Com estrutura de diário, a reflexão sobre a linguagem ― marca da ficção buarquiana ― parte agora do apontamento rápido, artimanha para auxiliar a memória quando for possível dar sentido ao tumulto do presente. Ao seu melhor estilo, Chico Buarque borra as fronteiras entre vida, imaginação, sonho e delírio, e constrói uma narrativa engenhosa, em cujas entrelinhas se descortinam as contradições de um país fraturado.

Una costruzione tra l'epistolare, il diaristico e la cronaca incentrata sulla crisi.
Il protagonista è uno scrittore ormai quasi dimenticato, che non pubblica da anni e inizia ad avere problemi economici che si sommano a una crisi di una mezza età ormai avanzata; si ritrova da solo, con due ex mogli e un figlio, ridotto a elemosinare anticipi dal suo editore mal sopportato, in quanto decadente e stravagante, dai condomini dell'edificio pretenzioso e benpensante in cui si trasferisce dopo la fine del secondo matrimonio.
Imprigionato tra solitudine, ricordi e tentativi di rivalsa tenta di aprirsi al mondo, anzi, agli estremi del mondo della società brasiliana.
Dapprima ospita un dog sitter cui qualcuno dimentica per un giorno e una notte di ritirare un cane, poi riallaccia i rapporti con un facoltoso ex compagno di scuola e infine fa amicizia con un bagnino che abita in una favela, mentre cerca di recuperare l'inesistente rapporto col figlio e di mantenere quelli con le sue ex. Il suo sentirsi sempre in qualche modo estraneo a tutti questi diversi mondi coi quali viene a contatto corrisponde al suo rifiuto ideologico di considerarli separati e antagonisti. Cosa praticamente impossibile nella società brasiliana contemporanea, che è riuscita a eleggere un presidente che finirà per distruggere con la violenza ogni residua forma di coesione sociale.