L'idea e certi passaggi del romanzo ricordano il più interessante e stilisticamente valido ''LA POSSIBILITA' DI UN'ISOLA'' di Michel Houellebecq. Nulla di nuovo. Definirlo ''romanzo scandalo'', come si è letto da qualche parte, mi sembra veramente eccessivo. Non c'è nulla di così affascinante, né di scandaloso nei dialoghi dei due protagonisti. Paradossalmente si respira più erotismo nei romanzi del primo '900 della Nemirowsky che in quest'opera di un sociologo del terzo millennio :-) ( )