Avete mai pensato a quale sia la percezione della sessualità nella nostra società? Cosa ci viene in mente quando pensiamo alla nostra sessualità di esseri umani?

Prima di leggere questo libro la mia idea era: la sessualità umana è un casino (lato sensu). Dopo aver letto questo libro la mia idea è: la sessualità umana è un gran casino (ma sempre lato sensu). Il fatto è che l'essere umano è bravissimo nel complicare ciò che Madre Natura, con gli altri animali, aveva reso tanto semplice: non dovremmo lamentarcene troppo, però, visto che queste complicazioni di vita ci rendono la sottospecie che siamo. Quindi è bene metterci seduti e, con calma, cercare di capire anche orientamenti che ci sembrano, nella migliore delle ipotesi, strani.

Per spiegarci come funziona la lotteria della sessualità umana, Jesse Bering esemplifica così:

Le regole del gioco sono chiare, su questo non ci piove. Per esempio, se guardi bene vedrai che la slot machine ha quattro caselle e ciascuna corrisponde a un preciso tratto sessuale dell'individuo. Dietro la prima gira ghiera dell'orientamento sessuale, che può dare quattro esiti: eterosessuale, omosessuale, bisessuale, asessuale. La seconda casella stabilisce l'obiettivo erotico primario: persona, animale, oggetto inanimato, niente (se nella prima casella esce “asessuale”). Nella terza casella appare il comportamento erotico, con quattro possibili risultati: rapporto normale, parafilia di corteggiamento (esibizionismo, voyeurismo, frotteurismo), altra parafilia (una tra infinite possibilità) e masturbazione. Infine, nell'ultima casella scoprirai quale orientamento erotico legato all'età è in serbo per questa persona […]. Può dare sei risultati possibili: pedofilia (preadolescenti), ebefilia (età puberale), efebofilia (tardo-adolescenti), teleiofilia (adulti “maturi”), gerontofilia (anziani) o nulla (sempre se la persona risulta asessuale). Come in ogni slot machine, a determinare il risultato finale è la combinazione dei quattro ingredienti a fare il profilo erotico del futuro essere senziente.

Per com'è la nostra società occidentale, se ti becchi eterosessuale, persona, rapporto normale e teleiofilia, puoi festeggiare con spumante e pasticcini: sei quanto di più normale, rassicurante e accettabile ci sia e – presumibilmente – avrai buone probabilità di trovare un/una compagno/a come te.

Ma pensa un po' che merda ritrovarsi come combinazione eterosessuale, persona, parafilia di corteggiamento e pedofilia. Quanto ci mette la nostra mente a correre verso mostro non appena si legge la parola “pedofilia”? Troppo poco: mostro e pedofilo oggigiorno sono diventati quasi sinonimi. Prima che mi denunciate per apologia della pedofilia, lasciatemi spiegare che il nostro attuale atteggiamento nei confronti di questa parafilia è piuttosto controproducente.

Immedesimiamoci per un attimo in un pedofilo: hai zero possibilità di trovarti un partner con il quale intrattenere una relazione sessuale soddisfacente perché il tuo target di interesse è troppo giovane. In parecchi paesi, non puoi nemmeno accontentarti di materiale pedopornografico perché illegale. Non puoi parlare con qualcuno del tuo problema perché rischi di essere scaricato, linciato o denunciato. Anzi, lo stigma sociale che colpisce i pedofili è così radicale che pochi di loro trovano il coraggio di rivolgersi a uno specialista. Così ti ritrovi da solo a portare un peso enorme.

Non trovo difficile immaginare che questa situazione di solitudine porti a odiare tutti gli stronzi “normali”, colpevoli di non capire un cazzo (e neanche di voler capire). A questo punto, quanto sarà più facile che un pedofilo finisca per molestare dei bambini? Trovarsi in un vicolo cieco e così sotto pressione penso possa mandare a farsi benedire anche la più rigorosa integrità morale.

Come ne usciamo? Magari scendendo dal nostro piedistallo che ci fa sentire tanto al sicuro e affrontando razionalmente il problema. Abbiamo diversi studi scientifici sulla pedofilia: partiamo da quelli e cerchiamo di tradurli in una rete (leggi, campagne informative e via dicendo) che aiuti i pedofili a sopportare il loro peso, in modo da poter garantire una maggiore sicurezza per bambini e bambine.

