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L'eretico. Magdeburg (2005)

por Alan D. Altieri

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In the last half decade, the world has seen two devastating spikes in the price of food, and a third may be on the way. In 2008 and 2010, farmers gathered record wheat harvests, yet more people starved than ever before--and most of them were farmers. How is that possible? In Bet the Farm, Harper's magazine contributing editor Frederick Kaufman investigates the hidden connection between global food and global finance by asking the simple question: Why can't delicious, inexpensive, and healthy food be available to everyone on Earth? You will find his discoveries shocking. Like a detective intent on solving a mystery, Kaufman travels from the corporate headquarters of Domino's Pizza and Tyson Foods to Walmart's sustainability research center, to mega-farms and organic farms and numerous genetic modification laboratories. Kaufman goes to Rome to the meeting of the United Nations Food and Agriculture Organization, and finally ends up on Wall Street and the floor of the Chicago Mercantile Exchange, where he discovers the answer to the riddle. His investigation reveals that money pouring into the global derivatives market in grain futures is having astonishing consequences that reach far beyond your dinner table, including the Arab Spring, bankrupt farmers, starving masses, and armies of scientists creating new GMO foods with U.S. marketing and shipping needs in mind instead of global nutrition. Our food is getting less healthy, less delicious, and more expensive even as the world's biggest food companies and food scientists say things are better than ever and that the rest of us should leave it to them to feed the world. Readers of Bet the Farm will glimpse the power behind global food and understand what truly supports the system that has brought mass misery to our planet.… (más)
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Devo assolutamente rileggere questa trilogia. Me la ricordo fantastica. ( )
  TissieL | May 3, 2023 |
Non c'è dubbio, Alan D. Altieri sa scrivere; sa scrivere fottutamente bene! Ogni parola è calibrata, ricercata e pregnante e, nello stesso tempo, mai pesante e noiosa.
La Germania devastata dalla guerra dei trent'anni è descritta con brutale efficacia e i personaggi che la percorrono sono eccezionali nel loro tenersi in equilibrio tra credibilità storico-psicologica e fiction.
Essendo solo il primo libro di una trilogia, L'eretico, lascia solo presagire quale sarà la portata dell'intreccio, ma risulta ugualmente godibile e interessante. Insomma, una lettura consigliata.PS. da appassionato di Manga ho trovato in questo romanzo molte similitudini ad uno dei fumetti più belli di sempre, Berserk. Ignoro se l'autore conosca o meno l'opera di Kentaro Miura, ma è sempre interessante osservare come l'atmosfera letteraria e quella fumettistica si possano incontrare.
( )
  JoeProtagoras | Jan 28, 2021 |
"Sant’Iddio, quanto sono umidi i canali olandesi nella albe autunnali! Da qualche parte, oltre la cortina di nebbia che velava la diga, un sole incerto illuminava appena le sagome che procedevano lungo la strada verso la città che apriva le porte al mercato della mattina. Quel sole era un astro invisibile, freddo, calvinista ed eretico, indubbiamente indegno del nome che portava: una luce sporca, grigia, nella quale si muovevano carri di buoi, contadini con ceste di ortaggi, donne con il velo bianco in testa. Camminavo piano nella bruma con le bisacce a tracolla, stringendo i denti per non batterli dal freddo. Diedi un’occhiata al terrapieno della diga dove la nebbia si confondeva con l’acqua, e non vidi che tronchetti sparsi di giunco erba e alberi..."

Questo è l'incipit...

No, non di questo libro ma di un altro che tratta lo stesso tema e che, per caso, contemporaneamente sto leggendo...

"Emerse dalle tenebre. Memento e incubo. Un uomo in un mantello del colore delle ombre avanzò lungo la strada flagellata dalla pioggia del Giorno dei Morti. Superò i relitti di case sventrate, invase da erbacce sibilanti nel vento. L’aria era opaca, miasmatica. Vapori lividi si levavano dal lastrico delle pietre, disperdendosi contro nubi simili ad antracite liquefatta. Nessuna luce arriva sulla terra. Forse la luce aveva semplicemente cessato di esistere. Wolfengrad, Turingia. La guerra era passata quattro estati prima e poi ancora l’inverno prima. Troppi eserciti diversi un unico desiderio: macellarsi gli uni con gli altri. E macellare il resto, tutto, il resto. Solo un interludio nella demolizione. La guerra sarebbe tornata. La guerra era eterna..."

