Fotografía de autor
18 Obras 44 Miembros 3 Reseñas

Obras de Francesco Germinario

Etiquetado

Conocimiento común

Nombre canónico
Germinario, Francesco
Fecha de nacimiento
1955-02-10
Género
male
Nacionalidad
Italy
País (para mapa)
Italy
Lugar de nacimiento
Molfetta, Italy

Miembros

Reseñas

Fra la prima metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento in Europa si afferma una cultura che procede sicura nella razzizzazione della figura dell'ebreo. È il caso di dire che la cultura "alta" - espressa da scrittori, scienziati sociali, medici e famosi pubblicisti - legittima gli atteggiamenti dell'antisemitismo militante, impegnati nelle agitazioni di piazza. Ecco perché, vista dall'angolazione delle rampe di selezione di Auschwitz-Birkenau, la cultura europea non può rivendicare patenti di immunità o di innocenza. La cultura politica antisemita ha agito semmai da amplificatore di giudizi e atteggiamenti antiebraici, che settori consistenti di intellettuali europei avevano elaborato al chiuso dei loro studi. Sul piano storiografico bisogna allora chiedersi se il nazismo non potesse presentarsi quale erede di determinati filoni e atteggiamenti culturali e "scientifici", ampiamente diffusi nella cultura europea dei decenni precedenti. (fonte: amazon)… (más)
 
Denunciada
MemorialeSardoShoah | Apr 22, 2020 |
Dottrinario estremo, nume indiscusso della nuova destra, non solo italiana, Julius Evola elaborò tra la fine degli anni venti e il periodo della guerra una compiuta teoria razzista antisemita, che i suoi seguaci oggi tentano di dissolvere nel magma del suo pensiero. Invece, consegnato a opere al tempo famose (Imperialismo pagano, Il mito del sangue, Sintesi di dottrina della razza) e a una miriade di articoli sparsi su riviste e giornali del regime, l'antisemitismo evoliano è perfettamente enucleabile nelle sue dominanti speculative e nei suoi sviluppi politici, e più organico al fascismo di quanto vorrebbe la perdurante leggenda «frondista» del personaggio. Quello che ancora nel 1942 appariva a Giorgio Almirante un «razzismo da buongustai», gravita attorno alla nozione qualitativa di razza dello Spirito, forza metabiologica di cui la razza del Sangue sarebbe puro «simbolo, segno o sintomo». Un'idea differenzialista e aristocratica che, se sdegna le teorie naziste alla Rosenberg perché naturalistiche e plebee, troppo appiattite sulla Volksgemeinschaft, la nazione-stirpe, accentua via via i contenuti antisemiti, e finisce per auspicare la convergenza tra fascismo e nazismo, entrambi portatori di una «coscienza imperiale» che restaurerà la Tradizione. Nemico di una rinata società dei Valori dominata dalla superrazza guerriera romanoariana è proprio l'Ebreo, il detrito razziale, l'inclassificabile, anzi la vera antirazza, agente «di oscura contaminazione, di insurrezione permanente degli elementi inferiori». In lui si incarnano la modernità e i disvalori dell'Oro; su di lui frana anche, recuperando il determinismo biologico degli antisemitismi di sempre, l'evoliano razzismo dello Spirito.… (más)
 
Denunciada
BiblioLorenzoLodi | Apr 20, 2015 |
Il libro ricostruisce per la prima volta con grande sensibilità e scrupolo storiografico quella che si può chiamare l'autocoscienza della Estrema destra italiana concentrata sia pure con diverse modulazioni su un identificazione con la Repubblica sociale italiana per cui, per quasi cinquant'anni, si è assistito all' orgogliosa rivendicazione di una identità politica che coincideva quasi del tutto con i venti mesi di quella esperienza. Questa rielaborazione di cui qui si seguono le vicende dalla memorialistica immediatamente seguita alla guerra (Anfuso, Graziani ... ) alla rielaborazione teorico-politica e storiografica di Pisanò, passando per la rimozione dell'antisemitismo e per la tematica crudele della guerra civile - avvenne in assenza di una storiografia di destra che, dotata delle necessarie basi metodologiche, potesse contrastare quella di orientamento antifascista. Di qui il curioso destino di uno storico come Renzo De Felice (alla cui fortuna nell'ambito della Estrema destra italiana è dedicata particolare attenzione) che con la sua storicizzazione del fascismo decretava in fondo l'impossibilità di continuare a ispirarsi ad esso dopo il 1945. Nel complesso il libro colma una lacuna nella conoscenza di un cinquantennio di pensiero di Estrema destra, interrotta solo da un breve fiammata d'interesse all'inizio degli anni ottanta, a fronte di una enorme pubblicistica militante o denuncia basata sulla riduzione del problema a puro semplice « nostalgismo ».… (más)
 
Denunciada
BiblioLorenzoLodi | Sep 10, 2014 |

Estadísticas

Obras
18
Miembros
44
Popularidad
#346,250
Valoración
½ 3.5
Reseñas
3
ISBNs
19
Idiomas
1