Fredrik Sjöberg (1) (1958–)

Libro il cui fascino è direttamente proporzionale all'inclassificabilità: a chi interessa delle mosche? O di un oscuro entomologo di nome René Malaise? O dell'esploratrice Ester Blenda? O, in generale, delle vicende autobiografiche dell'autore, alle prese con trappole per mosche, viaggi improbabili e ricerche di (probabili) falsi d'arte rembrandtiani? A nessuno, verrebbe da dire, eppure il fascino di questo libro è proprio quello di riuscire in poche pagine ad appassionare il lettore a tutto questo. Lettura fresca e corroborante.… (más)

Mi è piaciuta molto la scrittura di Sjöberg e leggerlo è stato un pò come fare una lunga chiacchierata con l'autore. Il libro ha un tema principale, in questo caso la vita di Gustaf Eisen: zoologo, pittore, archeologo, fotografo, esperto di lombrichi a livello mondiale e pioniere della coltivazione dell’uvetta (un personaggio notevole in effetti), ma dentro al racconto in realtà ci sta un pò di tutto, proprio come capita durante una chiacchierata: ricordi personali, mini biografie di altri personaggi che hanno incrociato in qualche modo Gustaf Eisen, commenti sullo stato dell'arte, commenti sullo stato della politica, riflessioni sulla propria vita (di Sjöberg), il tutto condito con un'ironia così spontanea, che oltre a farmi sorridere, me l'ha fatto apprezzare ancora di più.… (más)