Ecco, questo è il suo incipit.
Nel confronto tra i due brani sta la differenza tra un romanzo storico ben scritto e credibile (primo) e un'altra cosa che è questo testo di Altieri. Il confronto giustifica anche l'abbandono della lettura.
A voi la scelta...Se volete una dritta sul primo cercate dalle parti di Alatriste..
( )
  icaro. | Aug 31, 2017 |
Il libro è la prima parte di un racconto fiume di oltre 1200 pagine che ci porta nel cuore d’Europa all’epoca della guerra dei 30 anni. Una lunga ‘introduzione’ serve per descrivere i vari personaggi e per immergere il lettore in un clima cupo, violento e sanguinoso che sarà il motivo conduttore dell’intero ciclo. Tutto il romanzo è ambientato goticamente in un novembre piovoso e freddo, non solo nella desolata Germania che ne è la protagonista, ma anche nell’Italia centrale di un corrottissimo Stato Pontificio, e solo lentamente emergono le figure degli antagonisti, il crudele difensore della fede Von Dekken e il misterioso Wulfgar, rinato in Oriente fra tatuaggi e arti marziali. Insomma, di tutto e di più, in linea con lo stile ad accumulazione di Altieri, di cui ricordavo con piacere l’inattendibile ma pirotecnico ‘Città Oscura’: malgrado la miriade di personaggi e la varietà di situazioni ed ambienti, il racconto prosegue appassionante e chi legge fatica a staccarsi dalla pagina. Nella seconda parte, quando le esigenze della storia prendono il sopravvento su quelle dell’ambientazione, la collezione di stupri e violenze assortite si assottiglia e il lettore, specie se impressionabile, può tirare il fiato; poi arriva il finale che, ovviamente, non ‘finisce’ nulla, ma rimanda alle puntate successive di questa cavalcata nel tempo dei ‘Promessi Sposi’ raccontato con tanto sudore, tante lacrime e tanto, ma tanto, sangue. ( )
  catcarlo | Oct 8, 2014 |
VOTO: 8,7E' un bel libro. Altieri scrive bene, con frasi brevi e dirette che evocano immagini altrettanto dirette. Descrive bene il carattere dei personaggi e il clima di guerra che fa da sfondo. Per chi ama Martin questo libro è consigliato (anche se ha meno personaggi e la trama è un po' meno avvincente. Ma questo è solo il primo di una trilogia)! Eppoi... uno che in Germania, durante la Guerra dei Trent'anni, nel 1630 va in giro ad ammazzare i rompicoglioni con una katana (daikatana, per la precisione) e un arco d'acciaio merita tutto il mio rispetto! ( )
  Malla-kun | Sep 22, 2012 |
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In the last half decade, the world has seen two devastating spikes in the price of food, and a third may be on the way. In 2008 and 2010, farmers gathered record wheat harvests, yet more people starved than ever before--and most of them were farmers. How is that possible? In Bet the Farm, Harper's magazine contributing editor Frederick Kaufman investigates the hidden connection between global food and global finance by asking the simple question: Why can't delicious, inexpensive, and healthy food be available to everyone on Earth? You will find his discoveries shocking. Like a detective intent on solving a mystery, Kaufman travels from the corporate headquarters of Domino's Pizza and Tyson Foods to Walmart's sustainability research center, to mega-farms and organic farms and numerous genetic modification laboratories. Kaufman goes to Rome to the meeting of the United Nations Food and Agriculture Organization, and finally ends up on Wall Street and the floor of the Chicago Mercantile Exchange, where he discovers the answer to the riddle. His investigation reveals that money pouring into the global derivatives market in grain futures is having astonishing consequences that reach far beyond your dinner table, including the Arab Spring, bankrupt farmers, starving masses, and armies of scientists creating new GMO foods with U.S. marketing and shipping needs in mind instead of global nutrition. Our food is getting less healthy, less delicious, and more expensive even as the world's biggest food companies and food scientists say things are better than ever and that the rest of us should leave it to them to feed the world. Readers of Bet the Farm will glimpse the power behind global food and understand what truly supports the system that has brought mass misery to our planet.

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