Forse in qualche parte del mondo c'è un giovane dagli occhi che non si possono dire, e quelli che egli guarda sono guariti per sempre. Io conosco quei lineamenti. Una volta, ma quando non ricordo, egli mi guardava, calmo e severo, dallo specchio di un solaio, coperto di molta polvere. Aveva come i miei capelli e il mio sguardo d'allora, intensi. Ma ormai dovrò anche tacere, e discendere, e nulla resterà a ricordare quello che è successo di me.

Fortini afferma un'identità tutt'altro che mistica fra rivoluzione e resurrezione della carne: un'identità che puo essere colta nella sua concretezza solo riflettendo su quanto è scritto in un'altra pagina: che «i casi di guarigione, anche se avvengono, non sono documentati» e che, d'altra parte, «nessuno crede più ai miracoli».
[Nota introduttiva di Giovanni Raboni]