Ora, questa mia tirata sulla pedofilia può essere estesa a tutte quelle sporche parafilie che ci fanno tanto schifo e verso le quali siamo pronti a puntare il dito. Jesse Bering ci consiglia di farla finita di rimpiangere i bei vecchi tempi quando queste sudice perversioni erano duramente punite (ah, quando si accendevano i roghi per bruciare la gente!) e di iniziare a costruire una nuova etica sessuale, che sia una buona mediazione tra i più recenti studi scientifici e la nostra sensibilità di esseri umani, diversa da individuo a individuo. ( )

A fascinating and thought-provoking read that explores the taboo topic of human sexuality. Bering's writing style is engaging and accessible, making complex scientific concepts easy to understand and relatable. He takes a compassionate and non-judgmental approach to the subject matter, encouraging readers to reconsider their preconceptions about sexual behavior.

However, while the book is generally informative and insightful, it does have some flaws. Bering occasionally falls into the trap of oversimplifying complex issues or relying too heavily on anecdotal evidence. Additionally, some readers may find the book's frank discussions of sexual behavior and desires uncomfortable or even offensive. Overall, "Perv" is a valuable addition to the conversation about sexuality, but readers should approach it with an open mind and critical eye. ( )

Interesting look at the history and evolution of the concept of perversion. ( )

“Perv: The Sexual Deviant in all of Us”
Written by Jesse Bering
Review written by Diana Iozzia


I had decided to purchase this after listening to a podcast by the Bangin’ Book Club, a club of young women in England. I’m very glad I listened to that podcast.
“Perv” is a fascinating non-fiction book about sex, sexual deviance, fetishes, paraphilias, and sexuality. This is a very psychological book with mentions of scientific studies, anecdotes, events, and real life examples. The main idea behind “Perv” is the dissection of sexual deviance, the harm or innocence behind it. As I read on, I realized that the author does not excuse negative sexual behavior, but he points out different biological reasons that sexual deviance occurs.
Bering has separated his book into many definitive sections: ones on sex in prehistory, in the era where B.C. meets A.D., and throughout the years since. There is a large section that is quite vivid about bestiality, but the origins of bestiality and how the laws have changed over the years.
The most interesting part of the book was the chapters that spoke about pedophilia and the different types of pedophilia. Bering talks about the distinctions between each type, the biological reasoning and explanation for pedophilic tendencies, and more. The moral debate he speaks of if pedophilic thoughts harm as well as actions. This book made pedophilia understandable, and it seemed to me that one of his goals was to help people understand, rather than fear.
Bering mentions the harm we cause by not fully understanding certain types of people, based on their sexualities, paraphilia (kinks) or fetishes, and their behaviors. This was a really enlightening read about sex education that didn’t make me feel uncomfortable. The material is quite dense and a bit hard to understand, but re-reading sentences and paragraphs for extra clarity made me feel I understood the information more.
I really recommend this read, even if sex education makes you feel a bit skeeved out. It made me feel much more understanding and sympathetic to people I don’t relate to based on viewpoints, feelings, lifestyles or paraphilias. Since this is a bit graphic in certain areas and may be risqué, perhaps I would recommend this to those above the age of eighteen. ( )

Bering is rather loquacious. He also has a massive vocabulary which he uses I felt like more to show he knows lots of words rather than make a point. Perv is more about our perception of people's sexual desires. He spends about have the book talking about his own homosexual lifestyle. I believe this is because for years homosexuality was frowned upon. A few points that he discusses that really got me thinking:
1. You can sometimes tell early own if someone is going to be homosexual or not, but we have no idea is someone is going to be a pedophile or not.
2. Age of consent - Bering discusses how we throw 18 on legal age, but not too long ago in our history people could get married at 13 or younger. Also if a woman has sex with her 16-year-old student she is a pedophile because he wasn't able to handle it. But if he makes advances on her she shoots him down and he rapes her then well he was giving consent and will be tried as an adult.

The book was rather long winded but gave some interesting insights and quotes lots of psychologist studies. ( )