Giuseppe Berto (1914–1978)
Autor de Incubus
Sobre El Autor
Créditos de la imagen: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Giuseppe_Berto.jpg
Obras de Giuseppe Berto
E' forse amore 5 copias
Veinéiseach éigin 2 copias
Oh, Serafina! 2 copias
Un po' di successo 2 copias
L'Opera Completa di Canaletto 1 copia
Veinéideach éigin 1 copia
Anonimo Veneziano La Cosa Buffa 1 copia
Appuntamenti a mezzanotte... 1 copia
Himlen er rød 1 copia
Berto Giuseppe 1 copia
Il cielo rosso 1 copia
Obras relacionadas
Etiquetado
Conocimiento común
- Fecha de nacimiento
- 1914-12-27
- Fecha de fallecimiento
- 1978-11-02
- Lugar de sepultura
- San Nicolò,Ricarsi,Vibo Valentia,Calabria,Italia
- Género
- male
- Nacionalidad
- Italy
- País (para mapa)
- Italy
- Lugar de nacimiento
- Mogliano, Italy
- Lugar de fallecimiento
- Rome, Italy
- Educación
- Laurea in Lettere
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Estadísticas
- Obras
- 40
- También por
- 3
- Miembros
- 504
- Popularidad
- #49,151
- Valoración
- 3.7
- Reseñas
- 9
- ISBNs
- 58
- Idiomas
- 7
- Favorito
- 1
Giuseppe Berto scrive il suo capolavoro in due mesi, dopo essersi rifugiato a Ricadi, a Capo Vaticano, il solo luogo in cui trova conforto e riparo. Nasce da un flusso continuo di pensieri, che si susseguono senza pause, senza punti per pagine e pagine ed è come entrare a diretto contatto con la nevrosi: un caso letterario unico, nonostante i precedenti illustri, Gadda e Svevo. Bepi, come veniva chiamato dagli amici, nasce a Mogliano Veneto nel 1914. La sua giovinezza, complice anche la difficile condizione economica della famiglia, la trascorre nell’esercito: parte per la Sicilia e poi volontario per l’Africa, fino al 1943, anno in cui viene fatto prigioniero dagli alleati e condotto in Texas in un campo di concentramento. Nel ’46 rientra in Italia e scrive il suo primo romanzo, Il cielo è rosso, che è un successo internazionale. Ma successivamente, la morte del padre e l’ostilità della critica, che lo stronca e lo snobba, lo portano sull’orlo della sua nevrosi.
Berto passa da una cura all’altra e presta la sua penna al cinema per sbarcare il lunario, finché approda nello studio dello psicanalista Nicola Perrotti, che gli suggerisce di abbandonare ogni cosa e di dedicarsi a una nuova opera letteraria: Il male oscuro sarà figlio di questa analisi. Tra le altre opere, quella più ambiziosa è La gloria, ultimo romanzo di Berto: Giuda Iscariota racconta la storia di Cristo dal suo punto di vista, quello del traditore. Ma è un tradimento d’amore, necessario alla gloria di Dio: accettazione del male, che sembra trovare un senso. Dice Giuda: «Siccome gli uomini sembra non possano fare a meno di crudeltà e ingiustizie, io continuo ad essere la tenebra: colui che tradì, che lo consegnò ai suoi nemici, intorno al quale non si sprecano molte parole». Berto morirà di lì a poco, nel 1978, di cancro, come suo padre. Si consiglia come manuale di formazione agli aspiranti psicoterapeuti.(Almamatto)… (más)