiedono strane proprietà che sfidano la logica e la normale percezione. Per la loro estrema fragilità, raccoglierle, conservarle e studiarle è impresa ardua, ai limiti dell'impossibile. Ciononostante, molti studiosi vi si sono gettati, e questo libro ne dà conto estesamente.

È chiaro che le piante parallele sono quelle disegnate e quelle immaginate, e questo è il manuale di una scienza immaginaria. E oltre alla botanica parallela, contiene elementi di una geografia parallela, di un'antropologia parallela, di una mitologia parallela, e di una zoologia parallela. Senza che il lettore noti la differenza, amàlgama studiosi veri e studiosi inventati, cita libri veri e libri inventati, parla di viaggi e spedizioni in luoghi veri e luoghi inventati, racconta favole e miti: si può ben dire che abolisce il confine tra il reale e l'immaginario. Il tutto con un'impostazione e un tono da vero saggio scientifico.

Ecco quindi i resoconti fedeli e oggettivi delle ricerche e delle spedizioni dei botanici, delle pubblicazioni e dei congressi, delle dispute e dei contrasti sulla natura delle piante parallele, le dotte citazioni di scritti specialistici. Ma lo stile lievemente sussiegoso e sottilmente ironico rende chiaro che è tutta una deliziosa presa in giro dello stile accademico e delle pratiche dell'accademia.

Sembra che il libro non apprezzi l'atteggiamento della scienza moderna, che riduce tutto all'osservazione il più possibile oggettiva, all'esperimento, all'uso di strumenti sempre più sofisticati, considera solo ciò che si può vedere e toccare e rilevare e misurare. L'epilogo mette in guardia contro la pigrizia mentale e "il repertorio nozionistico della tradizionale formazione scientifica", e invita ad essere aperti alla meraviglia (il "dono di Thauma") e persino allo sgomento, all'esplorazione di "mondi ignoti, ricchi di entusiasmanti prospettive", anche "contro il buon senso e il tornaconto personale". Ma la scienza, correttamente praticata, fa proprio questo. Quindi forse il vero bersaglio è l'atteggiamento di "gravoso e farraginoso rifiuto, la diffidente ostilità di coloro i quali, con burocratica e miope rassegnazione" si rifiutano di uscire "dall'aria caliginosa del loro status quo mentale", e di fare almeno qualche passettino fuori dai loro soliti triti terreni battuti.

Un libro come questo avrebbe potuto essere valorizzato da una grafica originale e fantasiosa. Invece si può ben dire che l'impostazione grafica contraddice lo spirito del testo: è del tutto ordinaria e priva di qualunque guizzo di creatività, il carattere usato è il comunissimo e banalissimo Garamond Simoncini, e anche la qualità di stampa delle illustrazioni lascia un po' a desiderare. ( )
  Oct326 | Nov 25, 2018 |
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Título canónico
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"Imaginary gardens with real toads in them"
MARIANNE MOORE
Dedicatoria
Primeras palabras
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Nell'antichità la botanica faceva parte di un'unica scienza, che includeva la medicina e le scienze agrarie ed era praticata da filosofi e barbieri.
Citas
Últimas palabras
Aviso de desambiguación
Editores de la editorial
Blurbistas
Idioma original
DDC/MDS Canónico
LCC canónico

Referencias a esta obra en fuentes externas.

Wikipedia en inglés

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