Appassionante, una storia molto scorrevole anche se ho individuato presto l'assassino.
Ora comincio il secondo! ( )

Se avessi saputo fin dall'inizio che l'autrice è relativamente giovane nonché al suo primo romanzo pubblicato, forse l'avrei preso in biblioteca onde evitare una delusione pure economica: per fortuna l'ho preso a scatola chiusa e ne sono uscita soddisfatta.
Anche se sono presenti dei tratti un po' acerbi, l'autrice gestisce bene trama e personaggi, conferendo all'una credibilità, agli altri realismo e coerenza.
Qualche luogo comune (liaison con il figlio del capo-che-non-sapevo-essere-lui in primis), un finale che va bene essere aperto ma proprio un punto di domanda è esagerato, qualche termine tecnico poco comprensibile ma meno male non si scade mai nell'autoreferenzialità.
La lettura è piacevole, costellata da espressioni tipicamente italiane che risultano nuove nel genere, per me amante degli scrittori d'oltreoceano.
Attenderò con ansia il seguito. ( )

Stiamo parlando di una romanzo rosa che poco ha da spartire con un medical thriller degno di questo nome. Dobbiamo però ammettere che la scrittrice, e di conseguenza la Longanesi, non ci ha mai promesso un prodotto diverso sa quello che poi, effettivamente, ci ha venduto.
Già dalla fascetta allegata al libro è possibile leggere che la protagonista è un po' la nuova Bridget Jones del medical thriller, questo che rende subito lampante il lato divertente, commerciale e un po' folle di Alice.
Quindi, a differenza di altri, non mi sento per niente delusa da questo romanzo perchè mi regala esattamente quello che desideravo quando l'ho acquistato: tre ore di assoluto divertimento con qualche buono spunto thriller.

Avremmo voluto vedere la nostra Alice maggiormente alle prese con il suo lavoro che non consiste unicamente in un paio di prelievi e, onestamente, tutti gli uomini di questo romanzo sono talmente belli da risultare artefatti. Nonostante ciò, però, rimaniamo piacevolemente sorpresi da questa nuova penna del panorama thriller italiano, che ci spinge ad attendere il suo prossimo lavoro.

Ottimo romanzo da "relax", a quando la nuova disavventura di Alice Allevi?
( )

Libro piacevole, molto scorrevole, giallo con risvolti stile NCIS mescolati con storie di vita e tristi verità sulla condizione dei dottorandi/specializzandi dell'Università italiana.
C'è spazio anche per sentimenti e comicità. ( )

Mi capita sovente di pensare ad un libro come ad una ricetta.

In questo caso trovo che il risultato sia scarsissimo, una torta troppo dolce, bruciata, non lievitata e decisamente cattiva. Anche se mentre mangiavo ogni tanto le papille riconoscevano qualcosa di veramente buono, come potrebbe essere un cioccolato fondente di grande qualità, ma irrimediabilmente rovinato da alcuni degli altri ingrendienti, dalla preparazione, e infine dalla cottura.

Per i miei gusti, è tutto eccessivo.
Troppi i riferimenti alle marche, che ho trovato veramente insopportabili.
Troppo insistenti i riferimenti alla sbadataggine della protagonista, che ben lungi dal risultare simpatica, prenderesti a testate una pagina sì e una no.
Troppo, troppo belli e magri i protagonisti, troppo distanti dalla realtà.
Troppi stereotipi.
Molto spesso ridondante.
Un'eccessiva attenzione agli esami medico-legali, abbastanza superflua, e di contro la totale approssimazione nello sviluppo dell'indagine investigativa.
Non è un giallo, non è rosa, non è nulla.
Una torta venuta male.
Però, quel saporino di cioccolato fondente...
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