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Cargando... Storia degli italiani nel Novecento. Chi siamo, da dove veniamopor Aurelio Lepre
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Google Books — Cargando... GénerosSistema Decimal Melvil (DDC)945.091History and Geography Europe Italy and region Italy United Italy 1870- 1900-1945Clasificación de la Biblioteca del CongresoValoraciónPromedio:
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Come ha potuto, un popolo dalla debole identità nazionale come il nostro, superare le contraddizioni interne -regionaliste, ideologiche, economiche -e costruire una forte società democratica?
Tra i sogni eroici di Crispi e Mussolini, che intendevano creare gli Italiani (con la maiuscola) attraverso il «battesimo di sangue» della guerra, e la realtà di quegli italiani (con la minuscola) che con pazienza e fatica seppero dare al Paese strutture moderne e civili, forse nemmeno oggi si è ancora trovato un punto d'incontro.
Eppure spesso la storiografia, sia di destra che di sinistra, ha preferito ricostruire i fatti come avrebbe voluto che fossero stati, dimenticando lacerazioni e conflitti, inventando una memoria condivisa che in realtà non è mai esistita.
Da un diverso punto di vista, alieno da ogni retorica di parte, si colloca questa Storia degli italiani nel Novecento di Aurelio Lepre che, attraverso una documentazione spesso inedita, ripercorre l'itinerario dei cento anni che hanno dato all'Italia una storia comune.
Tanto semplice quanto significativa è la constatazione di partenza: tutto ciò che sembra più degno d'interesse -due guerre mondiali, il tentativo di costruire un impero coloniale è avvenuto nella prima metà del secolo, ma è finito in tragedia; mentre gli ultimi cinquant'anni di lavoro duro e pacifico, apparentemente più grigi, hanno consentito agli italiani di entrare nel cerchio delle maggiori potenze mondiali.
Non più coltivando il sogno epico della guerra o della rivoluzione, ma costruendo il benessere per tutti.
E oggi, forse, proprio la diffidenza per la retorica nazionale può facilitare la trasformazione degli italiani in cittadini europei. Perché nel nostro Paese la democrazia è ormai sufficientemente solida per salvaguardare anche quel sentimento di comune cittadinanza che è il senso più vero dell'idea di patria. ( )